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HOME > Sguardi, Oltre il Naviglio > 15 Giugno 2014

BUONI LAVORO CONTRO LA CRISI

Iniziative di welfare parrocchiale, fatto di voucher, per chi nella comunità è rimasto senza impiego. Un modo per essere vicini a chi vive una situazione di inattività e spesso di solitudine.

 

Accade a Farra di Feltre (Bellu­no), dove il parroco si è offerto di mettere in contatto chi ha bisogno di un tecnico, ad esempio per le ordinarie manutenzioni casalinghe, e i prestatori d’opera specializzati. Il parroco ha perciò invitato, attraverso il bollettino parrocchiale, chi ha perso il lavoro, chi ce l’ha ma non riesce a garantirsi un reddito sufficiente e chi ha problemi, a farsi avanti e a rendersi disponibile per le piccole opere edilizie e non solo da svol­gersi in paese. Secondo le indicazioni date dal parroco, possono farsi avanti anche i sedicenni e i pensionati. L’obiettivo, spiegano in parrocchia, è quello di creare una rete di committenti - da chi ha bisogno di ritinteggiare la casa a chi ha bisogno di un aiuto domestico saltuario oppure di affidare i propri congiunti a una persona fidata per qualche ora al giorno - che si assuma l’onere dei voucher, acquistando nelle sedi abilitate i buoni lavoro. La manodopera costa dieci euro all’ora di cui sette euro e cinquanta netti andranno al lavoratore e due e mezzo serviranno alla copertura previden­ziale e assicurativa.

“Voucher solidale” - Nella stessa direzione si muove il progetto lanciato dalla Caritas lodigiana in sinergia con il volontariato presente nelle parrocchie. Il Consiglio di ge­stione del Fondo di solidarietà diocesano  ha lanciato la proposta dell’utilizzo di un nuovo strumento, il “voucher solidale” per le famiglie che hanno perso il lavoro. La Caritas offrirà la possibilità di im­piegare l’importo deliberato dal Fondo di solidarietà della diocesi per l’acquisto di “voucher” da utilizzare a favore del richiedente come corrispettivo di piccoli lavori che possono essere fatti in parrocchia del valore di 10 euro, che comprende i contributi previdenziali e garantirà l’affiancamento di volontari.

«Non c’è assolutamente la pretesa di sostituirsi agli enti che trovano lavoro – ha precisato il vicario generale della diocesi di Lodi - ma vorremmo arrivare, laddove possibile, a sostenere le persone accompagnandole con modalità dignitose di aiuto. Non è difficile immaginare quanto sia pesante, per una persona che non riesce a trovare lavoro, vivere una situazione di inattività e spesso di solitudine».

 

Iniziative apparentemente modeste ma che dicono quanto sia diffuso l’impegno delle comunità cristiane nell’essere vicine a chi si trova senza lavoro.

 

 

Cernusco sul Naviglio, 16 giugno 2014

 

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