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Domenica 9 settembre sarà presentato nelle tre parrocchie
il “Direttivo” della nuova Comunità

La presentazione avverrà alla messa delle ore 9.30 in San Giuseppe Lavoratore, a quella delle ore 11.00 in Santa Maria Assunta e a quella delle ore 18.30 alla Madonna del Divin Pianto. Già poste le basi, con otto gruppi di lavoro dei tre Consigli pastorali, per una prima stesura del progetto pastorale della nuova Comunità pastorale.

I Consigli pastorali delle tre parrocchie cittadine si sono riuniti congiuntamente, il 12 e 26 giugno, per analizzare i temi stabiliti nella riunione del Direttivo della Comunità pastorale del 29 maggio scorso. Il tutto con lo scopo di mettere le basi per una prima stesura del progetto pastorale della Comunità pastorale “Famiglia di Nazareth” che, dal prossimo 1° settembre, verrà ufficialmente costituita tra le tre parrocchie cittadine.

In entrambe gli incontri, dopo un momento di preghiera iniziale, si sono formati quattro gruppi di lavoro, ognuno dei quali era incaricato di analizzare un tema specifico. Ogni gruppo ha poi steso un verbale della discussione, contenente le proposte per il progetto pastorale della nuova Comunità pastorale.

Agli incontri hanno partecipato, oltre ai preti facenti parte della Comunità e ai membri dei tre consigli pastorali,

anche altri laici operanti nelle singole parrocchie, disponibili a dare un contributo all’analisi e alle proposte.

Il lavoro dei gruppi si è svolto in un clima di grande comunione e collaborazione, con il proposito e la volontà di salvaguardare e valorizzare le ricchezze proprie di ciascuna parrocchia e l’obiettivo di superare le difficoltà e le fatiche di ciascuno.

Don Luigi convocherà in luglio una nuova riunione del Direttivo, nella quale si farà la sintesi delle proposte dei gruppi di lavoro al fine di redigere una prima versione del progetto pastorale della nuova Comunità pastorale.

 

La presentazione del Direttivo della Comunità pastorale.

Nella stessa riunione si preparerà la presentazione del Direttivo della Comunità pastorale, presieduta da don Luigi, in ogni singola parrocchia. La presentazione avverrà domenica 9 settembre 2007, alla Messa delle ore 9.30 in San Giuseppe Lavoratore, a quella delle ore 11.00 in Santa Maria Assunta e a quella delle ore 18.30 alla Madonna del Divin Pianto.

Al fine di rendere partecipe tutta la Comunità di quanto è stato esaminato e discusso nei due incontri del 12 e del 26 giugno, pubblichiamo una sintesi di quanto è stato fatto nei gruppi di lavoro.

 

Progetto pastorale:per passare dal fare al progettare in maniera comune e coordinata

Oggi tutte e tre le parrocchie hanno un progetto pastorale, ma risale alla metà degli anni ’90 (pur essendo intervenuti alcuni aggiustamenti, l’impianto rimane quello originale). È stata sottolineata, da parte di tutti i membri del gruppo di lavoro, l’utilità di questo strumento e soprattutto di alcune “azioni concrete” che sono derivate dall’adozione dello stesso, da parte di ogni singola realtà.

Nell’ottica della Comunità pastorale sembra ancora più necessario poter contare su uno strumento unitario che permetta di passare dal “fare” al “progettare” in maniera comune e coordinata.

Il gruppo si è poi soffermato sui tratti peculiari che dovrebbe assumere la redazione del nuovo Progetto della Comunità pastorale, evidenziando alcune linee-guida: richiamare la famiglia come paradigma della Comunità pastorale cittadina; predisporre un unico progetto pastorale che porti al superamento di quelli già esistenti in modo da permettere un’armonizzazione dei linguaggi, degli obiettivi primari e delle strategie da adottare in questo cammino comunitario; porre in particolare evidenza la figura ed il ruolo dei laici, indicando chiaramente la scelta di una vera corresponsabilità nella realizzazione del Progetto.

