«ESERCIZI
DI OSPITALITÀ» PER ACCOGLIERE I PROFUGHI
Il
modello di accoglienza di Cesano
Maderno: favorire esercizi di incontro, inserire i migranti in
un’associazione sportiva o come tirocinanti in alcune imprese.
La comunità
pastorale di Cesano Maderno accoglie 16 giovani, dai 19 ai 29
anni, provenienti dalla Nigeria. Profughi che hanno richiesto
asilo, in fuga dalla guerra scatenata dai jihadisti di Boko
Haram. Ad accoglierli un'intera comunità, che dopo la diffidenza
iniziale ha fatto sì che la loro vita incrociasse quella di
decine di volontari, che sono riusciti a coinvolgerli in varie
attività di aiuto nelle parrocchie. È nato così il progetto
«Esercizi di ospitalità», raccontato da don Flavio Riva
-responsabile della Comunità pastorale «Pentecoste» che riunisce
le parrocchie Santo Stefano, San Pio X, Santi Ambrogio e Carlo e
San Bernardo – a Milano 7 supplemento domenicale di
Avvenire. È partita da lui l'idea di destinare uno spazio
che è parte della storia di Cesano Mademo a luogo di accoglienza
e di dialogo: «II giardino della carità», ex convento delle
salesiane, ex oratorio femminile, che da settembre dell'anno
scorso è tornato a rivivere.
«L'intenzione
– ha spiegato don Flavio Riva - è stata quella di dare
disponibilità ai ragazzi, nel rispetto delle norme del
Ministero, ma anche porre l'attenzione verso l'emergenza,
favorendo esercizi di incontro, attraverso la scuola di
italiano, in oratorio, con i volontari, inserendoli in
un'associazione sportiva o come tirocinanti in alcune società».
Il progetto è seguito passo dopo passo dalla Cooperativa
Comunità Brianza che gestisce anche l'appartamento in cui vivono
i ragazzi. «La loro collocazione nell'oratorio femminile non è
un fortino privato, ma un luogo dove si incontrano altre realtà,
gruppi di mamme e bambini, associazioni che si occupano della
distribuzione dei vivere ai poveri. Sono ragazzi attivi,
responsabili e soprattutto sereni». La prova sta in quello che
fanno ogni giorno: occuparsi della casa e della spesa, tenere in
ordine il giardino e il verde dell'oratorio, seguire i corsi di
italiano, tanto che la settimana scorsa alcuni di loro hanno
ottenuto la prima certificazione linguistica. Altri hanno
chiesto di seguire il catechismo e di diventare cattolici,
qualcuno canta già nel coro della chiesa.
Molta la
collaborazione
non solo con le associazioni di volontariato del territorio, ma
anche con l'amministrazione comunale. «Ci diamo una mano – ha
continuato don Flavio - con la supervisione dei Servizi sociali,
in maniera molto pacifica. Questo progetto sta facendo bene alla
comunità, si è formata una bella équipe di lavoro».
Cernusco sul
Naviglio, 22 giugno 2015 |