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HOME > Sguardi, Oltre il Naviglio > 2 Marzo 2015

A MILANO SI RIPARLA DI RIAPRIRE I NAVIGLI

 

Il progetto, quanto ambizioso tanto impegnativo da percorrere, sia per motivi economici che di viabilità, torna alla ribalta. Questa volta è anche condiviso da Comune e Regione.

 

Il governatore lombardo Ro­berto Maroni e il vicesindaco Ada Lucia De Cesaris sono infatti pron­ti a firmare l’accordo di program­ma. Lo hanno annunciato lo scorso 23 febbraio, nel corso della presentazione del libro "Riaprire i navigli" all'Urban center di Milano.

 

«L’idea di riaprire i Navigli milane­si è affascinante, mi piace molto - ha detto Maroni - Sarebbe una cosa straordinaria per Milano e sono molto interessato, perché si farebbe tutto con fondi privati, cosa non da poco in un momento di crisi». «Noi ci siamo - ha aggiunto De Cesaris - possiamo lavorare con la Regione sia per poter accedere a fondi europei sia per semplificare le procedure per questo progetto». «Esiste già una misura di salvaguardia per impedire qualsiasi intervento che possa compromettere una futura riapertura dei Navigli - ha poi aggiunto - Ci abbiamo messo la testa e ora, fra marzo e aprile, grazie all’incarico dato a Metropolitana Milanese e Politecni­o saremo in grado di portare una proposta quasi operativa, che individui le fasi, le criticità e gli aspetti che possono essere superati. Da 2016 in poi il nostro impegno è di dare avvio anche per fasi a un’ope­ra essenziale per la riqualificazione di Milano».

 

Il progetto, elaborato dal Politecni­co e Metripolitana Milanese e sostenuto dall’associa­zione Riaprire i navigli, prevede la riapertura di 8 chilometri di canali da Cassina dè Pomm là dove il Na­viglio Martesana oggi si infossa sotto via Melchiorre Gioia, poi lungo la Cerchia dei Navigli fino alla Darsena. «Il progetto è possibile e realizzabile – ha spiegato il presidente dell’associazione, Roberto Biscardini, che è anche architetto e consigliere comunale del Psi - L’unica cosa che la politica e le istituzioni devono fare è crederci e avere un po’ di coraggio. Poi le risorse si troveranno». Secondo lo studio dell’Associazione, il preventivo complessivo delle opere di architettura e ingegneria si aggirerebbe intorno a una cifra che va dai 120 e 150 milioni. Oltre al project-financing (il finanziamento cioè del progetto con soldi privati) i fondi potrebbero essere attinti dall’Unione europea. (fonte: Avvenire, 24 febbraio 2015)

 

 

Cernusco sul Naviglio, 2 marzo 2015

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