 

Formazione degli adulti: da pensare una proposta di catechesi per tutti

In quest’area si è cercato, prima di ogni cosa, di censire tutte le proposte già esistenti nei vari ambiti (zona pastorale, decanato, singole parrocchie, Oasi di preghiera, gruppi e associazioni).

L’Oasi di preghiera, con le sue svariate iniziative (conferenze, rosario, cicli di lettura della Parola, ritiri, laboratori, ...) è da considerare parte integrante dei cammini formativi della Comunità pastorale, in un’ottica di completamento, arricchimento, e approfondimento del cammino di fede.  

Nonostante le iniziative, in questo ambito, siano già molte, vi sono ancora alcune aree da considerare: una pastorale della sofferenza, un’attenzione specifica al mondo della terza età, un’apertura accogliente nei confronti delle persone in situazioni particolari (divorziati, risposati, stranieri...).

Si è concordato poi sulla necessità di una  proposta unitaria di catechesi rivolta a tutti gli adulti della città.

Sarà quindi necessario razionalizzare le diverse proposte già in atto, cercando di definirne una che, senza sovrapporsi inutilmente a iniziative analoghe, riesca a offrire a tutti uno spazio di formazione personale adeguata; in questa preparazione dell’offerta formativa della Comunità pastorale, dovrà avere grande spazio la ricerca di modalità che permettano di raggiungere più facilmente le persone là dove esse vivono e una sempre maggior qualità e tempestività del comunicare, del far conoscere queste iniziative.

 

Liturgia e celebrazioni: l’impegno per renderle più curate e partecipate

I partecipanti a questo gruppo di lavoro hanno subito focalizzato l’attenzione su come viene organizzato il ministero liturgico, al fine di evitare improvvisazioni o formalismi rituali nelle celebrazioni, così da renderle maggiormente curate e partecipate. È stata auspicata poi anche una migliore informazione ed organizzazione delle celebrazioni unitarie. È stata constatata una scarsa disponibilità di lettori e la necessità di una loro maggiore formazione, come pure per i cantori e per i ministri straordinari dell’Eucaristia.

È stata poi presa in esame la questione del coordinamento dei tempi (orari delle Messe, celebrazioni penitenziali ...) e delle modalità celebrative (formazione e stile della celebrazione).

Una prima proposta è stata quella di promuovere dei momenti unitari per celebrare insieme, ad esempio, la Riconciliazione.
Si è suggerito di predisporre un foglietto meditativo di preparazione alla Riconciliazione e di poter utilizzare sistematicamente il foglio della Messa per favorire l’assemblea nella partecipazione alla celebrazione. Sono stati proposti anche dei momenti di adorazione per gli operatori pastorali e la partecipazione agli incontri che si tengono al Centro Cardinal Colombo il venerdì pomeriggio, per approfondire le letture della Messa della domenica successiva. Per quanto riguarda i cori, si è chiesto di far provare i canti prima dell’inizio delle Messe e di proporre canti conosciuti dall’assemblea, per permettere un maggior coinvolgimento dei fedeli.

Si è, infine, concordato sulla necessità di costituire una commissione liturgica interparrocchiale che abbia il compito di concretizzare quanto emerso nella serata.

 

Pastorale familiare: da sostenere ed allargare per arrivare a tutti

La pastorale familiare è oggi presente nelle nostre tre parrocchie in misura e modalità diverse. In San Giuseppe sono particolarmente attivi i Gruppi di ascolto della Parola ed altre realtà famigliari quali, ad esempio, il gruppo “Notre Dame” mentre in Santa Maria Assunta e Madonna del Divin Pianto operano alcuni gruppi famigliari.

