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Le ragioni della nostra presenza 

 

Le elezioni amministrative del maggio 2007 rappresentano un banco di prova difficile ed impegnativo, una sfida che il Circolo PRC di Cernusco sul Naviglio ha deciso di raccogliere lavorando alla costruzione di una coalizione politica locale –quella che sostiene la candidatura a sindaco di Eugenio Comincini- credibile e votata a politiche di effettivo cambiamento.

I criteri di orientamento per noi rimangono gli stessi di sempre: la tensione etica e la saldezza morale delle forze di coalizione e dei loro rappresentanti, la qualità del lavoro programmatico, la partecipazione dei cittadini, dei movimenti, delle forze sociali alle scelte politiche della coalizione.

La dimensione specifica del confronto politico cernuschese si somma ad un problema più complessivo che riguarda il rapporto tra Amministrazione locale e potere economico nell’epoca introdotta dalle riforme istituzionali degli anni novanta (elezione diretta, preferenza unica, peso tracimante degli esecutivi, riforma della dirigenza). Sono perciò necessarie la massima trasparenza nelle candidature ed una serie di scelte politico-amministrative vincolanti sul terreno urbanistico, dei subappalti, dei servizi alla persona, dei percorsi formativi, del sostegno alle attività economiche ed imprenditoriali.

I nodi programmatici che abbiamo voluto mettere al centro della nostra discussione pubblica riguardano in primo luogo il tema dei servizi pubblici locali, la difesa ed il rilancio del loro carattere pubblico, la tutela delle fasce più deboli di utenza e delle condizioni di lavoro degli operatori del settore. Moltissimo rimane ancora da fare per rendere più chiara l’autonomia di scelta da parte delle autonomie locali tra la privatizzazione (che oggi nei fatti rappresenta purtroppo già la scelta più diffusa) e la gestione pubblica dei servizi, anche attraverso forme giuridiche diverse dalle società di capitali, come consorzi, istituzioni, aziende speciali. Così come occorre rafforzare molto il tema dei controlli sulle attività dei gestori (pubblici e privati), sulla condizione lavorativa degli addetti, sulla partecipazione attiva dei cittadini.

Noi riteniamo che la nostra piattaforma programmatica locale, pur ragionando dello stato dell’arte del contesto territoriale che ci riguarda, contenga e riaffermi questi principi politici di fondo sia per i servizi a rete che per quelli alla persona, tutelando il più possibile le fasce sociali ed economiche più deboli.

Altro nodo programmatico decisivo è per noi il territorio, inteso come patrimonio di beni e risorse materiali ed immateriali da tutelare e valorizzare. Ci opponiamo con forza alla proposizione di modelli di sviluppo fondati sulla speculazione territoriale, tanto in termini di urbanizzazione edificatoria quanto di insediamenti produttivi inquinanti o destinati alla grande distribuzione.

Occorre spezzare in particolare quella catena perversa che unisce il finanziamento della spesa corrente ed i proventi pubblici (cd. oneri di urbanizzazione) che derivano dallo sfruttamento e dalla monetizzazione del territorio; è necessario battersi anche localmente per l’affermazione di un modello nuovo di amministrazione e quadratura dei bilanci.  Allo stesso modo abbiamo avanzato proposte sui temi della mobilità sostenibile, della riqualificazione e bonifica delle aree periferiche o degradate, dell’inquinamento ambientale che migliorino gli indicatori sociali della qualità della vita della nostra  comunità.

Qualità del territorio significa naturalmente anche qualità del lavoro e lotta al lavoro nero. Su questo punto si può pensare alla stipulazione di protocolli tra le autorità pubbliche preposte per il contrasto del fenomeno, all’introduzione di un sistema premiante in materia di sicurezza per le aziende, alla creazione di una banca dati degli appalti pubblici.

