CernuscoInsieme

Condividi il contenuto di questa pagina con i tuoi amici:

Torna alla pagina precedente

comunità pastorale

voce amica agorà oasi cVillage

piazzetta

dalla città

CernuscoInsieme.it - Il Portale della tua Città

Stai navigando in
HOME > La Nota della Settimana > Settimana 19/2010 > Allegato 1

 

 

Il Piano di Governo del Territorio disegna la Cernusco di domani

Il Piano di Governo del Territorio è un progetto radicato nel presente e che guarda al futuro lontano della città. Come esito del Piano non dobbiamo aspettarci però un grande cantiere: la città si modifica nel tempo come esito delle molte trasformazioni private, della somma dei progetti pubblici, dalle piccole e grandi occasioni, solo in parte prevedibili. Per questo è importante saper guardare lontano e nel contempo orientare ogni risorsa e ogni occasione.

A questo serve il Piano di Governo del Territorio, un documento importante in tutte le sue parti:

- Il Documento di Piano, ha una durata quinquennale. È un disegno di insieme che compone le risorse esistenti e le riorganizza in funzione di limitati completamenti, che traguarda i confini comunali guardando alla Martesana come città parco nell'economia che cambia;

- Il Piano delle regole, ha una durata decennale. Disciplina gli spazi privati e permette modificazioni che non stravolgano la città esistente; è un documento simile nella forma al vecchio Piano Regolatore Generale;

- Il Piano dei servizi, ha una durata decennale. Definisce le regole e i progetti per la città pubblica e per i servizi, per garantire e incrementare le qualità distintive di Cernusco sul Naviglio.

 

Le strategie

 

Progettare in economia e con realismo

Cernusco è cambiata negli anni recenti, forse troppo e senza rispondere a necessità reali dei

cittadini, a volte peggiorando la propria qualità urbana. Oggi il principale obiettivo è la restituzione di una giusta misura al cambiamento, attraverso la ricomposizione di un grande insieme di risorse territoriali esistenti e nuovi sviluppi contenuti e organici.

 

Il consolidamento delle risorse esistenti

Le qualità specifiche di Cernusco sul Naviglio si sono formate in passato attraverso il recupero del centro cittadino, la costruzione del parco del Naviglio della Martesana, la creazione di attività produttive di qualità unica per accessibilità e valore delle imprese. Il consolidamento di queste risorse rappresenta un obiettivo prioritario del Piano.

 

I nuovi fronti del progetto

Il Piano ridisegna la città guardando all'esterno, alla Martesana e all'Est milanese: propone l'estensione del Parco delle Cave, una corona verde di boschi e parchi percorribile e fruibili a Nord della città, la tutela e la valorizzazione dell' agricoltura, ridisegna con limitati completamenti i margini urbani, riqualifica le aree dismesse e sottoutilizzate, i nodi di accesso della M2, le aree produttive a sud della Martesana e dell'asse di via Torino.

 

Contenimento del consumo di suolo

Limitati completamenti al posto delle previsioni di espansione del vecchio piano. Da retini astratti a veri e propri progetti di completamento le cui linee guida sono inserite nelle norme del piano delle regole.

 

Corona verde

Ampliamento del Parco locale di Interesse Sovracomunale delle Cave: una corona di spazi aperti che circonda il centro edificato con nuove aree da destinare a parco o a rafforzamento della naturalità. Tutela di una quota di spazi aperti di compensazione per ogni intervento

edilizio che comporti l’uso di aree verdi libere.

 

Il Naviglio della Martesana

Sistema monumentale del Naviglio della Martesana, parco unitario e sequenza "federata" di parchi comunali (da Milano all'Adda) che costituisce una grande piazza metropolitana. Cernusco ne rappresenta il baricentro, un distretto del benessere e della qualità

dell’abitare.

 

Il paesaggio al centro

Riconoscimento e tutela di 4 ambiti paesistici in cui il Piano esclude l’edificazione e favorisce l’uso ricreativo:

1. Parco Locale di Interesse Sovracomunale delle Cave

2. Aree agricole a est

3. Ambito storico e monumentale della Martesana

4. Affaccio sulla tenuta di Trenzanesio

 

Valorizzazione dell’agricoltura

Salvaguardia e promozione dell’attività agricola, attività di servizio perchè capace di mantenere e presidiare la qualità ecologica e ambientale del territorio e di fornire prodotti agricoli di qualità alle città vicine.

