CernuscoInsieme

Condividi il contenuto di questa pagina con i tuoi amici:

Torna alla pagina precedente

comunità pastorale

voce amica agorà oasi cVillage

piazzetta

dalla città

CernuscoInsieme.it - Il Portale della tua Città

Stai navigando in
HOME > La Nota della Settimana > Settimana 39/2010

TEMPESTA SULLA FARMACER

 

La vita amministrativa cittadina è pienamente ripresa con la prima riunione del consiglio comunale, lo scorso martedì 28 settembre, dopo la pausa estiva. Seduta molto attesa: non tanto per i punti all’ordine del giorno, riguardanti soprattutto aggiustamenti e variazioni di bilancio, destinati a non suscitare particolari problemi, quanto piuttosto per le preannunciate interrogazioni, alcune delle quali anticipate anche sulla stampa locale, dei consiglieri di minoranza al Sindaco.

Tre in particolare hanno occupato gran parte del tempo, eccezionalmente ampio, oltre le due ore: ordine pubblico e trascuratezza del centro storico, viabilità cittadina, farmacie comunali.


 

La prima è stata proposta da Gianluigi Frigerio (PDL) che ha parlato di sporcizia e rumore in via Caio Asinio, tendone devastato, scritte sui muri e pavimentazione del palco divelta al Parco Trabattoni, uso dei portici di piazza Gavazzi per bivaccare, urlare e lanciare i cubetti di porfido prelevati dalla pavimentazione della via; muri e saracinesche dei negozi del centro storico imbrattate da scritte. Il consigliere azzurro ha chiesto, tra l’altro, se “la polizia locale è indirizzata a tutelare i cittadini o a fare multe per aumentare le entrate del Comune?” Il tutto accompagnato da un duro giudizio sull’operato della giunta Comincini.

Molto articolata la risposta del Sindaco, volta a confutare le accuse di Frigerio sull’incapacità dell’amministrazione comunale a far fronte alle situazioni di disagio e degrado. Noi ci limitiamo a riprenderne un passaggio, che reputiamo importante. Dopo aver ricordato che ha già incontrato più volte gli abitanti di via Caio Asinio, Comincini ha detto che “siamo consapevoli che c’è il problema, ma non solo in quella zona, dato dalla presenza di ragazzi che non hanno il senso della misura e del rispetto della gente che hanno intorno. Però questo non è un problema di ordine pubblico, ma di civiltà e di educazione. Bisognerebbe prima far appello alle famiglie. Ci dovremmo tutti interrogare su quale senso civico è stato messo nella testa dei nostri ragazzi.”


 

Il capogruppo del PDL, Giorgio Monti, ha invece parlato dei “lavori che sconquassano Cernusco da un po’ di tempo”: strade che versano in uno stato pietoso, errori che vengono ripetuti nella progettazione ed esecuzione dei lavori (rotonda tra via Monza e via Fontanile, rotonde di via Vespucci, laghi e laghetti in via Monza quando piove, rappezzi di pavimentazione in centro storico con badilate di asfalto, corsie di via Manzoni, davanti alle scuole, realizzate con lo stesso porfido che è saltato dove è stato posato in precedenza). Monti ha concluso il suo intervento parlando di “allegra gestione Rosci dei lavori pubblici”. L’assessore ha definito “realtà romanzata” quella descritta dal capogruppo del PDL, dettata dal “disturbo per aver eseguito nei tempi previsti i lavori sull’asse Dante / Manzoni” e ha assicurato che “prima di pagare i lavori li controlliamo e se c’è qualcosa che non va li facciamo rifare senza aggiunta di spesa per casse comunali.” Monti ha controreplicato, accusando Rosci di “cercare di coprire con le chiacchere le sue palesi inefficienze” e gli ha portato in regalo alcuni cubetti di porfido prelevati dalle strade cittadine interessate dai lavori.


 

Il passaggio però politicamente più rilevante della seduta lo si è avuto con un’interrogazione sulla Farmacer, la società che gestisce le due farmacie comunali. A introdurre l’argomento è stato il consigliere indipendente Claudio Gargantini, che ha letto un’interrogazione firmata anche da altri sei consiglieri di minoranza (che potete leggere integralmente in allegato alla presente Nota).

