Visto che non siamo
in Tibet e che la censura su internet non ancora è
attiva, credo di avere diritto a non farmi storpiare le
idee dalle interpretazioni del signor Comi che ha la
doppia marzulliana presunzione di “tradurmi” a suo
piacimento e di suggerirmi cosa fare. Io non mi ergo a
tanto e prendo atto comunque dei suoi consigli (che in
parte intendo seguire) e umilmente porgo le mie terga
per le sue pubbliche fustigazioni che mi esaltano di
piacere.
Purtroppo per lui la “demogagia” oggi però raddoppia!
Con forza ri-affermo
che la politica e le istituzioni locali hanno il
compito di indirizzare organismi e istituzioni di
polizia su precisiobiettivi di sicurezza pubblica e
lotta alla criminalità. Indirizzare significa
intensificare\pianificare precise azioni
investigative\repressive\sanzionatorie su tematiche
criminose a volte lasciate, anche involontariamente,
“in secondo piano” (d’altronde non siamo in Cina dove il
regime comunista ha ben 30.000 agenti solo per
spiare\censurare il traffico internet).
Richiedere con una mozione in consiglio comunale
l’intervento del governo cittadino su particolari
tematiche attraverso specifiche azioni di polizia
amministrativa, significa sensibilizzare chi ha il
potere\dovere istituzionale (sindaco) di farlo, ad
innalzare l’attenzione e lo standard d’ingaggio verso
particolari problemi criminosi.
La politica ha inoltre il compito più generale di
risvegliare le coscienze, di sensibilizzare sui
problemi, di prevenirli, di risolverli.
La politica significa valori in cui credere e
l’accondiscendenza ai regimi totalitari per me non fa
parte di questi.
La tolleranza verso comunità di stranieri che vivono
in Italia con regole autonome e proprie e che per
rispettare le proprie trasgrediscono le più basilari
leggi del nostro stato di diritto è inoltre per me
motivo di forte, palese, giustificata,virtuosa e sana
contrapposizione politica, nonché di personale
incazzatura quando oltre al raggiro della legge
presenzia anche lo sfottò e la presa per il culo
(scusate il francesismo).
Per questo credo occorra mobilitarsi per il Tibet e
contemporaneamente evidenziare la rotta di collisione
che i cinesi hanno intrapreso verso le democrazie
occidentali.
Occorre far capire chi sono i cinesi, da chi sono
governati e la vicenda liberticida del Tibet è un’
occasione esemplificativa per rendere un completo e
doveroso servizio informativo alle comunità occidentali,
distratte da governanti che cianciano da mesi su pochi
spiccioli di tasse, mentre i cinesi ci stano comprando
pezzo a pezzo grazie alla nostra malposta “tolleranza”.
Credo che sia giunto il momento di far capire come e
dove i cinesi fanno lavorare i bambini, di come un
regime totalitario imponga la propria volontà, di come
mai le loro merci siano “competitive” o come mai siano
“avvelenate”, di come siano commercializzate nella
comunità europea (che è severa solo con i produttori
comunitari), occorre iniziare a vedere se e come paghino
le tasse e la previdenza sociale, quanto e dove
inquinino, addirittura quando muoiono dove vengono
seppelliti (vedasi il caso dei cinesi che a Milano per
l’anagrafe non muoiono mai!!).
In piena trasparenza , esattamente come funziona per
noi.
Occorre iniziare a parlare di concorrenza sleale, di
prodotti dannosi e fallati, di mancato rispetto dei
brevetti industriali,di spionaggio industriale, di
damping, di commerci in nero, di lavoro nero e quindi è
ora di iniziare a reagire pensando a dazi, boicottaggio
di prodotti e controlli più serrati.
Occorre parlare di censura alla stampa, di giornalisti
imprigionati ucciso o torturati, di monaci
“riconvertiti” e sciocchezzuole del genere……
Penso che il faro acceso sul Tibet sia utile per capire
molte cose sui cinesi e vedo con piacere che la
tematica è finalmente fonte di notizia da prime time
per i media in tutto il mondo .
Mi permetto di affermare che le battute sulla mafia
cinese (come se fosse un fenomeno inventato o da film
anni 80) mi fanno pensare che a qualcuno sfuggano
particolari sulla fenomenologia criminosa cinese da
troppo tempo “snobbata” nel nostro paese.
Le battute sulla mia persona e il mio ruolo di gendarme
mancato sono simpatiche e come tali le accetto, ma ho
idea che servano a nascondere l’atteggiamento
imbarazzato di chi, chiamato in causa politicamente e
istituzionalmente, continua a non rispondere.
Visto che a Veltroni piacciono i film ……Grosso guaio
a Chinatown?
Free Tibet
Paolo Frigerio
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