La pastorale familiare va sostenuta e promossa utilizzando varie modalità  (gruppi familiari, gruppi d’ascolto) e dando particolare attenzione anche ai nuovi insediamenti. Per questo motivo queste attività dovrebbero rivestire un carattere parrocchiale, cosa che permetterebbe una maggior conoscenza e permeabilità rispetto al territorio.

Per quanto riguarda il percorso di formazione dei fidanzati in preparazione al matrimonio, le tre parrocchie fanno questa attività su una traccia comune, definita a livello diocesano, ma con modalità diverse.

Mentre nell’immediato i corsi per i fidanzati dovrebbero continuare a mantenere un ambito parrocchiale, la formazione dei laici, che si rendono disponibili per questa attività, potrebbe essere fatta unitariamente, giungendo così ad un miglior utilizzo delle risorse e aprendo la possibilità, in futuro, ad una proposta cittadina. Resta aperto il problema di come poter seguire e coinvolgere poi queste coppie anche dopo il matrimonio.

Sulla richiesta e amministrazione del Battesimo, la situazione è simile nelle tre parrocchie.

La coppia che richiede il Battesimo, partecipa a due incontri con il parroco: un primo all’atto della richiesta ed un secondo all’approssimarsi del giorno del Battesimo stesso (a San Giuseppe Lavoratore sono previsti altri incontri aggiuntivi di preparazione dei genitori). I partecipanti al gruppo di lavoro si sono anche chiesti come aiutare chi si avvicina a questo momento tanto importante, affinché non rimanga solo un evento a sé stante ma sia l’inizio di un cammino, tenendo anche conto che nella maggior parte dei casi poi segue un lungo periodo di vuoto fra il Battesimo e la Prima Comunione.

Qualche iniziativa è già in atto, si tratterà di valorizzarla meglio. Anche per il Battesimo, è stato suggerito di di mantenere le singole iniziative a livello parrocchiale, per salvaguardare la vicinanza e la conoscenza tra famiglie, lavorando invece comunitariamente sulla formazione dei laici che scelgono di impegnarsi in questo ambito.

 

Comunità cristiana ed iniziazione cristiana:per crescere nella fede

L’incontro è partito dalla domanda, molto sentita, “Come creare le condizioni perchè la Chiesa sia capace di accogliere la richiesta di chi ad essa si rivolge ?”

Sono state messe in comune le rispettive esperienze, il cammino già fatto e poi si è cercato di individuare quello che si potrebbe percorrere insieme, per creare una dimensione comune, così che ogni parrocchia  cammini insieme alle altre, e ai genitori che chiedono i sacramenti per i loro figli si possa offrire un’unica proposta educativa, cercando di mettere tutti nelle condizioni di essere, in futuro, adulti nella fede ed inseriti nella comunità cristiana.

Si è proposto di mantenere a livello parrocchiale l’incontro settimanale con i ragazzi gestito dalle catechiste e i momenti di confronto con il sacerdote mentre si è ritenuto importante poter vivere insieme i due ritiri previsti durante l’Avvento e la Quaresima, prevedendo poi dei momenti di verifica comune.

Le strutture di ogni singolo oratorio dovranno diventare una ricchezza per tutti ed essere messe quindi a disposizione della Comunità.

Anche le fatiche emerse nei tre cammini del catechismo sono comuni ad ogni parrocchia.

Una maggiore partecipazione dei ragazzi alla Messa, una più alta presenza all’oratorio domenicale sono obbiettivi che vanno raggiunti unitamente e grazie ad un cammino di rinnovamento spirituale e ad un maggior coinvolgimento degli adulti.

In questo senso è necessario disporsi ad una grande capacità di relazione e di accoglienza, affinché coloro che si rivolgono alle nostre comunità trovino in esse una rete di rapporti umani e sociali, vi riconoscano una grande famiglia segnata dalla ricchezza della fede cristiana.