 

Sostenibilità ed efficienza enegetica

Edifici ad alta efficienza energetica, per il contenimento delle emissioni inquinanti e lo sviluppo di una cultura tesa al risparmio delle risorse. Un nuovo Parco solare.

 

Sette progetti per Cernusco

 

Il Piano di Governo del Territorio è tanto più efficace quanto più seleziona le scelte e le priorità. Per questa ragione il disegno generale del Piano si specifica in 7 progetti, che attraversano e disegnano il territorio di Cernusco nelle sue differenti parti.

I progetti orientano le azioni di governo della città sulla base di risorse, possibilità esistenti e di evidenti necessità e si riflettono in modo diverso nei tre documenti che compongono il Piano di Governo del Territorio.

 

I 7 progetti individuano alcune priorità strategiche irrinunciabili che, se negate, ne pregiudicano l’attuazione con ricadute sul disegno generale della città e sui valori di riferimento complessivi del

Piano. Si tratta in gran parte di intereventi di tutela e valorizzazione di risorse di interesse generale esistenti, di conservazione di spazi per le attività economiche, di conservazione dei paesaggi della città, di tutela dei corridoi funzionali all’equilibrio ecologico del territorio.

 

Indirizzi per il Piano dei servizi e per il Piano delle regole

I 7 progetti indirizzano le azioni principali del Piano dei servizi e le scelte sul tessuto urbano consolidato guidate dal Piano delle Regole.

 

La "politica estera" di Cernusco: progetti promossi

I 7 progetti promuovono azioni extra-ordinarie (ad esempio la realizzazione di una nuova stazione M2) il cui sviluppo e attuazione richiede la partecipazione di altre amministrazioni, attori e istituzioni

e impegni gestionali ed economici straordinari. Tali progetti si potranno attuare attraverso accordi specifici e forme di partnership pubblico-privata o in relazione a bandi e programmi di finanziamento

oggi non prevedibili.

 

1. Il parco storico monumentale della Martesana

Con il Naviglio, l’alzaia e le aree verdi che si sviluppano lungo il suo corso, la linea della metropolitana M2, i campi sportivi e i quartieri di edilizia pubblica a ovest del centro, le ville e il centro storico, la Casa delle Arti, l’Ospedale Uboldo, le attività sociali dell’ordine Fatebenefratelli, i parchi esistenti e le aree verdi agricole attive, le scuole superiori e di musica, importanti spazi per il lavoro e la produzione, il parco storico monumentale della Martesana rappresenta un unicum composto da elementi che formano un sistema di servizi e spazi urbani abitati innervato da due infrastrutture di mobilità pubblica di rilevanza metropolitana uniche per estensione e ruolo: la M2 e la ciclovia della Martesana.

Questo insieme di spazi e attività a Cernusco rappresenta già oggi la possibile condizione futura dell’intera asta dell’Adda Martesana, città parco nell’economia che cambia: si tratta di una condizione che il Piano riconosce, tutela, e migliora.

La principale innovazione promossa dal PGT consiste nell’estendere il senso del Parco della Martesana connettendolo con i grandi spazi aperti a corona della città, ovvero il Parco delle Cave a est e l’ambito paesaggistico degli orti di Cernusco a ovest, dando forma ad un sistema di scala metropolitana di spazi aperti composto da parchi pubblici, aree agricole e di valenza ecologica che evitano la saldatura dell’edificato tra Cernusco, la frazione di Ronco, Cassina de’ Pecchi, Bussero.

 

2. Il Parco sovracomunale delle Cave: un parco attivo tra Martesana e Villoresi

Il Parco delle Cave forma, all’interno del territorio di Cernusco, una figura semicircolare compresa tra il Navi­glio della Martesana e il Parco del Molgora (nel territorio di Carugate); una figura che ha come connessioni fondamentali il varco tra cascina Gaggiolo e le aree sportive lungo il Martesana e, a nord, le aree agricole a est della strada provinciale Strada Provinciale 121 e che separano l’edificazione di Cernusco da Carugate. I due corridoi garantiscono una fondamentale funzione di collegamento ecologico poiché sono gli ultimi e unici varchi di connessione tra Martesana e ambito del Parco del Molgora a nord della città di Cernusco sul Naviglio.

