Cassamagnaghi sfugge al confronto pubblico tra i candidati, organizzato da oltre un mese per mercoledì 6 giugno da Voce Amica e RCS, accusando me della bassezze di cui egli si è reso protagonista durante tutta la campagna elettorale.

In queste settimane mi sono sentito rovesciare addosso una serie inaudita di falsità ed insulti: prima che avrei portato a Cernusco fantomatici campi Rom, poi che la compagine che verrebbe eletta con me sarebbe una banda di estremisti no global, favorevoli alla droga libera. Chi di noi due ha insultato e gettato fango? È sufficiente che ogni cittadino legga il materiale elettorale. Sfido a trovare qualche volantino con il mio nome o con i simboli dei miei partiti che offenda qualcuno. Abbiamo sempre parlato dei temi che interessano la città: la scuola che manca, i servizi da accrescere, il traffico da gestire, la casa, il lavoro. Il maggiore consenso che ho preso al primo turno rispetto a Cassamagnaghi testimonia l’apprezzamento degli elettori per il lavoro che abbiamo condotto e per lo stile con il quale lo abbiamo portato avanti.

La campagna elettorale di Cassamagnaghi è stata incentrata sulle tematiche nazionali, senza rispetto per gli elettori che devono scegliere non tra Prodi e Berlusconi, ma tra due diversi progetti per il futuro di Cernusco e tra due diverse persone cui affidare il governo della città.

Il pretesto che Cassamagnaghi ha usato per rinunciare al pubblico dibattito è un volantino anonimo – di cui non sono responsabile – nel quale si fa riferimento ad un noto esponente della sua coalizione. Le affermazioni non sono per altro calunnie, ma fatti inconfutabili. La storia politico giudiziaria dell’attuale commissario politico di Forza Italia è cosa nota.

Perché Cassamagnaghi ha rinunciato al dibattito? Il vero motivo è che avrebbe dovuto confrontarsi finalmente sui problemi della nostra città, avrebbe dovuto dare risposte su cemento, viabilità, scuole che mancano...
Allora ha preferito scappare.

I cittadini cernuschesi hanno diritto di confrontare direttamente le proposte per la nostra città e il diritto di scegliere, sulla base di queste, a quale persona affidare il futuro di Cernusco. Io, a differenza di Cassamagnaghi, non ho alcun problema a esporre il mio programma in un pubblico confronto, anche l’ultimo giorno della campagna elettorale.

Esprimo alla direzione di Voce Amica e di RCS il ringraziamento per la consueta disponibilità ad organizzare il pubblico confronto: sono spiacente del fatto che l’impegno profuso non potrà sfociare nell’atteso dibattito.

Eugenio Comincini
Cernusco sul Naviglio, 5 giugno 2007
 

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