 

Pastorale giovanile: percorsi nuovi per arrivare anche ai lontani

Nel gruppo che ha discusso sul tema della Pastorale giovanile dei tre oratori erano presenti Don Andrea e diversi giovani e adulti delle tre parrocchie. All’avvio della Comunità pastorale, don Andrea ha espresso la sua intenzione di volere essere maggiormente presente nell’oratorio Paolo VI così da poter approfondire la conoscenza degli educatori, dei ragazzi e delle  persone impegnate nelle varie attività.

Per quanto riguarda il Divin Pianto, è emerso che l’attività di catechismo funziona bene e, in tutte le varie fasce di età, sono presenti catechiste ed educatori; il problema sussiste nell’attività domenicale, dove nonostante la presenza di un gruppo di animatori, che  prepara le attività pomeridiane, la risposta dei ragazzi risulta essere molto scarsa.

Nell’oratorio Sacer, sono stati evidenziati grandi numeri di presenze in ogni fascia di età; a coordinare il tutto ci sono educatori e catechiste.

Un punto su cui lavorare è la fascia giovanile e a questo proposito si sta pensando di potenziare la formazione individuale e di gruppo a partire dalla seconda media.

Anche nell’oratorio Paolo VI esiste un buon gruppo di educatori e catechiste che seguono le varie fasce di età. L’oratorio domenicale invece non viene proposto in modo continuo, ma solo nei momenti forti dell’anno.

Le vacanze estive prevedono una sola proposta, offerta dall’oratorio Sacer, alla quale  aderiscono anche ragazzi delle elementari del Divin Pianto; per il futuro si intende estendere tale proposta a tutti gli oratori.

Altro punto suggerito e condiviso da più persone è l’importanza di offrire una pluralità di iniziative, così da evidenziare le specificità di ogni singola comunità, come ad esempio le varie proposte sportive o il gruppo scout, salvaguardando però, in ogni oratorio, una proposta formativa aperta a tutti.

Particolare risalto è stato dato anche alla necessità di arrivare a quei giovani che gravitano attorno all’oratorio, ma non se ne sentono parte, in modo da poterli coinvolgere.

 

Pastorale caritativa e missionaria: lavorare per un “progetto di rete”

Nei vari interventi è apparsa chiara e forte l’esigenza di porre la carità e la missionarietà a fondamento principale della  nascente Comunità pastorale.

La carità intesa come rispetto della persona, disponibilità all’ascolto, aiuto nelle situazioni difficoltà,  testimonianza attiva, che partendo dagli operatori dei vari ambiti ecclesiali si propaghi a tutta la comunità, superando le divisioni per promuovere l’unità.

Si sente l’esigenza della promozione dei valori della solidarietà e del servizio in tutti gli ambiti, soprattutto fra i giovani. Dalle diverse esperienze sono scaturiti due metodi di lavoro entrambi importanti e necessari: l’attività sul campo, che affronta bisogni immediati e procede per piccoli passi e la progettualità con una visione  dei problemi e una ricerca di soluzioni più a largo raggio. Ognuna viene completata dall’altra, ma per entrambe è necessaria una continua formazione spirituale per non perdere di vista la fonte evangelica da cui ogni operatore attinge la forza di mettersi in gioco.

La Commissione Caritas e l’attività della mensa del martedi, le due realtà di cui si è parlato più diffusamente, sono ormai radicate nel territorio e hanno permesso di conoscere molti bisogni spesso nascosti.

Sarà prioritario lavorare a un progetto di rete che colleghi tutti vari gruppi ed associazioni che operano sul territorio a favore di chi è più debole.

 

Pastorale della comunicazione:un ricco patrimonio da valorizzare meglio

Il gruppo si è occupato della comunicazione a servizio dell’annuncio del Vangelo secondo quanto previsto dall’ultimo Sinodo Diocesano e cioè: la comunicazione interpersonale a servizio della Parola di Dio; la comunicazione a servizio della cultura, imparando a usare i media a partire da argomentazioni razionali, aperti anche a chi non crede; la formazione delle coscienze.