Il tutto è partito dalla riunione della Commissione Bilancio di giovedì 23 settembre 2010, nel corso della quale i consiglieri comunali hanno preso atto che la Farmacer anche per il 2009 ha avuto un bilancio in perdita per euro 10.796, che ha acquistato una parte dei locali di via Verdi 40, di proprietà di un membro del consiglio d’amministrazione, la signora Paola Guzzi, che c’è stato un avvicendamento ai vertici della società.

Il Sindaco in una lunga ed articolata risposta ha cercato di rispondere ai tanti quesiti posti dall’interrogante. Ha innanzitutto osservato che il contratto di affitto di una parte dei locali della farmacia di via Verdi, di proprietà dei signori Guzzi e Razzini, è stato stipulato nel 1999, quindi prima della nomina nel 2007 della signora Guzzi nel consiglio d’amministrazione della società; che non ci sono cause di incompatibilità perché il contratto di locazione ha carattere strumentale e non è connesso con i servizi offerti dalla società; che la vendita è stata deliberata dal consiglio d’amministrazione dopo una perizia, fatta da una società milanese, che indicava per una superficie commerciale di 116 mq un valore di euro 370.000; che della vendita è stata data comunicazione anche nell’assemblea dei soci tenutasi nel 2009; che la scadenza del contratto di locazione era al 31 dicembre 2009 e che l’acquisto, poi fatto per euro 350.000, è stato valutato “conveniente” dal consiglio d’amministrazione e il collegio sindacale ha dato il “nulla osta”; che sono stati rispettati gli obblighi informativi previsti dall’articolo 2391 del codice civile (il presidente, signora Paola Guzzi, ha informato il consiglio sulla sua posizione e si è astenuta nelle votazioni).

Il Sindaco, a proposito dei risultato di gestione della Farnacer, ha riconosciuto che “la sua redditività è un problema per l’elevata incidenza del costo del venduto e del costo del lavoro”, aggiungendo anche che, dal suo insediamento, non sono state più fatte assunzioni. (Farma.Cer, un contributo per fare chiarezza).

Durante la sua risposta, il Sindaco è stato più volte interrotto dal consigliere Gargantini, tanto da indurre, forse troppo precipitosamente, il presidente del consiglio comunale a chiedere la presenza in aula della Polizia locale. Un segno che certamente non può essere valutato positivamente!

Sulla Farmacer sono intervenuti anche altri tre consiglieri di minoranza. Per il consigliere Daniele Cassamagnaghi (Il Naviglio) - di cui la signora Paola Guzzi è stata, per un certo periodo, vice sindaco quando lui era primo cittadino – Comincini ha fatto “legittimamente la strenua difesa di una posizione che poteva essere sanata non avendo all’interno del consiglio d’amministrazione una persona in palese conflitto d’interesse. Non mi ci ritrovo con questo metodo con il quale noi dobbiamo ottemperare: ci viene sbattuto in faccia di essere degli sprovveduti perché osiamo chiedere. Non è la prima volta che l’opposizione ha difficoltà ad avere la documentazione richiesta, in passato mi è già accaduto per i rapporti del Comune con la Facoltà di Scienze Motorie. Questa sera mi metto spettatore e faccio una sorta di sciopero sino a quando non sarà convocata una riunione della Commissione Bilancio sulla Farmacer, perché questo mi sembra un problema piuttosto sentito.”

E’ poi intervenuto Mario Oriani, consigliere PDL e presidente della Commissione Bilancio. Ha fatto notare che c’è stato un “vuoto di potere” tra la scadenza del vecchio consiglio e la nomina di quello nuovo, per la quale ha provveduto il collegio sindacale a convocare l’assemblea dei soci; in detta assemblea, il Sindaco ha fatto mettere a verbale di dare mandato al nuovo consiglio d’amministrazione di fare uno studio preliminare per la partecipazione nella Farmacom, a cui affidare poi la gestione delle nostre farmacie comunali; più in generale ha lamentato la mancata informazione sulle vicende societarie alla commissione che presiede e ha concluso così, rivolgendosi al Sindaco: “Non ritiene tutto ciò un affronto ai principi di trasparenza, partecipazione e rispetto del ruolo dei consiglieri di cui spesso si è fatto vanto?”

Infine per il consigliere della Lega Angelo Rocchi “le parole trasparenza ed etica non fanno parte di questo brutto episodio di politica locale. Non era il curriculum personale certamente alla base della scelta della signora Guzzi. Noi ci aspettiamo un gesto politico. Che siano chieste le sue dimissioni e un rinnovamento delle cariche della Farmacer.


