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Quadretto poetico di Carmine Scavello

 

Carissimi…, (pensate per un attimo all’effetto ed alla forza della Luce ) 12/2011 quando il Natale sta per arrivare lo si percepisce nell’aria: è come se l’atmosfera fosse più dolce e serena. C’è intorno a noi un clima di mitezza e di socievolezza diverso dal resto dell’anno. Riaffiorano ricordi nostalgici legati a persone care ed a noi stessi al periodo di quando eravamo bambini ed aspettavamo la festa con l’ansia del regalo, promesso o sperato. La Sua attesa è alquanto lunga, perché lunghi sono i preparativi in Suo onore: è come se vivessimo perennemente sotto vigilia. I temi umani e spirituali che ruotano intorno alla festività sono molteplici e rilevanti ed è difficile prediligerne uno in particolare. Fra tutti, quest’anno ho scelto quello della Luce. C’è veramente tanto bisogno di Luce per vincere le tenebre che attanagliano questo mondo, distratto da altri interessi economici e poco umanitari! Per quanti vivono nell’oscurità del pessimismo e della sfiducia un lume di speranza può portare quella gioia che dà la voglia di vivere e la forza di reazione ad una situazione svantaggiosa. La potenza della Luce riesce a mettere a nudo la realtà dei fatti della vita e a mostrarla agli occhi di chi potrebbe e dovrebbe provvedere. È capace di togliere i dubbi dei contorni poco definiti o sfuocati della verità: quando Essa non è chiara viene manipolata ad uso e consumo di coloro che vogliono che non venga a galla. Il Bambinello, che sta nella mangiatoia, viene ogni anno tra noi per recare la Luce nelle menti e la pace nei cuori; lo fa in povertà per annullare la distanza che inevitabilmente si crea tra l’umiltà e la superbia. Il Suo viso sprigiona la Luce per illuminare il cammino che conduce alla rettitudine e per sensibilizzare gli animi disattenti. Non occorre fare cose eccezionali e fuori della portata umana: basta onorare il proprio dovere con dignità ed orgoglio e adempiere ai compiti dei ruoli a cui siamo stati preposti nella società. L’umiltà intellettuale potrebbe portare un po’ di giustizia là dove ce ne fosse veramente bisogno, con onestà e senza secondi fini. Tante gocce formano un mare e tanti granellini di sabbia formano un deserto! È abbastanza comune sentir ripetere dalla gente che il suo esiguo contributo non risolva la situazione: non si deve né smentire, né approvare, ma ripeterle e farla auto convincere di svolgere in libertà almeno la parte che le compete. Ci vorrà molto tempo, ma poi si potrà riempire quel vuoto e stare a posto con la propria coscienza di uomo fra gli uomini. Quella Luce che viene dall’Alto è una messaggera divina dall’effetto straordinario. Abbagliati dal suo splendore potremmo chiedere al Santo Natale che Essa sia sempre presente tra noi nella vita di tutti i giorni: per illuminare il cammino della nostra condotta, per vedere e superare gli ostacoli interposti, per farci distinguere chiaramente il bene dal male, per farci ravvedere che non siamo soli se siamo uniti, per farci osservare la vita con ottimismo, per guardare con più fiducia il futuro, per scandagliare i nostri errori e non ripeterli, per scrutare bene il mondo circostante e lasciarlo ai posteri meglio di come ce l’hanno lasciato i nostri predecessori, per farci leggere nei nostri pensieri e cancellare quelli negativi, per rischiarare la giusta direzione che conduce alla redenzione, per mettere in evidenza che senza di Essa barcolliamo nel percorso accidentato dell’indifferenza. Che la Luce illumini i nostri occhi e sia il faro di riferimento della nostra vita!           

 

Natale di luce, luce di Natale.

 Non possiamo non associare il Natale alla brillantezza della stella cometa;

non è un semplice astro, ma è un segno celeste di interpretazione completa;

la troviamo stampata nei biglietti natalizi come simbolo eloquente augurale,

in cima alla grotta del presepe come elemento decorativo fisso e strutturale.

Per la coda lucente assomiglia ad una freccia che indica la giusta direzione,

guida l’irto cammino alle persone animate dalla bontà e piene di devozione.

Nel “buio della notte” si smarrisce la strada senza un punto di riferimento,

senza la “luce propria” che viene dalla fede si ha un inevitabile smarrimento.

La luce è il tema dominante del Natale per affermare la purezza della verità,

nella mangiatoia buia risalta sul viso del Bambino e ruba la scena all’oscurità.

Tutto ciò che non è chiaro, si sa, può essere manipolato perché non è definito,

senza i contorni puliti vediamo solo delle ombre e il dubbio vaga nell’infinito.

Cadendo il Natale in un periodo buio coincidente con l’inizio dell’inverno,

si è voluta creare quell’atmosfera luminosa che rallegra l’ambiente esterno;

così valenti artisti dotati di grande inventiva creano meravigliose luminarie,

portano nelle strade in questo speciale momento delle emozioni straordinarie.

Il magico Natale ha la forza prodigiosa di rischiarare i nostri pensieri negativi,

perfora come burro il muro di egoismo costruito a difesa di interessi possessivi.

Gli orizzonti si allargano attraverso le brecce per tendere una mano miracolosa,

altri uomini poco fortunati aspettano in silenzio il gesto di un’opera grandiosa.

Al di là del chiarore limpido e vivo non c’è peggior orbo di chi non vuol vedere,

i mali del mondo sono visibili a tutti, compresi quelli che potrebbero provvedere.

Il Santo Natale conduca la Luce benedetta nei cuori aridi di quelle persone,

che forse hanno solo bisogno di una spinta convincente e ricca di persuasione.

Nessun uomo nell’’intimo del cuore viene presentato così cattivo e scontroso,

un raggio di Luce folgorante servirebbe ad illuminare un cammino tortuoso.

La storia insegna che la Luce gli irrecuperabili li conduce alla redenzione,

il Natale non cerca beati, ma persone buone per una maggior condivisione.

Il giorno di festa per eccellenza è allietato dalla luce di tante candele rosse,

che decorano le tavole imbandite di ogni ben di Dio in ceste tonde e grosse.

Che bello vedere ondeggiare le fiammelle che creano sui muri armoniose figure,

udire il delizioso tintinnio dei bicchieri in una musica dalle mille sfumature!

Intanto l’albero riccamente addobbato con palline colorate sembra ringraziare,

la luce diffusa da quelle candele crea giochi luminosi come i riflessi del mare.

Coloro che si specchiano da vicino nelle palline ridono a crepapelle per le facce,

la rotondità deforma i loro visi e viene spontaneo fare ilarità per le boccacce.

Resiste tuttora in alcuni paesi la tradizione di un gran falò la notte di Natale,

non solo per i rigori del freddo ma, per meglio dire, come coreografia auspicale.

La ragione vera forse è legata alla Luce della sua fiamma per giungere ai cuori

e per rinsavire il lume della ragione di coloro che non sono proprio veri ricettori.

Buon Natale!

 

Carmine Scavello


 

CernuscoInsieme non si assume nessuna responsabilità legata al presente comunicato

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