CI PREPARIAMO A VIVERE L’ORATORIO ESTIVO,
NON SOLO UN SERVIZIO ALLE FAMIGLIE, MA UN’OCCASIONE UNICA PER INCONTRARE E
LAVORARE CON TANTI RAGAZZI
Sottosopra
È il titolo della FOM (Federazione degli Oratori Milanesi) che indica il tema
dei prossimi oratori estivi. Il protagonista della prossima Estate in Oratorio
sarà proprio Gesù che, affiancandosi al cammino di chi cerca una strada e
narrando una bellissima storia che si avvera in lui, desidera “sconvolgere” per
rialzarci, “ribaltarci” per darci una direzione, metterci appunto “sottosopra”
per impegnarci a tenere testa e piedi strettamente ancorati alla terra e cuore e
spirito costantemente rivolti al cielo. Il Signore Gesù aiuterà i ragazzi a
tenere unito il sotto con il sopra,
la terra con il cielo: è il senso più profondo della sua Incarnazione che
permette a chi Lo segue di unificare la vita dentro un Mistero d’amore e di
condividere quella meta stupenda e sconvolgente che è la Risurrezione. Fare la
volontà del Padre è lo scopo della vita e delle azioni di Gesù ed è anche
l’obiettivo di chi intende percorrere la terra con il desiderio che assomigli un
po’ più al cielo.
Un oratorio estivo perché?
Sono in molti, anche tra coloro che ci sono più vicini e che ci aiutano
nelle riflessioni pastorali, a dire che l’oratorio estivo è solo un “servizio”
utile perchè le famiglie hanno problemi di dove lasciare i figli per un periodo
così lungo, un servizio apprezzato perché, in fondo, “costa poco!”. Per carità,
sarà anche vero, ma davvero è tutto qui? Io credo di no! No perché l’oratorio
estivo è una bellissima possibilità di lavorare con i ragazzi per un tempo
prolungato.
Perché si impara a seguire Gesù
L’oratorio estivo non è solo gioco e attività: è anche preghiera, riflessione,
condivisione, celebrazione. È quindi un momento in cui abbiamo particolari
opportunità per incidere nella coscienza di un ragazzo.
Perché si insegnano rispetto e
condivisione
Viviamo come educatori di una generazione sempre più chiusa, sempre più isolata,
sempre meno capace di intrattenere relazioni belle, generose, aperte. Una
preoccupazione per chi si occupa di
educazione. Eppure una sfida da vincere! E allora quale risposta migliore di
quella dell’oratorio estivo, quando sono molti i ragazzi che frequentano
l’oratorio, quando sono molti i ragazzi con i quali è possibile stringere legami
di amicizia, donare sostegno reciproco, condividere tempo, attività, esperienze,
preghiere. Aiutiamo i nostri ragazzi a saper coltivare relazioni aperte e
generose. Solo così li educheremo alla “mondialità”.
Perché si pratica l’accoglienza
Ormai, in oratorio, sono molti gli stranieri, anche di fede diversa rispetto
alla nostra, che chiedono di essere accolti per il tempo estivo. Certo, sarà per
il bisogno, si capisce. Ma anche se così fosse, se diamo loro la testimonianza
di una Chiesa accogliente, non varrà più questo gesto di tutte le prediche, i
convegni, gli articoli che possiamo vivere, fare, scrivere? Non sarà questa una
testimonianza per chi viene accolto e un invito a riflettere per chi accoglie?
Credo che questo oratorio estivo possa davvero metterci un po’ sottosopra anche
da questo punto di vista.
Perché si educa al
rispetto dell’ambiente
L’oratorio di quest’anno deve essere poi anche un modo per scoprire la
bellezza del rispetto del creato, e per imparare cosa significa “biodiversità”,
come va di moda dire. Vorrei che i ragazzi imparassero da piccoli gesti, dal
rispetto per l’ambiente, dalla raccolta differenziata, dalla attenzione ad
evitare gli sprechi d’acqua, cosa significa rispettare il creato.. anche questo
è un po’ un modo per metterci sottosopra, e cambiare abitudini, tradizioni, modi
di fare…
Perché ci evita di cadere nella
solitudine
Molti, troppi ragazzi, oggi, sono soli. Il dialogo con gli adulti non è sempre
fecondo e, spesso, le pareti di casa sono più fonte di solitudine che di
apertura. Credo che valorizzare la proposta degli oratori sia indispensabile, se
non vogliamo cadere nel rischio, oggi più concreto che mai, di creare dei
ragazzi soli.
Auguro a tutti un buon oratorio
estivo, sperando proprio che il passaparola riesca a coinvolgere tutti, a non
lasciare nessuno nella solitudine. Magari mettendoci un pò tutti … sottosopra!
don Andrea Ferrarotti
Tratto da Voce Amica n. 5 anno 85
Maggio 2010
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