Per le caratteristiche del paesaggio, delle funzioni oggi presenti, per la continua evoluzione propria dell’attività di cava e della ricostruzione del paesaggio a questa vincolata, il Parco delle Cave non si caratterizza tanto per la conservazione di elementi del paesaggio tradizionale, piuttosto come un parco attivo, ovvero un luogo dove gli usi consolidati e futuri, la frequentazione da parte della popolazione, l’agricoltura e le attività estrattive contribuiscono a produrre trasformazioni orientate alla conservazione degli spazi aperti, anche attraverso la costruzione di nuovi paesaggi, al potenziamento delle reti ecologiche, all’incremento delle dotazioni di spazi verdi utilizzabili dalla popolazione.

 

3. Il centro cittadino: un centro vitale e in evoluzione

Il Piano attribuisce importanza primaria alla conservazione e al miglioramento del paesaggio urbano del centro storico di Cernusco. Con questo obiettivo estende le scelte di conservazione alle parti prossime al centro e in particolare: all’insieme di ville e giardini che caratterizzano il paesaggio della città novecentesca; alle ville e al sistema degli spazi aperti affacciati sul Naviglio della Martesana.

Il mantenimento delle funzioni di servizio (in particolare della biblioteca e della scuola media) e di un’articolata offerta residenziale costituiscono obiettivi prioritari e imprescindibili per la vitalità e l’abitabilità del centro cittadino.

Villa Alari e la Vecchia Filanda, per le specifiche caratteristiche dimensionali, di pregio e visibilità, di accessibilità e localizzazione rappresentano due importanti risorse per aprire Cernusco all’esterno attraverso l’integrazione di funzioni e di attività diverse (per la popolazione anziana, per i giovani e le famiglie) in grado di animare questi spazi in tutte le ore della giornata e in tutte le stagioni, portando al loro interno la vita della città.

 

4. La città delle imprese: mobilità, servizi alle imprese e qualità del paesaggio urbano

Le aree di Cernusco situate a sud del Naviglio e comprese tra l’asta della Rivoltana e la linea metropolitana M2 (stazione di Villa Fiorita) costituiscono un ambito polifunzionale da cui sono escluse la residenza e la funzione commerciale limitatamente alle grandi strutture di vendita: questa definizione in negativo, per esclusione di funzioni piuttosto che per indicazione di attività specifiche descrive le condizioni attuali e il futuro possibile delle aree produttive di Cernusco.

Il Piano considera prioritario l’obiettivo del sostegno alle attività esistenti sul territorio e l’allargamento delle opportunità di riuso e utilizzo delle aree dismesse o sottoutilizzate. Entro tale obiettivo è ammesso un ampio mix di funzioni (ad esempio produttive, di servizio, ricettive, commerciali limitatamente alla piccola e media distribuzione) con esclusione della residenza e della grande distribuzione commerciale.

Le aree pubbliche prossime alla stazione di Villa Fiorita (deposito autobus, rete stradale, area delle feste, parcheggio comunale, aree prossime alla linea MM2 a confine con Cassina dé Pecchi nonché, alternativamente, l’area prossima a via Torino) costituiscono lo spazio di riferimento per un polo tecnologico e dell’innovazione per le imprese, un progetto di valorizzazione del nodo di iniziativa pubblica, da sviluppare in prospettiva e attraverso forme di partnership pubblico-privata.

 

5. La ricomposizione della città consolidata: il margine est e i primi insediamenti produttivi

La tangenziale est di Cernusco rappresenta il limite della città consolidata, limite che il Piano intende rispettare e rafforzare. All’interno di tale limite il Piano ridisegna la rete viabilistica, dei percorsi e degli spazi collettivi, dando compimento agli sviluppi residenziali avviati limitando l’occupazione di suolo e definendo il limite tra gli insediamenti produttivi e commerciali esistenti e in via di realizzazione e gli spazi residenziali.

