Una saga come quella
del PGT mi ha ispirato un intervento un po’ sui
generis, a capitoli.
Comincio dai
Ringraziamenti
Questo di solito sta
in fondo, ma io credo sia davvero il caso in
quest’occasione di partire da qui.
Grazie dunque a chi
s’è speso per arrivare a questo importante traguardo:
tecnici interni e consulenti esterni, amministratori
pubblici e tutto il personale comunale coinvolto nel
raggiungimento di questo risultato. Grazie anche ai
cittadini che a vario titolo hanno presentato le
numerose osservazioni che io, a differenza magari di
altri qui, ritengo un segnale forte di partecipazione
democratica. Infine, se mi è consentita una nota
personale, considerando una grande opportunità di
crescita per questa coalizione in generale e per me in
particolare l’avere avuto in sorte l’onere della
redazione del primo PGT nella storia cernuschese,
desidero ringraziare tutti i colleghi consiglieri di
maggioranza e opposizione con cui mi sono trovato a
condividere questa esperienza.
Passo così al primo capitolo che ho intitolato
Cap. 1 – Ricordi
d’estate
Cominciamo da qualche dato:
Osservazioni
presentate |
250 (620
quesiti) |
100.0% |
Pienamente
accolte |
22 |
8.8% |
Parzialmente
accolte |
102 |
40.8% |
Respinte con
motivazioni diverse |
126 |
50.4% |
Questi numeri ci
danno la dimensione partecipativa del processo e sono la
migliore risposta alle perplessità da più parti
sollevate in ordine a una presunta malaccorta scelta del
periodo di esposizione al pubblico del documento.
Qualcuno aveva parlato di disincentivo alla
partecipazione popolare per l’infelice scelta del
periodo balneare: di fronte a questi numeri, forse
quelle dichiarazioni andrebbero riviste.
Le autocitazioni
sono sempre antipatiche, però nella mia dichiarazione di
voto in fase di adozione del Piano, dicevo che “se
l’Amministrazione saprà cogliere nei prossimi mesi le
indicazioni migliorative che verranno dalle forze vive
della nostra città, gli esiti non potranno che trarne
beneficio”. Ecco, a me sembra che l’importante lavoro
messo a punto dall’Amministrazione nel periodo dedicato
alle controdeduzioni, periodo quello sì balneare, abbia
apportato delle migliorie ad un documento che
rappresenta una valida strategia di governo del
territorio.
Ulteriore beneficio
deriverà dal mantenere nella dovuta considerazione gli
spunti emersi dal dibattito in quest’aula (mi riferisco
in particolare, ma non esclusivamente, agli ambiti
ex-albergo Melghera e via Bassano), anche per
valorizzare il ruolo di questa assemblea che il collega
Cassamagnaghi ha giustamente definito come il luogo più
alto della discussione politica cittadina. Questa
Amministrazione ha la forza e la credibilità per farlo e
la vicenda della controdeduzione all’ormai celebre
osservazione circa il parcheggio in zona ospedale l’ha
dimostrato.
Cap. 2 –
L’insostenibile leggerezza dei volantini
Tralascio senza rimpianti quelli anonimi, per
ripescare invece il simpatico pieghevole firmato da una
forza politica che già nella scritta nel proprio simbolo
(Casini) tradisce una certa confusione. Bene, sullo
sfondo di una casa in demolizione compare una fascia
rossa (e di che colore sennò?) con la scritta “Esproprio
proletario: un pezzo della tua proprietà ti viene
scippata per case popolari”; affermazione questa alla
quale non posso esimermi dall’attribuire un certo
fascino, che però è completamente falsa. L’accoglimento
parziale o totale delle 41 osservazioni pervenute
relativamente agli ambiti a2, dovrebbero fugare le
trepidazioni di chi teme per le sorti dei progetti di
ristrutturazione o ampliamento della propria abitazione.
