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HOME > Avvento 2007: "Cos'è per te il Natale?" > Riflessione
COS'E' PER TE IL NATALE?

  Se vuoi inviarci il tuo contributo, saremo lieti di pubblicare anche le tue opinioni, i tuoi sentimenti e le tue emozioni per rendere ancora più profonda e partecipe la riflessione sulla atmosfera del S. Natale.

Scrivi a posta@cernuscoinsieme.it !

 

Auguro con immenso piacere un Felice e Sereno Natale, nonché un
Ottimo Anno 2008 ricco di soddisfazioni e gradite sorprese,
secondo le personali e più rosee aspettative!

Carissimi…………,

il Natale è alle porte puntualissimo e presto busserà con gioia ai nostri cuori per portarci l’allegria e quel calore umano che solo Esso sa risvegliare in questi caldi momenti di armonia e di euforia contagiosa.

Siamo pronti a riceverlo dignitosamente a braccia aperte come si fa con un ospite di riguardo che non vediamo da lungo tempo e darGli calorosa accoglienza?

Per buona norma ad ogni Sua ricorrenza ognuno esprime dei desideri o fa dei buoni propositi; se poi non dovesse rispettarli o non mantenere fede alle sue libere promesse sappia che il “Natale è la festa della bontà” per eccellenza ed è pronto a perdonare i nostri errori, le nostre debolezze e le nostre dimenticanze ed a rinsavire le nostre coscienze potenzialmente ricettive, ma distratte da altri diversi interessi più pratici.

In teoria, per le persone corrette e sensibili la festa di Natale dovrebbe durare un anno intero, perché il loro comportamento virtuoso non conosce pause e non ha bisogno dei continui richiami che invitano al dialogo ed al rispetto del prossimo e ci ricordano che le nostre buone azioni siano la normalità e non un nostro piacevole appagamento per farci stare bene con noi stessi.

Sperando di essere il benvenuto e non il solito scocciatore, rispetto la mia annuale e rituale consuetudine anche per questo Natale 2007 per augurarVi tanta buona fortuna.

Vi omaggio con grande onore e sommo piacere di una mia nuova poesia natalizia unita al gesto caldo e simbolico di un sorriso amichevole e sincero e di una virtuale e calorosa stretta di mano come gesto augurale.

Non è importante il contenuto letterale della poesia, bensì il libero ed amorevole messaggio di pace e di serenità che porta con discrezione e stima nelle Vostre dignitose famiglie per assaporare la gioia della Festa che unisce atei e credenti per il Suo contenuto altamente umano.

Il sogno surreale raccontato, pur descritto in prima persona, è come se fosse vissuto da ognuno di noi, perché il concetto di pace, di giustizia, di rispetto e di amore è senza luogo e senza tempo, perché gli altri siamo noi ed ognuno è traghettatore della propria buona sorte su binari differenti, pur uguali in apparenza.

Se il Natale avesse la bacchetta magica di trasformare l’odio in amore, la cattiveria in bontà, l’egoismo in altruismo, il pessimismo in ottimismo, la tristezza in gioia, la guerra nella Pace ci sarebbe un mondo migliore: questo sarebbe una volta tanto il nostro più bel sogno fantastico, collettivo e condiviso!

La preghiera, la speranza e la magia del Natale non fanno i miracoli, ma almeno alimentano la voglia di vivere e rafforzano la nostra fiducia, affinché i sogni possano diventare una meravigliosa realtà e colorare con gli allegri colori della fantasia questo nostro mondo che tanti fratelli distratti dall’avidità dipingono di grigio e spesso di nero.

Si dice di solito Buon Natale alla gente come se fosse un semplice saluto. Costa molto metterci un po’ più di sentimento? Per una volta tanto facciamo finta di essere tutti amici e parenti, così si renderebbe quel freddo augurio più caldo e più affettuoso.

Forse qualcuno non propenso alla lettura si sarà annoiato e mi scuso umilmente pertanto per la sua involontaria lungaggine. E’ capibile questo comportamento in un sistema automatizzato e veloce della comunicazione verbale e visiva, che sono più immediate, ma credo, salvo errori ed omissioni, più fredde. In fondo la comunicazione insegna che tante frasi ripetute potrebbero essere assimilate come verità!

