“UNO DI NOI”: STRAORDINARIA ADESIONE
L’iniziativa per chiedere alle istituzioni europee la tutela
della dignità dell'embrione umano ha raggiunto e superato - lo
scorso 30 ottobre, a due giorni dalla chiusura delle
sottoscrizioni - il milione e seicentomila adesioni in tutta
Europa. Il dato numerico è già di per sé significativo, poiché a
fronte di una soglia minima fissata a un milione di firme, la
quota raggiunta la supera di quasi due terzi.
Del
1.600.000 firme raccolte nei 28 Paesi europei, quasi 600.000
sono di cittadini italiani: il 37% del totale. Maria Grazia
Colombo, portavoce del Comitato italiano, si è detta soddisfatta
«sia per il numero delle firme raccolte che per gli incontri
fatti a partire dall'oggetto della campagna. Le firme sono
arrivate da tutta l'Italia, in modo molto spontaneo, e sono
state seguite o anticipate da incontri in parrocchie, gruppi o
associazioni. Una creatività inaspettata». Questo significa che
«la questione "inizio vita" non è data per scontata» e «che non
è questione dei cattolici ma di tutti. Il rispetto della vita
fin dal concepimento deve uscire dall'assedio ideologico, di
parte. Parlare di vita vuol dire parlare di un bene che possiamo
definire comune». Ora, ha aggiunto la Colombo, «il nostro
richiamo al rispetto del concepito vuole essere un richiamo
forte e popolare a un'Europa sorda che vive sempre più di
equilibri, di status quo. Si parla d'innovazione, di ricerca, ma
come si possono mettere in moto meccanismi innovativi in campo
formativo se non c'è chiarezza .sulla definizione di persona? Il
fattore economico senz'altro è fondamentale per una ripresa, ma
ciò .che occorre oggi è un sobbalzo che rompa gli schemi e
faccia cadere definitivamente i muri». A questo punto «occorre
che ogni firma pesi sul tavolo di chi sarà chiamato a prendere
decisioni». Ma c'è «un ulteriore pensiero: molte volte come
laici cattolici, c'impegniamo in battaglie e campagne di
raccolta firme, di sensibilizzazione, cercando un'intelligente
sinergia tra associazioni, parrocchie e movimenti. Ottenuto il
risultato, però, è come se tutto fosse finito. "Uno di noi" ci
ha insegnato che non è così, abbiamo imparato a valorizzare e
considerare il percorso fatto insieme già come un grande
risultato».
Da
evidenziare - a parere dei promotori della raccolta di firme -
la straordinaria partecipazione degli Stati coinvolti: quando
sarebbero bastati solo 7 Paesi per rendere valida la richiesta,
sono ben 19 quelli che hanno superato il minimo previsto per
ciascuno dal regolamento comunitario. Ultime in ordine di tempo
Cipro ed Estonia. La somma di questi elementi rende ancora più
evidente – sempre a giudizio dei promotori - come «Uno di noi»
non sia stato un rampicante nel deserto, ma abbia trovato radici
e linfa vitale all'interno di un tessuto popolare molto
ricettivo su queste tematiche. Nell'anno di mobilitazione,
infatti, in molti Paesi i temi bioetici e antropologici sono
stati parte integrante del dibattito sociale e politico, e ciò
ha aumentato l'attenzione e il coinvolgimento dei. cittadini.
Cernusco sul Naviglio, 4 Novembre 2013
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