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LE BUGIE DELLA LEGA

 

 Premesso che credo fermamente alla libertà di opinione e di espressione, credo altresì sia necessaria l'onestà nella declinazione politica, quindi anche quando si rivolge alla società con proposte di legge o referendum. Mi riferisco in particolare alla recente campagna di RACCOLTE FIRME PROPOSTO DALLA LEGA NORD “STOP AI CONCORSI PUBBLICI PER
GLI IMMIGRATI”, in cui si chiede di abolire la norma, sostenuta (secondo la Lega) dall'ex Ministro Kyenge, che consente agli immigrati di partecipare ai concorsi pubblici.

LA PRIMA BUGIA è quella di attribuire la norma al Ministro Kyenge: la LEGGE EUROPEA 2013 è stata varata sotto il GOVERNO MONTI, e a quei tempi il Ministro dell'Integrazione era Andrea Riccardi, a seguito di una direttiva comunitaria a lungo ignorata nel nostro Paese, tanto che la UE stava per comminare all'Italia una costosa procedura di infrazione. Ma
il DNA xenofobo deve avere un suo capro espiatorio che non può essere un uomo bianco cristiano per giunta fondatore della comunità di Sant'Egidio. Il capro espiatorio ideale è ovviamente una donna e con la pelle nera, anche se non c'entra con la disposizione che importanza ha ? La xenofobia è cieca.

SECONDA BUGIA: i concorsi della pubblica amministrazione sono aperti SOLO agli immigrati titolari di permesso Ce per soggiornanti di lungo periodo, ovvero della cosiddetta carta di soggiorno (5 anni di soggiorno, reddito sufficiente per mantenere se stessi e la famiglia a carico, superamento della prova di conoscenza della lingua italiana e 200 euro per la richiesta del documento). Rimangono inoltre riservati agli italiani i posti che comportano l'esercizio diretto o indiretto di
pubblici poteri e che attengono alla tutela dell'interesse nazionale (magistratura, polizia, militare, etc). La legge europea 2013 parifica gli immigrati con carta di soggiorno agli stranieri comunitari e ai rifugiati. Per cui l'abrogazione della legge permetterebbe l'accesso comunque agli "stranieri".

ANTICOSTITUZIONALE ?: questo referendum, oltre ad essere in contrasto con le normative europee (ma sappiamo che Lega è _antieuropeista_), si potrebbe configurare per certi versi in contrasto con la Costituzione Italiano (a cui la Lega non è affezionata, ma da cui conferisce la sua legalità come partito politico). Infatti L’ARTICOLO 3 cita: "Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali". E per cittadini si intendono anche quelli stranieri residenti nel nostro paese.

FUORI DALLA UNIONE EUROPEA ?: il principio della parità di trattamento fra le persone indipendentemente dalla razza e dall'origine etnica è uno dei principi ispiratori dell'Unione Europea, sancito anche nella CARTA DEI DIRITTI FONDAMENTALI DELL’UE, così come il divieto di porre in essere qualsiasi forma di discriminazione fondata sul colore della
pelle, sull'origine etnica o sociale, sulla religione, sulle opinioni politiche, sulle tendenze sessuali, ecc. La DIRETTIVA EUROPEA 2000/43/CE del 29 giugno 2000, nota anche come la "_RACE DIRECTIVE_" obbliga gli Stati membri ad adeguare le normative interne per assicurarne il rispetto e ad adottare tutte le misure necessarie contro ogni discriminazione.

DISCRIMINATORIO, PER CUI PERSEGUIBILE PER LEGGE ? La legge Turco Napolitano 286/98 identifica come illegale la discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali e religiosi. L'azione discriminatoria ha riflessi civili e penali. Mi chiedo quindi se a fronte di un referendum evidentemente discriminatorio, chi sia perseguibile per legge: chi propone la legge, chi raccoglie le firme, chi firma ?

E' vero siamo in vista delle elezioni europee 2014, e chi ha scarsità di contenuti propositivi, preferisce "spararle grosse". Ma alla luce della recente indagine de La Repubblica, che ha stimato circa 400.000 lavoratori ipersfruttati tra gli stranieri che lavorano in Italia, di cui 100.000 in paraschiavismo, mi chiedo se la Lega preferisca alimentare lo schiavismo e non la parità di diritti e doveri tra tutti i cittadini, visto gli stranieri residenti in Lombardia sono il 10% della popolazione.

 

Alessandro De Nando

CernuscoInsieme non si assume nessuna responsabilità legata al presente comunicato

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