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HOME > Sguardi, Oltre il Naviglio > 11 Novembre 2013

MAX TRESOLDI A “LA VITA IN DIRETTA”

Tutto era pronto, a Carugate,  lo scorso 4 novembre, in casa Tresoldi, per raccontare in diretta su RaiUno la storia di Max, il giovane che nel 2001 sì è risvegliato, dopo dieci anni di stato vegetativo. Nessuno però poteva immaginare l’inqualificabile commento di un’ospite in studio, che ha profondamente offeso Max e la sua famiglia. A cercare di metterci una toppa ci ha poi pensato il presidente della Rai e la successiva puntata di giovedì 7 novembre.

 

Max Tresoldi nel 2001 si è risvegliato dopo dieci anni di stato vegetativo e da allora, pur disabile, gira l’Italia a testimoniare come la cura dell’amore non sia una fiction ma l’unica terapia nota. Era previsto che raccontasse la sua storia a «La Vita in Diretta», una trasmissione pomeridiana di Rai Uno. «“Riempite la casa di amici – avevano chiesto da via Teulada, riferisce Avvenire del 6 novembre – dobbiamo dare un grande messaggio alle famiglie”. Così in tanti hanno preso ferie e puntuali alle 16.30 erano lì intorno a Max per quei venti minuti di diretta, molti per i tempi televisivi, pochi per raccontare dieci anni di attesa e un risveglio incredibile. Ma per ore in studio si parla di altro e la parola passa a Carugate quasi alle 18, mentre già scorrono i titoli di coda. Max è stanco ma sorride, alza il pollice per dire che è ok, sua madre si affanna a riassumere, l’inviata della Rai pure. Due minuti tra tutti. Stop. Si torna in studio, commento finale affidato ad Alda D’Eusanio: “Quella non è vita”, spara in faccia a Max, che non ha avuto il tempo di srotolare il poster in cui aveva scritto di suo pugno "sono tanto felice". “Tornare in vita senza poter più essere libero – ha proseguito imperterrita la D’Eusanio – e soffrire, e avere quello sguardo vuoto... mi dispiace, no!”.
Non l’ha sfiorata il dubbio che quella “non vita” la stava ascoltando, non ha visto l’indignazione che passava in quello “sguardo vuoto”, e nemmeno l’agitazione di Max sulla sedia a rotelle, arrabbiato di non poter urlare, proprio come nei dieci anni di stato vegetativo. “Rivolgo un appello pubblico a mia madre – ha continuato ormai senza freni Alda D’Eusanio –, se dovesse accadermi quel che è accaduto a Max, non fare come sua mamma!”. Ovvero non abbracciarmi, non baciarmi, non lavarmi, non girarmi nel letto, non darmi pranzo e cena... Perché solo questo ha fatto Ezia, insieme al marito Ernesto e a quel mare di amici di Max conosciuti all’oratorio o sui campi di calcio, non terapie invasive, non respiratori o cannule, non accanimenti. Ha curato e amato.»

All’imbarazzo dei conduttori segue una breve replica della mamma di Max. «Mamma Ezia da Carugate – prosegue Avvenire nella sua cronaca - ce la fa a riappropriarsi del microfono per gli ultimi secondi di trasmissione: “Voglio dire a quella signora che io non ho riportato in vita mio figlio, mio figlio è sempre stato in vita. E la sua vita è bella così com’è”.

Le scuse della Rai - Avvenire ha poi informato che la presidente della Rai, Anna Maria Tarantola, ha telefonato alla mamma di Max Tresoldi, scusandosi per le espressioni inqualificabili usate da Alda D'Eusanio, nel corso della puntata de "La vita in diretta", nei confronti di Massimiliano. Ha altresì voluto ribadire la solidarietà di tutta l'azienda e sua personale a tutta la famiglia.
La puntata di giovedì 7 novembre de "La Vita in Diretta" è stata poi dedicata alla vicenda straordinaria di Max Tresoldi.

 

Punto di vista – A Max e alla sua famiglia tutto il nostro affetto e la nostra simpatia.

 

Cernusco sul Naviglio, 11 novembre 2013

 

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