 

La vicenda della Farmacer è ormai uscita dall’ambito societario per assumere un carattere politico. Di questo occorre ora inevitabilmente tenerne conto e trarne le conseguenze.

Nella circostanziata ricostruzione fatta dal Sindaco, pur rilevando che da un punto di vista formale non sembrano esserci state violazioni alle norme vigenti, dall’altro non si può non sottolineare che, come minimo, alcuni silenzi o modalità di comunicazione possono essere interpretate come segnali di una certa preoccupazione, negli amministratori comunali, sulla diffusione di notizie riguardanti il bilancio e le cariche della Farmacer e che alcune astensioni nelle votazioni del consiglio d’amministrazione, non accompagnate dall’abbandono della riunione, sono sicuramente irrituali.

A chi si occupa della gestione della cosa pubblica – e la Farmacer avendo come socio di maggioranza il Comune rientra in questo ambito - è richiesta l’assoluta correttezza e trasparenza nelle scelte, specialmente nella situazione presente caratterizzata da un’esasperata ed esasperante conflittualità.


 

A questo proposito ci sembrano quanto mai importanti tre passaggi contenuti nella recente relazione del cardinale Angelo Bagnasco, presidente dei vescovi italiani, tenuta lo scorso lunedì, 27 settembre, all’apertura dei lavori del Consiglio permanente della Conferenza Episcopale Italiana. Quanto è detto per il Paese, l’Italia, vale ovviamente anche a livello locale, per la nostra città.

«La verità delle situazioni non si sottomette a semplificazioni unilaterali, e spesso richiede un processo complesso e discreto, mentre in troppi si accontentano di piccole porzioni di verità, reali ma limitate, assolutizzate e urlate. A momenti, sembriamo appassionarci al disconoscimento reciproco, alla denigrazione vicendevole, e a quella divisione astiosa che agli osservatori appare l’anticamera dell’implosione, al punto da declassare i problemi reali e le urgenze obiettive del Paese. Alla necessaria dialettica si sostituisce la polemica inconcludente, spingendosi fino sull’orlo del peggio.»

 

«Se partecipazione si vuole, ed è sempre più necessaria, occorre che vi siano i requisiti perché ogni parte in causa esprima il meglio – non il peggio – di sé. È il momento di deporre realmente i personalismi, che mai hanno a che fare con il bene comune, e di mettere in campo un supplemento di reciproca lealtà e una dose massiccia di buon senso per raggiungere il risultato non di individui, gruppi o categorie, ma del Paese. La fiducia che i cittadini esprimono verso chi li rappresenta è un onore e una responsabilità che non ammette sconti di nessun tipo. » E ancora «lo scopo di ogni partecipazione politica è proprio la giustizia, e per questo occorre produrre lo sforzo necessario – cui la Chiesa non mancherà moralmente di contribuire – per superare la logica del favoritismo, della non trasparenza, del tornaconto … In qualunque campo, quando si ricoprono incarichi di visibilità, il contegno è indivisibile dal ruolo.»

 

«Ai cattolici con doti di mente e di cuore diciamo di buttarsi nell’agone, di investire il loro patrimonio di credibilità, per rendere più credibile tutta la politica … A noi tocca però segnalare come una “città” la si costruisca tutti insieme, dall’alto e dal basso, in una sfida che non scova alibi nella diserzione altrui. Le maturazioni generali hanno bisogno di avanguardie: ognuno deve interrogarsi se è chiamato a un simile compito.  Volendo tuttavia indicare con un concetto sintetico ciò che è essenziale ad ogni “città”, dobbiamo per forza evocare il bene comune, fulcro dinamico di questa visione, fondamentale baricentro di una comunità che voglia essere equilibrata … L’Italia, nel suo complesso, ha bisogno di riscoprire la bellezza del bene comune perseguito nell’azione politica come nella vita quotidiana dei cittadini. Ha bisogno di una leva di italiani, e di cattolici, che senza presunzioni aderiscono al discrimine del bene comune, danno lucentezza alla sua plausibilità, così che aiuti ad individuare le soluzioni che meritano di essere perseguite.»

Si può forse essere più chiari di così?!

Buona settimana!

Carlo & Ambrogio

Cernusco sul Naviglio, 4 ottobre 2010

 

Sito continuativamente attivo dal 1 gennaio '01  -  Best View:  800x600 - IE 6