L’UDC E I ROM DEL VILLAGGIO SOLIDALE

Di Dario Collio

 

 

Ho acceso il computer per scrivere dell’UDC e del gesto di coraggio che ha compiuto a livello nazionale in questi giorni. Credo di averne diritto in qualità di fondatore, con altri amici, della prima sezione dell’Udc in Italia proprio qui a Cernusco sul Naviglio, nel febbraio del 2002.

 

Ma,  per quanto di attualità la scena politica nazionale, preferisco, per ora, una riflessione a livello locale, suggeritami dalla testimonianza di Gargantini sulla casa della carità non molto lontana da noi che accoglie nuclei di Rom, e dalla posizione assunta dall’UDC locale sul villaggio solidale proposto ai confini del nostro territorio.

 

La prima riflessione sul quadro descritto da Gargantini mi richiama un precedente scritto, non ricordo se su questo sito o sul forun  della Gazzetta della Martesana, nel quale denunciavo come sui Rom si faccia una grande confusione identificandoli, tutti, semplicisticamente negli zingari che di tanto in tanto si accampano ai margini dei nostri abitati. Non è così. Esistono Rom nomadi, gli zingari per l’appunto e Rom Stanziali. La gran parte dei Rom che affollano le periferie delle nostre città sono Rom stanziali, che lasciano la loro terra in Romania, ma non solo, per trasferirsi da noi in cerca di fortuna. Gente per bene; famiglie numerose con una propria cultura ed una propria dignità. Attratti dal bagliore di una vita migliore fuggono dalla miseria e dalla povertà convinti che qui, anche clandestinamente, sarà comunque meglio. Si arrabattono come meglio possono; sopravvivono, disponibili a fare di tutto, non a rubare o a commettere reati. L’indifferenza nei loro confronti è un errore, il pregiudizio anche. La desolazione e la disperazione, queste sì, possono indurli al peggio.

 

Di queste persone si parla quando si accenna al possibile inserimento di Rom nel villaggio solidale, anche perché i Rom nomadi,( che  vivono spesso di veri espedienti; truffe raggiri, furti), ai quali fa riferimento chi raccoglie firma contro il villaggio, generalmente non sono disponibile a fermarsi e a rinunciare al loro stile di vita.

 

Chiarito questo equivoco, al di là della descrizione di assoluta normalità esistente nella casa della carità visitata da Gargantini, è legittimo che una comunità si interroghi, ponga  delle questioni e avanzi delle riserve sulla realizzazione di un villaggio solidale: purchè ciò venga fatto con onestà intellettuale e senza un uso strumentale,  da parte delle forze politiche, dei timori  della popolazione. Paure, ansie, preoccupazioni, che pure sono molto diffuse, se in poco tempo si raccolgono più di 2000 firme, possono essere attenuate e superate nel tempo solo attraverso una corretta prospettazione di cosa si propone il progetto del Villaggio Solidale attraverso un dibattito sereno, pacato, costruttivo.Questo è ciò che deve emergere dal confronto delle posizioni. Rcs in tal senso, con Voce Amica e questo sito, sta svolgendo un ruolo molto positivo in città.

 

Condivido l’invito avanzato dal prevosto Don Luigi affinché il sindaco si faccia promotore di un confronto serio in città sul problema concreto e non dia spazio ai pregiudizi.

 

A maggior ragione questo sforzo deve essere fatto da una forza politica come l’UDC che, pur laicamente, si ispira ai principi ed ai valori del cristianesimo, quando non bastasse il richiamo ai valori fondamentali  ed universali della dignità della persona.

 

Credo che l’UDC di Cernusco, correggendo la propria posizione, abbia in mano una possibilità senza precedenti da giocare proprio per le 2000 persone che gli hanno dato fiducia contro il cosidetto “Ghetto dei nomadi”. Giocare per loro in pubblici confronti, con Don Colmegna e quanti con Lui credono nella bontà della proposta del Villaggio Solidale ,un ruolo di stimolo affinché ogni dubbio venga dipanato, ogni forma di accompagnamento e di controllo nel percorso di questo progetto e delle persone che lo renderanno vivo venga garantita. Un ruolo importante per la città, senza forzature e proclami.

 

Nel 2002 in campagna elettorale alcune forze politiche criticarono strumentalmente, con la previsione di cataclismi ambientali,la realizzazione dell’impianto di compostaggio ai confini del nostro paese.

 

Persero le elezioni e l’impianto funziona egregiamente senza alcun danno ambientale.

Invito L’UDC, che ho sempre nel cuore, a tenerne conto.

 

Dario Collio

CernuscoInsieme non si assume nessuna responsabilità legata al presente comunicato