Cernusco : identità e governo
L’identità di una città, costruita con fatica e scelte difficili del passato, rende unico il luogo dove viviamo e lavoriamo, nel bene e nel male .
Anche la nostra identità cittadina si costruisce giorno dopo giorno, esperienza dopo esperienza e cresce col passare degli anni, ma non è immutabile: è frutto delle scelte e delle quotidiane decisioni del vivere.
Cernusco è una piccola città, unica in quest’area della pianura padana, vicina a Milano per la cultura, il lavoro, la voglia di politica, ma profondamente unica per il suo cuore, i suoi cittadini, le sue associazioni, il suo verde, il suo vivere quotidiano di rapporti stretti fra le persone e le famiglie, dove “tutti sanno tutto di tutti”, nel bene e nel male .
L’identità si può perdere se non si utilizzano e non si rafforzano le risorse e le idee esistenti nel territorio privilegiando suggestioni provenienti da ambienti esterni alla cultura della nostra città .
Bisogna sforzarsi di proiettare un’immagine forte di Cernusco che sarà, quando noi saremo passati.
La mancanza di identità è purtroppo ben visibile oggi nella totale mancanza di coraggio di chi per primo è chiamato a decidere.
Chiudere la città in un inurbamento selvaggio, che di fatto non favorisce i cernuschesi, che è un cemento senza radici, senza storia, senza programmazione, a colpi di ripetuti, numerosi e inutili PII senza condivisione, è una scelta sbagliata che denuncia la debolezza politica di chi le compie.
Uno stop alle residenze non previste dal piano regolatore (che si deve distribuire e sviluppare in oltre un decennio) e una costruzione immediata dei servizi mancanti fortemente dimenticati in questi 5 anni, porterà al miglioramento della qualità di vita di tutti con un traffico veicolare che andrà ridotto ai minimi termini dopo aver potenziato i trasporti, i parcheggi, i percorsi pedonali e ciclabili (puliti e funzionali come nelle città del nord dell’Europa).
Chi sta ora decidendo non riesce ad avere una visione di memoria, di progetto e di coraggio.
Anche nelle decisioni più intime e personali tutto viene ricondotto a una pura strumentalizzazione a carattere pre-elettorale.
Penso all’esasperazione dei toni sui simboli religiosi a cui abbiamo assistito in città in questi ultimi mesi quando il credo che uno porta nel cuore è frutto di un faticoso percorso personale, profondamente intimo e non necessita di essere sbandierato ai quattro venti in un consesso politico.
Penso all’utilizzo di risorse per l’idea di “missionarietà quando per abitudine e da sempre i cernuschesi al bisogno si rimboccano le maniche e “fanno” con il pudore, tipico di queste parti .
(I soldi che vengono spesi per un ennesima inutile poltrona diamoli direttamente a Don Sandro o a Don Emilio!)
Penso al senso strumentale nell’urlare iniziative religiose che da centinaia di anni si fanno e senza clamori e senza ripicche si continueranno a fare, sempre e senza che alcun politico possa imporle.
E chi ha altri valori religiosi possa, nella legalità e legittimità professare la propria fede!
Perché infine alzare i toni, se non per mancanza di idee, sulla festa del tricolore?
Il tricolore c’è, punto ! Ma la storia d’Italia vista senza il paraocchi sabaudo, evidenzia e ripropone ogni giorno le visibilissime differenze fra le diverse aree del Paese.
Le spinte nazionalistiche in questa Europa così grande sono fuori dal tempo rispetto alla riscoperta di macroaree omogenee per cultura e tradizione dove il singolo non si senta perso senza la propria identità e le macroregioni possano correre economicamente con buona parte delle risorse da loro prodotte fatte salve le quote per le poche funzioni residue affidate allo stato centrale.
In passato le città si proteggevano con le mura, oggi con le idee e le scelte forti :
memoria, progetto e identità per riprendere il cammino insieme con la nostra città senza paraocchi falsità e strumentalizzazioni!
Claudio Cogliati
Candidato Sindaco Lega Nord_Federalisti_Filanda
CernuscoInsieme non si assume nessuna responsabilità legata al presente comunicato