CernuscoInsieme

Condividi il contenuto di questa pagina con i tuoi amici:

Torna alla pagina precedente

comunità pastorale

voce amica agorà oasi cVillage

piazzetta

dalla città

CernuscoInsieme.it - Il Portale della tua Città

Stai navigando in
HOME > La Città > Piazzetta di CernuscoInsieme > Comunicato
 DISCORSO 25 APRILE 2013

 

Buon 25 aprile e buona liberazione a tutte e a tutti.

Innanzitutto grazie per la grande partecipazione, e grazie a tutti i cittadini, alle istituzioni, all’amministrazione,  al sindaco, e alle associazioni che hanno partecipato al corteo e alle altre iniziative.  

Prima di leggere l’intervento dell’anpi, volevo leggere le parole che la presidente della Camera Laura Boldrini ci ha inviato.

Quest’anno il 25 aprile si svolge in un clima e in una situazione delicata per l’Italia, ed è proprio in un momento del genere che dobbiamo ritrovare le ragioni e le radici della Costituzione italiana, quella Costituzione che, come come scrisse Padre David Maria Turoldo, è il Vangelo della nostra Repubblica. La nostra Costituzione è il prodotto  della Resistenza, naturale prosecuzione di un movimento che ha saputo ridare dignità, libertà e orgoglio a un paese devastato e mortificato da 20 anni di dittatura fascista. 20 anni e non qualche anno. 20 anni di arrettratezza culturale, 20 anni di sofferenze, di paura, di delazioni  e di devastazione di ogni minima libertà e idea di giustizia. Recentemente molta confusione è stata fatta sull’idea che possa esserci stato un fascismo buono,   da contrapporre a un fascismo cattivo, quello delle guerre e delle leggi razziali. Un modo, un pò maldestro, goffo e forse a volte quasi inconscio, di riscrivere la storia. Insomma l’anticamera di un revisionismo pericoloso, che dietro la malafede o la buonafede, nasconde ignoranza e arroganza.      A me interpretazioni del genere fanno venire la pelle d’oca e molta ma molta rabbia. Lo ripetiamo con la massima serietà possibile, non c’è mai stato un fascismo buono. Andate a leggerla la storia. La storia non è semplicemente un affascinante materia di studio, o il vezzo intellettuale di qualche professore. La storia, in tutta la sua complessità, ha un’utilità maggiore di quanto noi possiamo immaginare o considerare. La storia ci guida, ci orienta nelle nostre scelte quotidiane, è molto più viva di qualsiasi altra disciplina. Non può esistere una classe dirigente seria e preparata che non abbia coscienza e conoscenza della propria storia.

E non riguarda solo chi fa politica, riguarda tutti e tutte.

Un politico che non conosce la storia del proprio paese non sarà in grado neanche di sistemare un marciapiede, e un imprenditore che non conosce la storia del proprio paese non sarà in grado di generare lavoro  e rispettare chi questo lavoro lo fa.

Senza la storia non si è e non si va.  

E non lasciate che  queste considerazioni siano un isolato appello dell’Anpi, fatele vostre, condividetele.

Ma  La Resistenza ci lascia in dote anche un diritto fondamentale e  universale , il diritto di voto per tutti e tutte. Prima della Liberazione non era così, e non era così nenache nell’Italia liberale. Le percentuale di astensione alle utime elezioni regionali in Friuli ci lasciano con tanta amarezza e timore. Esercitatelo sempre,il diritto di voto, anche quando lo scoramento e il malcontento, a volte a ragione, prendono il sopravvento. Non permettiamo che altri decidano per noi. Scegliere è il primo atto di resistenza.

E alla nostra classe politica ci sentiamo di lanciare un appello, torniamo ai  valori più autentici dell’agire politico, passione civile, trasparenza, sobrietà, serietà, progettualità , legalità e condivisone.

E’ l’unica stada, forse, per uscire da una crisi che è sempre più culturale ed etica.


 A Cernusco, come Anpi,  anche quest’anno abbiamo intrapreso un percorso di partecipazione e condivisione con le altre associazioni del territorio per far sì che il 25 Aprile sia un momento vissuto da tutta la comunità cernuschese, accogliendo e organizzando iniziative con linguaggi e modalità il più trasversale possibile.

 

Abbiamo deciso di dedicare la V° edizione de “I COLORI DEL 25 APRILE” all’art. 9 della Costituzione (La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione). E’ un articolo stupendo della Costituzione, e parla di una cosa altrettanto stupenda che è la bellezza. Sentirsi  responsabili della bellezza. E quanta bellezza c’è stata nella nostra Resistenza, e quanta ce ne dovrebbe essere nella nostra esistenza. La bellezza è a Milano in via Rovello, dove quel palazzo, da luogo di tortura e sofferenza, diventa il Piccolo Teatro, luogo di cultura e della rinascita milanese. La bellezza è Arturo Toscanini che dirigere lo storico concerto di riapertura della Scala, la bellezza sono i racconti di Calvino  e Pavese, le immagini di Rossellini e De Sica...ma la bellezza sono anche i dipinti delicati di Felice Frigerio e quel campo di violette che segna il ritorno alla vita di Roberto Camerani.

Promuoviamo e tuteliamo la nostre bellezze, non permettiamo che il nostro paesaggio sia devastato in nome della speculazione,  investiamo in ricerca, impedendo ai nostri giovani di andarsene da questo paese, diamo un futuro a musei, biblioteche, archivi, teatri. Perchè è proprio nei momenti di crisi, di maggior crisi, che la cultura può svolgere un reale ruolo di stimolo e di traino. E anche questo ce lo insegna lo storia. 

Volevo solo ricordare due momenti delle tante iniziative della rassegna: la rappresentazione teatrale  del 5 aprile  “Ribelli per amore”, frutto del percorso del laboratorio teatrale gestito dall’attrice Arianna Scommegna, e che ha visto impegnati una dozzina di ragazzi/e di  III media. Il secondo momento è la realizzazione del murales lungo il naviglio, con la collaborazione di Andrea flash-one Montrasi. Linguaggi e momenti diversi, che hanno allargato vedute, ci hanno permesso di dialogare con tante persone, e lasciarci contaminare anche da chi è più giovane. Sentire raccontare la storia della Resistenza di Cernusco da ragazzi e ragazze delle medie è statà un bellissima emozione, mai scontata e più viva di quanto possiamo immaginare. 

E questo lavoro educativo, di trasmissione della memoria,  oggi per tutti noi è il lavoro culturale che dobbiamo intraprendere con tenacia, pazienza ma anche serenità, fiducia e dolcezza. 

 

Concludo con le parole di un ragazzo partigiano di Parma, Giordano Cavestro, studente di 18 anni, fucilato dai fascisti repubblichini il 4 maggio 1944 a Bardi: «Se vivrete, tocca a voi rifare questa povera Italia che è così bella, che ha un sole così caldo, le mamme così buone e le ragazze così care. La mia giovinezza è spezzata, ma sono sicuro che servirà da esempio». Ripartiamo da questa speranza.

 

Ora e sempre resistenza

Viva il 25 aprile

Viva la Costituzione Italiana

 

Danilo Radaelli

 

CernuscoInsieme non si assume nessuna responsabilità legata al presente comunicato

Sito continuativamente attivo dal 1 gennaio '01  -  Best View:  800x600 - IE 6