Il disegno della viabilità, in particolare, prevede la conclusione dell’asse di via Boccaccio e la ricucitura del sistema degli accessi ai lotti destinati ai Piani di Zona attraverso un sistema chiuso che protegga il comparto dai flussi di attraversamento. L’area verde a nord di Via Goldoni, alle spalle della cascina Galanta, è destinata ad accogliere un parco pubblico e una nuova scuola. Il bordo est, parallelo alla circonvallazione, conserverà una fascia verde di spessore minimo di 5 metri che accoglierà un percorso ciclabile. Il percorso si riallaccia alla circonvallazione verde della città, connette il sistema degli spazi pubblici, i sottopassaggi ciclopedonali della tangenziale e conduce, a sud, al nodo M2 di Villa Fiorita.

Il ridisegno della parte est della città si completa attraverso la riqualificazione delle aree industriali e commerciali comprese tra le vie Verdi e Pasubio per le quali sarà possibile la ristrutturazione urbanistica con l’obiettivo di creare un tessuto misto artigianale, residenziale e commerciale che migliori le condizioni complessive di inserimento nella città residenziale migliorando il sistema dell’accessibilità locale e complessivamente la qualità ambientale ed edilizia della città.

 

6. Città dello sport e delle associazioni

Cernusco è oggi una città a forte vocazione sportiva: la presenza di dotazioni e di spazi di alto livello e ben gestiti, di numerose associazioni, rappresenta una risorsa importante per la città e per l’intero est Milano. Inoltre la presenza di numerose scuole, tra le quali due di valenza provinciale che attraggono studenti da un bacino sovralocale, fa sì che la città di Cernusco si caratterizzi per la presenza di popolazione giovane. L’Università Statale da alcuni anni ha portato a Cernusco attività legate al corso di laurea in scienze motorie che si svolgono nelle attrezzature comunali e che sfruttano l’ottima accessibilità di Cernusco per gli studenti provenienti da Milano. Il progetto della città dello sport e della formazione prevede che gli spazi aperti attestati lungo l’asse della Martesana siano dedicati alla creazione di un parco che definisca il limite ovest di un ampio campus sportivo che si sviluppa lungo il Naviglio della Martesana toccando le aree centrali della città e giungendo fino alle aree di Villa Fiorita.

Cernusco si candida a divenire un centro di riferimento per lo sport e l’as­sociazionismo sportivo. La realizzazione di un progetto complesso e che coinvolga l’intera città dedicato alla creazione di spazi per le associazioni sportive e, in generale, la caratterizzazione di Cernusco come luogo di riferimento per lo sport e il benessere sono nelle corde della città anche se, ovviamente, devono confrontarsi con una pluralità di fattori e soggetti.

 

7. Gli orti di Cernusco: agricoltura urbana tra Cernusco e il Molgora

A est della tangenziale, il Piano prevede la formazione di un parco agricolo intensivo a vocazione prevalentemente orticola, che sia al centro degli spazi aperti compresi tra Cernusco, Carugate, Cassina de’ Pecchi e Bussero.

Cernusco rappresenta un’eccezione nello scenario dell’agricoltura periurbana milanese. La maggior parte delle aree agricole, infatti, è attiva nel settore orticolo, con molte punte di eccellenza legate alla qualità del prodotto, alla capacità di mantenere una produzione molto diversificata e alcune esperienze consolidate di coltura biologica. Fatta eccezione per alcune imprese zootecniche l’agricoltura cernuschese potrà risentire meno direttamente dei profondi cambiamenti portati dalle nuove regole sugli aiuti comunitari in vigore dal 2013. Si tratta di attività solide in grado di offrire prodotti di alta qualità, dal circuito della grande distribuzione alla vendita diretta e che svolgono un fondamentale servizio di coltura e cura del territorio. Questa condizione si intreccia in modo virtuoso con la disponibilità da parte del Comune di vaste superfici agricole, acquisite come compensazione dell’utilizzo di diritti volumetrici, e con la necessità di gestirle e mantenerle nell’interesse pubblico non necessariamente nelle forme consuete del parco urbano: il mantenimento di prati (per le aziende zootecniche), aree coltivate a ortaggi secondo protocolli concordati, possono rappresentare un servizio reso dagli agricoltori alla città in cambio della disponibilità delle aree e della disponibilità a incrementare sulle proprie aree lo spessore della rete agroambientale.


