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La cooperazione mezzo per operare il bene comune

Per il presidente della BCC, sussidiarietà, mutualità e solidarietà acquistano il loro senso compiuto se riferite a qualcosa di pratico: per ciascuno c’è una parte da fare .


La sede della Banca di Credito Cooperativo, in piazza Unità d’Italia

Premetto che mi sento tanto ignorante di fronte alle parole del Cardinale e mi limito a riferire, forse in modo rozzo e troppo schematico, i pensieri che sorgono nella mia mente dopo averle lette: sussidiarietà, mutualità, solidarietà oggi rischiano di essere parole prive di valore se non vengono associate a qualcosa di pratico.
A me parrebbe utile ricordare a tutti la "parabola dei talenti" che, a volte, troppi dimenticano: in base a questa parabola, se non erro, chi ha avuto di più dalla vita ha il dovere di dare di più (ai meno fortunati), ed il movimento cooperativo, da questo punto di vista, costituisce un ottimo strumento per adempiere all'insegnamento evangelico, stimolando ciascuno di noi a fare la sua parte (piccola o grande che sia).
Parlando poi del bene comune cerco di spiegarmi meglio e sottolineo che nel nostro Paese, per la prima volta dopo molti secoli, viviamo godendo della "pace" e almeno gran parte di noi non conosce la "fame". Registriamo però come i tempi di guerra e di fame erano contraddistinti da maggior senso di solidarietà da parte di tutti, eppure nessuno si augura di tornare alle disgrazie di una volta!
Queste riflessioni mi inducono a giudicare la cooperazione come un mezzo per operare praticamente, tutti i giorni e tutto il giorno, mirando alla costruzione di un bene comune fatto di cose utili al mantenimento di una vita serena e accettabile per tutti, almeno nel limitato mondo che circonda ciascuno di noi.

“Gestire nel modo più trasparente e corretto il risparmio che la gente deposita” - Pertanto, venendo alla Banca di Credito Cooperativo che ho l'onere e l'onore di rappresentare, penso sia corretto ricordare che, limitatamente al territorio in cui essa opera, debba fare ogni sforzo per gestire nel modo più trasparente e corretto il risparmio che la gente deposita, destinandolo solamente (come vuole la legge) al sostegno delle piccole realtà imprenditoriali locali e quindi al sostegno dei posti di lavoro di chi vive nella nostra zona, perseguendo un risultato economico frutto di attività oneste e trasparenti (quindi ben difficilmente di grande portata), mediante il quale beneficare tutte le iniziative locali socialmente utili e privilegiando in particolare i "meno fortunati".
Spero che il Cardinale, Maritain e San Tommaso non me ne vogliano se ho espresso solo concetti che appaiono banali o scontati, ma è solo questa la "comunicazione" che mi sembra idonea: "ciascuno faccia la sua parte".

per la BCC di Cernusco sul Naviglio
Enio Sirtori

 

Il significato del bene comune - Presentazione
La lectio magistralis dell'arcivescovo
Affrontare i cambiamenti senza dimenticare i principi (Coop. Agricola Cernuschese)
Il bisogno casa continua ad essere forte (Coop. Ed. Constantes)
Il protagonismo e il “fare rete” delle associazioni: la sussidiarietà nei fatti
Gestire "i beni comuni", essenza del bene comune (intervista a Fabio Battagion)

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