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FEGATO E CERVELLO
ovvero
COSA C’ENTRANO GLI ZINGARI CON DON CAMILLO?

 

“La politica non va fatta col fegato, ma col cervello”: così diceva il sacerdote della Bassa don Camillo in uno dei celebri racconti di Giovannino Guareschi. La citazione, alla luce del suo autore, risulta ancor più significativa: Guareschi fu giornalista e scrittore arcigno, talvolta molto polemico e pungente, di idee fieramente monarchiche. Eppure, nonostante le sue posizioni politiche e nonostante io faccia parte della Margherita, Guareschi mi riesce sempre simpatico ed è in assoluto tra i miei scrittori preferiti. La mia predilezione è basata sulla sua onestà intellettuale: Guareschi ha spesso fatto politica col cuore, con passione, con irruenza, ma sempre col cervello collegato. Non ha mai parlato prima di informarsi sulle cose. Non ha mai mentito sapendo di mentire per secondi fini.

Spiace notare che tale onestà intellettuale non contraddistingua tutti coloro che partecipano a questa campagna elettorale. Un esempio lampante di ciò è il modo in cui viene trattata la questione del Villaggio Solidale.

Il Villaggio Solidale è un progetto voluto dalla Casa della Carità di Milano (si tratta di un’istituzione fondata dal Cardinal Martini), finanziato dalla Regione Lombardia di centrodestra (presidente Formigoni) e proposto dal Comune di Cologno Monzese sul proprio territorio. È un progetto che punta al reinserimento sociale e lavorativo di persone in difficoltà che chiedono di essere aiutate.

Il Villaggio Solidale sarà gestito da operatori del settore, vedrà la presenza di educatori e sarà monitorato dalle forze dell’ordine. In esso vivranno provvisoriamente persone di ogni origine e provenienza, italiani compresi. È un progetto su cui discutere, ma la discussione non può avvenire se si parte con delle menzogne costruite ad arte o se si ignora cosa sia il progetto.

Paragonare il Villaggio Solidale a un campo rom, come fanno Cassamagnaghi e alcuni partiti suoi alleati, è una menzogna triste e strumentale, volta a confondere le carte in tavola e a suscitare paure ataviche nella gente poco informata. Dire che con Comincini sindaco arriveranno gli zingari a Cernusco è una falsità degna del più sprovveduto Pinocchio. L’aggravante è che queste menzogne preconcette contro un progetto di solidarietà e carità vengano in primo luogo da persone e partiti che della carità cristiana fanno un vessillo politico! Alcuni giorni fa discutevo con un paio di giovani che fanno parte di una lista che sostiene Cassamagnaghi.

Loro stessi ammettevano che le modalità con le quali si sta parlando del Villaggio Solidale sono strumentali. Uno di loro addirittura mi diceva che alle persone destinate a soggiornare nel Villaggio bisognerebbe dare delle case pubbliche! Peccato che la voce di costoro sia sopraffatta dalle ciarlatanerie dei loro compagni di viaggio… É però confortante che dietro alle menzogne sia rimasto ancora qualcuno che accetta di fare politica con la testa e non col fegato… A questi giovani va il mio augurio perché ottengano, nel loro schieramento, un ampio consenso, che dia loro maggiore voce in capitolo all’interno della coalizione di centrodestra.

Fortunatamente, per ora, il candidato sindaco che usa il fegato contro gli zingari è uno solo. L’altro candidato del centrodestra, Claudio Cogliati, e i suoi alleati, hanno dimostrato di avere una dignità politica ben diversa su questo tema. Cogliati è della Lega (partito storicamente ostile ai rom) e il suo alleato Paolo Frigerio in passato non è stato certo tenero con gli zingari. Se avessero voluto, avrebbero potuto strumentalizzare la questione anche più di Cassamagnaghi. Ma non l’hanno fatto, e per questo si meritano un plauso.

Perché Cogliati e Frigerio sono avversari politici, ma sono politici che hanno una dignità, che alla passione uniscono la testa. In questa campagna elettorale hanno dimostrato di essere persone corrette e non ciarlatani pronti a tutto per vincere. Con loro ci si può scontrare sulle idee e sui progetti, si può fare polemica anche aspra, ma si rimane nei limiti invalicabili della correttezza.  

Ormai al voto mancano meno di due settimane: auguro a tutti coloro che hanno avuto la pazienza di leggere fino a questo punto un finale di campagna elettorale e un voto con cervello e non col fegato.

A proposito di cervello e correttezza: il Comune ha assegnato gli spazi elettorali richiesti a ciascuno dei candidati. Speriamo di non assistere alla solita, incivile guerra finale del manifesto selvaggio. E questo invito sia bipartisan, come il Villaggio Solidale.

Marco Erba
La Margherita     


 

CernuscoInsieme non si assume nessuna responsabilità legata al presente comunicato

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