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"CIAO QUINTO, NON TI DIMENTICHEREMO"

 

LA SEZIONE ANPI “RIBOLDI –MATTAVELLI” DI CERNUSCO SUL NAVIGLIO PIANGE LA SCOMPARSA DEL COMPAGNO E AMICO QUINTO CALLONI E SI UNISCE AL DOLORE DEI FAMIGLIARI ABBRACCIANDOLI CON AFFETTO.

Quinto Calloni nasce a Cernusco sul Naviglio il 2 settembre 1926. Già da ragazzino ha chiaro il suo sentimento di rivolta contro l'occupazione tedesca e contro il fascismo. Un giorno, fra Cernusco e Carugate, sottrae un fucile modello 91 a una postazione contraerea abbandonata e lo nasconde nel camino. Viene denunciato da una spiata. Ha solo 17 anni quando viene arrestato: alle 8 di sera del 18 dicembre 1943, arrivano all’abitazione di Quinto alcuni soldati tedeschi e lo arrestano. Quando arriva a San Vittore scopre che oltre a lui sono stati presi anche altri cinque suoi amici: Roberto Camerani, Angelo Ratti, Ennio Sala, Pierino
Colombo e Virginio Oriani (questi ultimi due non faranno più ritorno a casa). Nel carcere di San Vittore arriva improvviso l’ordine di deportazione in Germania. Al mattino del 4 marzo, quando ancora è buio, i deportati vengono fatti salire su due vagoni bestiame in partenza dalla stazione centrale di Milano con destinazione Mauthausen, dove sono presi in consegna da un Gruppo di SS, che li scortano durante la marcia verso il campo. Quinto e un migliaio di altri prigionieri, tra cui i suoi due amici Roberto e Virginio, vengono poi trasferiti al sottocampo di Ebensee. Qui lavoreranno senza sosta nelle gallerie, in condizioni
disumane. Il 6 maggio 1945 avvenne la Liberazione del campo da parte degli americani e Quinto decide di affrontare da solo il viaggio di ritorno. «Il giorno 16 giugno rientravo a casa; era sabato, che destino, di sabato arrestato, di sabato libero». Quinto ritorna a Cernusco, a casa sua, e ritrova, ancora nascosto nel camino, quel fucile 91, trafugato ai soldati tedeschi, di cui abbiamo parlato all’inizio di questa storia. Avrebbe potuto essere la causa del suo arresto, ma non servì alcun fucile, fu sufficiente la cattiveria di chi sporse denuncia.
Dopo la guerra Quinto è tornato diverse volte a Mauthausen ed Ebensee, con i suoi vecchi compagni, con gruppi di adulti e giovani desiderosi di ascoltare la sua testimonianza. Aveva recentemente scritto le sue memorie in un libro: “Per non dimenticare, racconto di un sopravvissuto”.


CIAO QUINTO, NON TI DIMENTICHEREMO.

 

ANPI Cernusco S/N

 

CernuscoInsieme non si assume nessuna responsabilità legata al presente comunicato

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