Di nuovo “ Buon Natale ” di cuore!                   Con amicizia:  Carmine Scavello

Un sogno a Natale.

E’ Natale………: un falco ed una colomba beccano sul vetro e mi invitano alla finestra,

stupito e curioso mi dirigo là e vedo che tanti loro simili disegnano in volo una via maestra.

Da lontano scorgo nitidamente un bel bimbo vestito di bianco che in piena luce si avvicina,

sono talmente emozionato da questa scena surreale come se fossero in una luccicante vetrina.

Quella figura celestiale ed angelica regge nelle mani degli oggetti di non chiara identità;

man mano scopro che sono una piantina di ulivo e sette lunghi nastri colorati in più varietà.

All’improvviso altri falchi e colombe compongono la parola pace a nitidi caratteri cubitali

e tutti i nastri per magia si dispongono per realizzare un arcobaleno con le estremità abissali.

Nel contempo si sente dolcemente nell’etere il suono melodioso e vivo di infinite campane

e canti ed inni di gioia in tante lingue trasportati dal vento amico, anche da terre lontane.

Il bimbo lascia cadere la piantina dalla mano e si forma d’incanto un’argentata foresta,

di cui ogni albero maestoso di ulivo, simbolo di pace, ha una stella allungata sulla cresta.

Ugualmente alla radio si odono canti natalizi che invitano al dialogo ed alla fraternità,

sul grande schermo celeste si vede una mano porgere un pezzo di pane in segno di carità.

Ad un tratto tutto svanisce nel nulla come in una nuvola e mi desto da questo torpore;

osservo ancora il cielo e non vedo più tutte quelle immagini simboliche di pace e di calore.

Ritorno nella realtà di tutti i giorni e sfogliando il giornale non trovo nulla di nuovo,

però al caldo pensiero di quelle visioni pulite e fantastiche quasi, quasi mi commuovo.

Esco di casa per vedere se da qualche parte il messaggio del sogno avesse lasciato un segno,

ma con tutta la mia buona volontà non scopro nulla che si prometteva  quel buon “disegno”.

E’pur verissimo che chi fa gli addobbi natalizi non pensa solo alle rituali decorazioni,

bensì rivive puntualmente un’intera annata trascorsa tra  vecchie e nuove emozioni.

In fondo presi singolarmente tutti gli uomini sentono di avere una loro mite coscienza,

purtroppo nel caos della vita corrente si lasciano travolgere dal fiume dell’indifferenza.

Non bisogna mai interrompere i tanti richiami che inneggiano alla pace ed alla giustizia,

la grandiosità del Natale ci rammenta che possiamo amarci e dare ai cuori aridi più letizia.

Come la goccia lenta dell’acqua con perseveranza riesce anche a sciogliere la pietra più dura,

così le parole pacifiche scagliate simbolicamente come sassi possono penetrare in ogni fessura.

Per tutto il periodo natalizio, forse, ci sarà una breve tregua allo scorretto comportamento,

in genere si svegliano i ricordi addormentati o dimenticati e si sente il bisogno di raccoglimento.

Riaffiorano alla mente i momenti spensierati della fanciullezza quando si credeva negl’ ideali,

a quell’età la guerra è vista solamente sotto forma di gioco ed  i morti sono unicamente surreali.

Chissà se quel sogno potesse essere vissuto da coloro che hanno in mano le leve del potere!

Capirebbero dal gradino riservato loro dalla fortuna che amore richiama amore, basta volere.

Se il Natale riuscisse ad armare pure le menti distorte con le sole armi spuntate della bontà,

vorrebbe dire che la speranza sia l’ultima a morire, sussurrando ai cuori segnali di umanità.

I nostri piccoli mondi individuali sono molto fragili senza una valida e robusta fortezza,

possiamo combattere contro l’esercito dell’egoismo, ma dietro l’angolo non c’è la certezza.

Chiediamo pertanto al Natale la stessa forza degli uomini di fede che viene loro dal Signore

e così fortificati potremo contrastare il tarlo del male e porre il sorriso al posto del rancore.

     Buon Natale

 

CernuscoInsieme non si assume nessuna responsabilità legata al presente comunicato

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