 

 

 

Il Piano delle Regole

 

Il Piano delle Regole costruisce la propria disciplina non più su rigide categorie funzionali (le zone residenziali, le zone produttive, ecc.) ma su modalità di cambiamento consentite in relazione alle caratteristiche fisiche e morfologiche e alle attitudini agli usi. All’interno del tessuto urbano consolidato, si individuano:

 

I campi della conservazione

Sono le parti di territorio meritevoli di tutela.

Il Piano estende il concetto di conservazione dal centro storico ai nuclei cascinali e ai manufatti migliori di fine ‘800 e primi ’900. In particolare:

- dà indicazioni di dettaglio introducendo per molti campi della conservazione una scheda di progetto che definisce gli obiettivi dell’intervento, gli spazi cortilizi e i fronti edilizi da mantenere e gli indirizzi per il recupero, promuovendo così il recupero complessivo di un aggregato piuttosto che quello del singolo edificio.

- propone l’ampliamento del vincolo di tutela sulla base di valori storico-architettonici degli edifici e degli spazi aperti.

- introduce un’articolata disciplina per i campi della conservazione.

 

I campi dell’adeguamento

Sono le parti di territorio già edificate in cui il Piano disincentiva le trasformazioni che comportano significativi incrementi insediativi. In particolare:

- per i tessuti residenziali il Piano ammette gli interventi di adeguamento in risposta ad esigenze di contenuti ampliamenti, di riorganizzazione e di contenimento dei consumi energetici degli edifici esistenti, in coerenza con il tessuto edilizio circostante.

- per i tessuti produttivi il Piano incentiva interventi di ristrutturazione finalizzati a migliorare il patrimonio edilizio esistente attraverso requisiti di sostenibilità ambientale, di integrazione nello stesso edificio differenti usi (produzione, terziario e servizi di interesse pubblico).

- l’analisi dell’uso del suolo ha permesso di rivedere le previsioni del Piano Regolatore.

 

I campi della modificazione

Sono le parti del territorio in cui il Piano prevede le principali nuove edificazioni e le nuove dotazioni di spazi per servizi di uso pubblico. In particolare:

- Le nuove previsioni insediative sono disciplinate attraverso progetti unitari controllati da schede normative.

- I campi della modificazione sono disposti, disegnati e regolati per ridurre il più possibile il consumo di suolo libero, ove previsto, o garantire la riqualificazione di parti produttive in via di dismissione o sottoutilizzate. Si risponde così alla domanda edilizia in maniera misurata in coerenza con gli obiettivi generali del Piano e non attraverso strumenti normativa in deroga.

- Il disegno delle nuove dotazioni di spazi per uso pubblico consente di rispondere alla domanda di servizi rilevata (sport, scuola, parchi urbani).

 

L’insieme delle nuove previsioni insediative indotte dal Piano delle regole e dal Piano dei servizi costruisce un nuovo scenario in discontinuità di quello tracciato dal Piano Regolatore del 2002:

- Il complessivo ridimensionamento delle previsioni e il riequilibrio delle scelte insediative;

- Il disegno dettagliato degli ambiti di concentrazione fondiaria e delle aree di cessione, in modo da “modellare” la città attraverso circoscritti completamenti;

- Il PGT fissa per i prossimi dieci anni una quantità di interventi pari a meno del 40% di quella fissata dal PRG 2002 per le funzioni residenziali (230.226 mq) stimata per un analogo arco temporale e con le medesime modalità (titoli edilizi subordinati a piani attuativi);

- Il PGT prevede una quantità di interventi residenziali (59.000 mq) esaurendo l’intera capacità edificatoria prevista (circa 180.000 mq già realizzati / 51.000 mq non realizzati);

- L’insieme delle previsioni del Piano delle regole e del Piano dei servizi con consumo di suolo libero, comporta per i prossimi dieci anni una quantità (107.000 mq) pari al 40% di quella che il Piano Regolatore del 2002 avrebbe potuto realizzare esaurendo la propria capacità insediativi (pari a circa 170.000 mq di slp per usi residenziali e non residenziali) definite per un periodo di tempo della stessa estensione (dieci anni).


 

 

Sito continuativamente attivo dal 1 gennaio '01  -  Best View:  800x600 - IE 6