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Adesso ci si aspetta una politica d’alto profilo

Lasciati ormai da parte i festeggiamenti per la vittoria elettorale, Comincini è al lavoro in vista delle  prossime scadenze istituzionali. Prime fra tutte, la formazione della nuova giunta e la convocazione del consiglio comunale, la cui seduta inaugurale è già stata fissata per venerdì 29 giugno. L’avvio dei lavori dei consiglieri sarà preceduto dalla convalida degli eletti, dal giuramento del Primo cittadino e dalle sue dichiarazioni programmatiche, dalla nomina del presidente e del vice presidente dell’assemblea consiliare.       

Nelle prossime sedute ci saranno poi da definire gli indirizzi per la designazione dei rappresentanti comunali in enti, aziende ed istituzioni e da nominare i presidenti delle commissioni consiliari permanenti (che dovrebbero essere: Affari istituzionali, Servizi sociali, Pianificazione e gestione del territorio).

Questi primi passaggi dovrebbero offrire l’occasione per comprendere il tipo di rapporto che il nuovo Sindaco e la sua coalizione intendono instaurare con le minoranze.

La scorsa settimana abbiamo scritto che, adesso, per la nostra città è indispensabile una politica di alto profilo. Il problema non è più, passata la tornata elettorale, di schieramento (né di centrodestra, né di centrosinistra), ma di persone: persone di valore, di cultura e oneste che amino la città e di essa sola siano servitori!

In questo prospettiva, potranno essere utili le riflessioni che sul tema del “bene comune” – già richiamato in un precedente intervento su questo sito – emergeranno dalla Settimana sociale dei cattolici italiani, che si svolgerà a Pistoia nel prossimo autunno.

In questi anni l’affermarsi, in modo sempre più accentuato, di interessi individuali e corporativi, l’assenza o, quanto meno, la svalutazione della morale pubblica, l’affievolirsi del senso civico sono altrettanti fattori che hanno concorso a indebolire il senso dell’appartenenza collettiva e dunque a sminuire, nelle coscienze, la percezione dei doveri verso la comunità.  

Uno degli impegni prioritari per i nuovi amministratori locali e per i consiglieri comunali, a nostro parere, dovrà essere proprio quello di restituire consistenza all’idea di comunità, che è il tessuto connettivo della vita sociale.

Dopo la campagna elettorale - riprendendo e adattando alcune delle “Riflessioni pastorali dei Vescovi lombardi”, 3 maggio 2006, all’indomani delle elezioni politiche dello scorso anno - possiamo dire che ci si trova “in una situazione che esige, con singolare urgenza e da parte di tutti - in primo luogo di chi è stato scelto per governare, ma anche di chi è all’opposizione, come pure di tutte le forze culturali, economiche e sociali e di ogni cittadino, qualunque sia il suo orientamento politico - un di più di responsabilità nel ricercare e nel percorrere le vie corrette, più adeguate e condivise, per affrontare e risolvere i non piccoli problemi della città.

Paradossalmente proprio questi problemi ci dicono che, in realtà, c’è qualche cosa di più profondo che già unisce e che deve ancor più unire i Cernuschesi: la necessità e la volontà di trovare una soluzione ai problemi che agitano la vita delle persone e della città e che tutti sentono come urgenti, anche se diverso è il modo con cui ciascuno crede di poterli e doverli risolvere.

Esiste in realtà un dovere fondamentale che deve accomunare tutti: il perseguimento del bene comune, inteso come bene di tutti e di ciascuno nell’attuale contesto sociale, costruendolo insieme con paziente e tenace determinazione e sentendoci tutti responsabili e artefici, e non solo destinatari.

E ciò è possibile se ci si àncora – come è doveroso – ad alcuni punti fermi, come il riferimento di tutti ai valori irrinunciabili che stanno alla base della Carta Costituzionale, il rispetto non solo formale delle istituzioni, una democrazia effettiva vissuta anzitutto all’interno delle diverse aggregazioni politiche.

Tutto questo – che costituisce il criterio ispiratore e la stessa ragion d’essere dell’azione politica e quindi la sua guida – crediamo che esiga oggi un sussulto di maggiore intelligenza e coraggio, non disgiunti da sacrifici e da sapiente umiltà, per dare vita, pur nel rispetto delle differenze, a un dialogo onesto ed a una collaborazione leale in vista del bene della nostra città.

Ciò è possibile, però, se si rimane fedeli alla responsabilità assunta nei riguardi degli elettori: una responsabilità che, tra l’altro, esige di mantenere la parola data, che è sì il programma elettorale, ma è anche molto di più, ossia il rispetto e la promozione di tutto ciò che, in quanto genuinamente umano, non tradisce ma tutela e fa crescere l’uomo e la sua dignità. Per assolvere a questa responsabilità ci si deve anche decidere a far rinascere e consolidare un clima umano nel quale l’avversario politico non è mai visto né trattato come un nemico, ma sempre come una persona che intende concorrere a rendere più giusta la convivenza, seppure in un’ottica e da una parte diversa e proponendo strade a volte differenti o contrapposte.”

L’augurio che facciamo a tutti gli eletti – dal Sindaco ai venti consiglieri comunali – è di sapersi appassionare nel servizio alla città.

“Non vi è nulla di più invidiabile di un’anima se non la sua capacità d’appassionarsi. La passione equivale a volare, è un movimento celeste verso l’alto.” (T. Fontane).

La passione autentica non è un fuoco di paglia, bensì un impegno forte ed efficace che esalta l’anima.

                                                                                                                      Carlo Guzzi

 

 

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