Cap. 3 – Non ti
scordar del PRG
Una delle critiche che con maggiore pervicacia
vengono rivolte a questo Piano riguarda il
condizionamento subito dall’ultimo Piano Regolatore
Generale approvato nel 2002. Altri, ben più preparati di
me, hanno cercato di spiegare perché è impossibile
prescindere da uno strumento urbanistico che non ha
esaurito la sua rilevante capacità edificatoria e le cui
concessioni già rilasciate continueranno a produrre
effetti importanti a breve-medio termine.
Da parte mia rilevo
come forse urti qualche suscettibilità il riconoscere
che il PGT fissa per i prossimi dieci anni una quantità
di interventi residenziali di vario tipo (inclusi 7000
mq di SLP di edilizia residenziale sociale in affitto)
pari grosso modo al 40% di quanto previsto dal PRG nello
stesso arco temporale e che le previsioni di consumo di
aree libere vengo ridotte del 40 % circa, introducendo
peraltro innovativi meccanismi di compensazione.
Cap. 4 – I
giapponesi
Non mi riferisco certo a tutti gli abitanti del Paese
del Sol Levante, ma ai leggendari reduci sull’isola che
presidiavano non convinti che il resto del mondo avesse
ormai voltato pagina.
Le critiche di
discontinuità mosse ai criteri ispiratori di questo
Piano ne determinano la forza. Riteniamo infatti che
esso intenda proporre un modello di sviluppo della città
in giusta contrapposizione alla visione del
contingente cui sembrano stare a cuore i sottotetti da
recuperare e la strenua difesa di interessi particolari,
ancorchè del tutto legittimi, più del ridimensionamento
delle previsioni insediative, il consolidamento delle
aree agricole, la mobilità ciclo-pedonale o il recupero
del mix sociale.
Credo che alla
stessa categoria, quella dei giapponesi intendo, possano
essere benevolmente iscritti anche gli strenui difensori
dell’ipotesi di spostamento dell’IPSIA. Il progetto in
materia dell’Amministrazione può ovviamente non essere
condiviso e generare legittime richieste di confronto,
ma è stato sancito da una serie di passaggi
amministrativi a carattere sia comunale che provinciale
che dovrebbero essere tenuti in adeguato conto.
Purtroppo, il desiderio espresso dal consigliere
Gargantini nel suo recente intervento di essere ancora
qui a parlarne fra trent’anni ha tutta l’aria di
un’inquietante previsione che rischia di avverarsi.
Cap. 5 – Ritorno al futuro
Tutela delle aree verdi e delle componenti storiche,
attenzione all’efficienza energetica, definizione dei
margini della città: penso dall’inizio che sia nei
presupposti prima ancora che negli effetti del Piano che
ci giochiamo la partita che il prossimo futuro ci dirà
se saremo riusciti a vincere.
La vinceremo
se sarà arrestato
il processo di
continua espansione dell’abitato e di riduzione delle
aree naturali ed agricole, se riusciremo a dimostrare
che la crescita del consumo di suolo non è ineluttabile
e che il territorio “non urbanizzato” ha un valore
fondamentale per la vivibilità e l’identità, al pari
delle aree costruite ed abitate; la vinceremo se il PLIS
delle Cave verrà ampliato e reso fruibile alla
cittadinanza, se attueremo la salvaguardia delle aree di
margine intercomunali e se l’edilizia sociale tornerà ad
essere uno strumento per garantire la ricchezza sociale
della città.
Non partiamo da zero, perché non iniziamo oggi. Questo
Piano di Governo del Territorio, nella novità
rappresentata dalla sfida alla quale ci ha posto di
fronte la L.R. 12, rappresenta il più importante passo
compiuto nella direzione che questa Amministrazione ha
decisamente imboccato fin dal suo esordio e per questa
ragione il gruppo politico che rappresento lo sostiene
con convinzione.
Ermes Severgnini |