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UN CRISTIANO NON DOVREBBE TACERE

 

Gentile redazione,

la scorsa domenica ho ascoltato con grande piacere l’omelia, come al solito molto lucida ed efficace, di Don Renato, incentrata sulla narrazione evangelica del racconto del povero Lazzaro e del ricco.

Mi hanno colpito in particolare, alla luce del mio percorso personale, alcune considerazioni di Don Renato, che mi sento di condividere in pieno.

In primo luogo la necessità, per un cristiano, di ascoltare il grido del povero. Inoltre, la necessità di uscire dalla mentalità che vede l’uomo di successo e benestante come benvoluto dal Signore, e per contro l’uomo povero e in stato di bisogno come spregevole o colpevole. Infine, al necessità per l’uomo di scegliere, se adorare Dio o mammona, simbolo del denaro.

Mi stupiva il perfetto parallelo con l’attuale situazione europea. Una situazione dove il grido del povero viene raramente ascoltato, come dimostra la situazione in Grecia, testimoniata per esempio dall’articolo del Guardian che ho tradotto qui. Troppo spesso le decisioni prese a livello europeo considerano troppo gli interessi dei paesi ricchi e influenti e troppo poco quelli dei paesi poveri e disgraziati.

Troppo spesso, inoltre, l’informazione ci spinge a considerare il popolo greco, in miseria, come un popolo che si è meritato tutto questo, perché governato da uno stato corrotto, lazzarone, irresponsabile. Un’analisi che tra l’altro stride parecchio con la realtà. A pari tempo, ci viene presentato come efficiente, rispettabile, lungimirante e virtuoso il ricco popolo tedesco. Anche in questo caso, l’analisi a riguardo è parecchio lacunosa.

Non stupisce dunque, che nei trattati europei ci sia poco spazio per le radici cristiane dell’Europa. Non c’è spazio, forse, per logiche di misericordia e di solidarietà là dove, ora come ora, governano logiche di profitto, di convenienze particolari, di lobby e di interessi finanziari. Non c’è spazio per le logiche di Dio là dove governano le logiche di mammona.

 

Ugo Sirtori

 


 

CernuscoInsieme non si assume nessuna responsabilità legata al presente comunicato

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