I partecipanti a questo ambito hanno poi preso atto della ricchezza di strumenti e strutture esistenti nelle parrocchie e ne hanno esaminato le modalità di utilizzo e le potenzialità: dal cinema teatro Agorà al teatro dell’oratorio Paolo VI; da Voce Amica  a Nuova Voce Amica; dai fogli settimanali di avvisi nelle singole parrocchie (Il Foglio, il Prendi Nota, il Bigino), a Cernuscoinsieme e a Radio Cernusco Stereo. Si è parlato anche della Libreria del Naviglio, che insieme al Centro Sportivo don Carlo Gnocchi e al Meeting della Cultura si propongono  come strumenti per la promozione della comunicazione, della cultura e dell’accoglienza in un senso più allargato.

In questi ambiti della comunicazione e della cultura si è sottolineato la valenza educativa del volontariato, come servizio gratuito a favore delle innumerevoli attività della comunità cristiana. E’ comunque necessario, dato il bisogno di nuovi collaboratori, avere l’umiltà e il coraggio di andare a cercarli. Per tutti loro non deve mancare poi la formazione: in questo campo esistono iniziative annuali promosse dalla Diocesi di Milano e dalla Conferenza Episcopale Italiana.

Al termine dell’analisi degli strumenti e delle attività che attualmente rientrano in questo ambito, è emerso un pensiero comune: se la comunità cristiana fosse un’azienda, farebbe in modo di razionalizzare le risorse per la gestione del ricco patrimonio a servizio della comunicazione. Ciò non vuol dire annullare o chiudere alcuni strumenti esistenti ma confrontarsi, mettendo insieme esperienze già vissute, oltre alla condivisione degli strumenti tecnici, beneficiando così di un notevole abbattimento dei costi.

In questo senso va valutata la possibilità di sinergie per un'unica redazione giornalistica tra Cernuscoiniseme e Radio Cernusco Stereo. Quest’ultima riflessione ha dato avvio ad alcune considerazioni di rilevante importanza per la costituenda Comunità pastorale, a partire dalla sottolineatura che l’ottimizzazione delle forze non significa perdere qualcosa bensì arricchirlo.

Sulla possibilità di dar vita ad un’unica Voce Amica è stato dato un parere positivo. Occorre quindi valutare la fattibilità di uniformare i due periodici già dal gennaio 2008, prevedendo la creazione di un nuovo progetto editoriale, che comporti eventualmente una modifica di formato, una nuova denominazione della testata o la riunificazione nella denominazione storica di Voce Amica  e l’inserimento e la valorizzazione della denominazione della Comunità pastorale Famiglia di Nazaret.

Al termine dell’incontro si è concordata l’indizione di un concorso per la creazione del logo Famiglia di Nazaret, per il quale devono essere definite le modalità di partecipazione;

la realizzazione di un momento di festa nella settimana precedente il 9 settembre, data di avvio della Comunità pastorale; l’organizzazione di alcuni momenti di spiritualità per i Consigli pastorali e per chi è impegnato nel volontariato parrocchiale, ma sempre aperti a tutti, studiandone le modalità di svolgimento.

In vista dell’avvio della Comunità pastorale, il gruppo della comunicazione ha proposto inoltre la realizzazione di un unico strumento per la comunicazione degli avvisi della settimana, lasciando agli incaricati di ogni parrocchia il compito di studiarne le modalità di realizzazione e la sua veste grafica. Infine, è stato suggerito di preparare un messaggio che spieghi in maniera semplice e chiara il significato e le modalità di avvio della Comunità pastorale. Questo messaggio dovrebbe essere recapitato nelle caselle postali delle circa 12.200 famiglie di Cernusco; l’identico testo verrebbe rilanciato da tutti gli strumenti di comunicazione della comunità cristiana; lo stesso testo potrebbe infine essere diffuso ai giornali locali, al fine di facilitare una corretta informazione.

 (sintesi a cura della Redazione di “Voce Amica”)

 

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