Altro impegno programmatico che ci siamo assunti insieme alla coalizione che abbiamo contribuito a costruire è quello della progressiva deprecarizzazione della Pubblica Amministrazione. Nella Finanziaria 2007 sono contenute alcune norme che segnano finalmente un’inversione di tendenza rispetto all’esplosione del lavoro pubblico precario degli ultimi anni. Si tratta dunque di imboccare con decisione questa strada e di estendere questo obbiettivo a tutti i soggetti (enti, società, consorzi) pubblici in qualche modo collegato all’ente locale. La lotta alla precarietà è un punto essenziale della nostra proposta politica.

Il tema della sicurezza è da sempre un leit motiv che viene utilizzato dalla destra (e non solo purtroppo) nel corso della campagna elettorale. Vogliamo ribaltare ogni impostazione di tipo securitario tesa alla militarizzazione del territorio e ragionare sulla (ri)costruzione di socialità come strumento di prevenzione e recupero della devianza. Questo significa investire molto sulle misure di inclusione sociale (a partire dal problema ormai drammatico della casa), di potenziamento delle attività educative attivando maggiori sinergie con gli istituti scolastici, di tutela dei diritti dei migranti. Si tratta qui più che per altri aspetti di sviluppare un lavoro anche di carattere culturale, di dare un respiro alto alla proposta politica che sappia sparigliare un dibattito spesso attardato sulla videosorveglianza  e sul manganello in dotazione alla polizia municipale, attraverso il coinvolgimento delle forze sociali ed associative impegnate su questo versante.

Più in generale, il tema della partecipazione deve diventare una costante di metodo e di merito nel nostro lavoro politico territoriale. Per noi la partecipazione è stata uno strumento essenziale nella costruzione dell’iniziativa politica, nell’individuazione dei nodi programmatici, nella ricerca di alleanze sociali e di movimento, nella definizione delle nostre liste elettorali e dovrà continuare a rappresentare un punto di riferimento nella costruzione di reti orizzontali, saperi, cittadini, istituzioni (come nel caso della Rete del Nuovo Municipio). Dopo la competizione elettorale, l’attività amministrativa dovrà essere orientata al diretto coinvolgimento dei cittadini, non solo come consumatori o utenti dei servizi ma come protagonisti della propria comunità territoriale. Allargare le esperienze del bilancio partecipativo, estendere il ricorso a referendum consultivi, favorire la strutturazione di comitati di quartiere e tematici sono alcune delle buone pratiche da sperimentare.

Il programma che abbiamo costruito in questi mesi, assieme alle altre liste della coalizione che sostiene Eugenio Comincini ed a moltissimi cittadini che si sono avvicinati alla nostra esperienza, offre proposte concrete sui temi principali che segnano la vita del Comune. Non pensiamo che esista un programma che possa risolvere tutte le contraddizioni di chi opera nell’amministrazione locale, il Programma con la P maiuscola per intenderci, crediamo tuttavia di aver prodotto un orientamento comune che va coltivato, messo in rete, condiviso e contaminato affinché produca politiche incisive e realmente efficaci.

Noi ci abbiamo provato, raccogliendo molti degli spunti suggeriti in questi anni dai movimenti politici e sociali che hanno lavorato sulle questioni del governo locale con l’orecchio ben attento al fenomeno della globalizzazione, nonché le esperienze concrete di governo del territorio che il nostro partito ha messo in campo dal nord al sud del Paese e che in molti casi hanno lasciato intravedere nei fatti l’alternativa possibile. Per sostenere questa iniziativa, presentiamo una lista di candidati in grado di offrire una ricchissima contaminazione di età, genere, esperienze, competenze e sogni. Abbiamo acceso una scintilla: chiediamo ai cernuschesi di aiutarci ad illuminare la via del cambiamento in questa città.

Partito della Rifondazione Comunista
Cernusco sul Naviglio

 

CernuscoInsieme non si assume nessuna responsabilità legata al presente comunicato

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