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 Il bilancio sociale di mandato
del comune di Cernusco sul Naviglio: alcune riflessioni


Le Amministrazioni Pubbliche, gestendo risorse pubbliche e basandosi su un mandato democratico, necessitano di livelli di trasparenza superiori ad altre organizzazioni, quali ad esempio le imprese. In particolare, soprattutto negli ultimi anni, si è sviluppata la necessità da parte degli Enti Locali di rendicontare alla popolazione i risultati ottenuti nel corso del periodo di mandato; tale fenomeno ha iniziato a diffondersi nel nostro Paese coinvolgendo sia Regioni (si veda il Veneto) che Comuni (Cernusco sul Naviglio tra gli altri).

Il bilancio sociale di mandato rappresenta lo strumento che meglio coglie questa esigenza, permettendo alla cittadinanza di riflettere sulle politiche adottate e sui risultati raggiunti dalla maggioranza che hanno eletto.

Questo documento è quindi di particolare importanza, in quanto rappresenta una modalità di rendicontazione sociale che idealmente si lega alle “promesse politiche” racchiuse nel programma elettorale.

Il bilancio sociale di mandato idealtipico è quindi dato dal confronto tra gli obiettivi dichiarati in campagna elettorale (il classico “faremo”) e i risultati, gli outcome, che sono stati effettivamente raggiunti (il classico “abbiamo fatto”).

Da cittadino cernuschese ho ricevuto il bilancio sociale di mandato prodotto dalla Giunta in relazione al periodo 2002 – 2007, e l’ho letto con l’attenzione responsabile del buon padre di famiglia. In particolare tre sono le riflessioni che emergono con forza e sono relative a:
1 – la struttura del documento;
2 – i contenuti del documento;
3 – le logiche di gestione che emergono dal documento.

 

1 – la struttura del documento è data da 17 ambiti di intervento (verde, infrastrutture, patrimonio, territorio, servizi sociali, ecc) che contengono numeri e risultati che si sono concretizzati nel periodo oggetto di analisi.
Due sono le domande che si evidenziano: quanto tali ambiti sono legati e coerenti con il programma elettorale? Quanti interventi del programma sono stati effettivamente effettuati? Il documento non evidenzia questi aspetti, perdendo in questo modo parte dell’utilità per cui di solito viene utilizzato, in quanto non permette di comprendere l’efficacia dell’azione di governo (la differenza tra il promesso ed il realizzato).
 

2 – i contenuti del documento sono rappresentati dai dati presentati e costituiscono il cuore dello strumento stesso. L’analisi del bilancio sociale di mandato presenta un utilizzo di indicatori che spesso non sono coerenti con quello che si vuole evidenziare: quattro sono gli esempi che, tra gli altri, sono particolarmente significativi:

a - pag 4, “ il rallentamento della velocità degli autoveicoli ha reso, indubbiamente (??), il traffico più fluido e scorrevole” (sulla base di quali indicatori si sostiene questa tesi?);

b – pag 7, “ la spesa in bilancio riguardante i servizi sociali è passato da euro 2.818.140,50 (1998) a euro 5.088.545,00 (nel 2007) con un incremento numerico e qualitativo dei servizi erogati dai cittadini”: aumentare la spesa non vuol dire, necessariamente, incrementare la qualità e, peraltro, neanche aumentare numericamente i servizi; vuol dire semplicemente spendere di più. Un indicatore di qualità avrebbe dovuto essere l’impatto della spesa, o i cosiddetti outcome sociali, cioè i benefici di tale incremento;

c – pag 9 “ la famiglia al centro di ogni interesse… è proprio il caso di dirlo, visto che il comune di Cernusco sul Naviglio ha strutturato ed erogato molti servizi ad essa dedicati”: in realtà i due indicatori presentati sono comunità alloggio per minori, numero interventi, sostanzialmente stabile nel corso degli ultimi 3 anni e numero di minori assistiti a domicilio, che addirittura cala tra il 2005 e 2006. Nella stessa pagina si legge che i posti disponibili degli asili nidi (forse si intendeva nido?) comunali sono passati da 147 del 2002 a 158 nel 2003, cioè aumentati di 11 posti; la vera questione è legata invece alla capacità di intercettare la domanda, ed in particolare a quanto è aumentato il numero di bambini in età di asilo nello stesso periodo.

d – pag 11 “ 28-30 persone disabili assistite in media all’anno” non si capisce che cosa indichi; è tanto? È poco? In base a cosa?
Anche in altre parti del documento i dati presentati sono prevalentemente legati a voci di spesa (“ abbiamo speso questa cifra”) che in realtà dicono poco al cittadino che preferirebbe capire che impatto hanno avuto quei soldi.
Non sempre spendere tanto vuol dire fare bene, come non sempre essere efficienti vuol dire essere efficaci (nelle aziende pubbliche raramente). Peraltro alcuni passaggi risultano non collegati tra di loro, in quanto non si comprende come Cernusco possa essere più sicura utilizzando come indicatore il numero di accertamenti, che diminuiscono costantemente dal 2002 (2005 escluso). Inoltre, essendo un bilancio di mandato, è opportuno rendicontare quello che è stato fatto con i risultati ottenuti, non quello che si farà (“ verranno installate telecamere”, pag 15)


3 – Le logiche di gestione che emergono dal documento possono essere sintetizzate da: pag 16 “ la ricerca dell’efficienza, dell’efficacia, dell’economicità deve essere compatibile con il mantenimento dell’equilibrio tra entrate ed uscite di bilancio” e “ il Comune di Cernusco ha raggiunto questo obiettivo mantenendo sempre positivo il risultato di gestione, ossia la differenza tra entrate e uscite e i fondi di competenza di esercizi precedenti. ” Quanto affermato non solo è confuso, ma è anche sbagliato. L’errore è duplice: concettuale e pratico. Concettuale in quanto si afferma che il sistema di valutazione di una amministrazione pubblica (essere efficaci, efficienti, ed economici) possa, o peggio, debba avvenire attraverso la valutazione della positività del Bilancio. Avere il risultato di gestione positivo, soprattutto se per diversi anni, rappresenta un indicatore di una gestione discutibile. Ritengo infatti che il cittadino debba sapere perché una quota parte delle risorse non sia stata spesa: non potevano essere erogati servizi con quei soldi? E se no, non si potevano ridurre le entrate in modo da lasciare ai cittadini la disponibilità di spesa?

L’errore è pratico e quindi ancora più grave in quanto viene fatta confusione tra quelli che sono gli obiettivi istituzionali di una amministrazione pubblica (erogare servizi, soddisfare i bisogni della cittadinanza) e il vincolo di bilancio (le risorse a disposizione). Far diventare obiettivi il vincolo, cioè il risultato positivo di gestione, rischia di far perdere di vista la vera finalità istituzionale (fare bene le cose giuste e che servono ai cittadini).
In conclusione, la sensazione che si avverte nel leggere attentamente e con spirito critico il bilancio del mandato di chi ha governato la nostra città negli ultimi anni è quella di avere tra le mani non uno strumento di rendicontazione ma uno strumento di comunicazione anzi, meglio di marketing, in cui l’obiettivo non è la trasparenza e la partecipazione concertativa ma aprire la nuova compagna elettorale. Per una volta non si può dire che manchino gli strumenti, vengono solo usati per fini diversi: un’occasione persa…

Prof. Emanuele Vendramini,
 COMITATO ELETTORALE CON “EUGENIO PER IL MEGLIO”

 

CernuscoInsieme non si assume nessuna responsabilità legata al presente comunicato

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