IL NAVIGLIO:
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Il volantino distribuito recentemente dalle liste “Il Naviglio” ed “Indipendenti per Cernusco” circa l’acquisizione a patrimonio pubblico della Villa Alari Visconti pecca di alcune carenze informative, lacune che la graziosa cartolina a colori che lo accompagnava non basta a colmare e che invece i cittadini dovrebbero conoscere per trarre le dovute conclusioni con cognizione di causa.

Per cominciare, il testo prende le mosse dalla delibera di Giunta n. 234 del 15 settembre 2004, la quale esprimeva parere favorevole in ordine alla destinazione della villa ad uso residenziale e –per una quota minoritaria- ad uso commerciale/terziario, con la concessione in comodato d’uso gratuito al Comune di 911 mq. In pratica, la dismissione della struttura ad opera dei frati Fatebenefratelli e la sua trasformazione in condominio di lusso, mediante la realizzazione di un’ottantina di pretenziosi appartamenti.

La delibera di G.C. n. 234 fu approvata dai seguenti assessori:
Ciro Angrisano, UDC;
Vittorio Avogadri, (ex?) Federalisti Cernuschesi;
Maurizio Binelli, Il Naviglio;
Lorenzo Gaviraghi, UDC;
Giorgio Mandelli, Il Naviglio;
assente, come conferma anche il volantino, il sindaco Cassamagnaghi. Lo stesso sindaco tuttavia era ben presente nella seduta di Giunta del 22 dicembre 2004, durante la quale è stato deliberato l’avvio delle procedure di variante approvate in precedenza e ciò la dice lunga sull’effettiva volontà del primo cittadino “di poter arrivare all’effettiva acquisizione al patrimonio comunale dell’intera villa e non delsemplice uso di una piccola parte della stessa e la vendita di tutto il resto”.

Ora, al di là della schizofrenia insita nell’attivismo di una maggioranza che sconfessa gli atti amministrativi dalla stessa approvati solo due anni prima, v’è da osservare chel’Accordo di Programma siglato da Comune di Cernusco sul Naviglio ed Ordine deiFatebenefratelli nel 1998 prevedeva il recupero di Villa Alari attraverso ilrestauro a cura e spese dell’ordine dei FBF e la sua destinazione a funzioneamministrativa direzionale dell’attività sanitario-assistenziale svolta; in
pratica, i FBF avrebbero trasferito là gli uffici della propria Curia, attualmente siti inVilla Gervasoni. Va aggiunto che l’Accordo di Programma ha reso l’Ordine proprietariodi una struttura sanitaria nuova di zecca (quella costruita sulla strada per Ronco), pagata in buona parte coi soldi dei contribuenti visto il cospicuo contributostanziato dalla Regione Lombardia.

Quindi, mancato rispetto degli accordi firmati da parte dei frati FBF ed autorizzazione alla svendita della Villa da parte della Giunta.

Veniamo adesso al PII approvato dal Consiglio Comunale il 9 novembre scorso e che tanto ha eccitato gli animi della maggioranza.

Il Piano contempla effettivamente l’acquisizione a patrimonio pubblico della parte monumentale della Villa Alari, inclusi i corpi di fabbricato costituenti la portineria e la cappella, il cortile d’onore ed il giardino della villa, ma a fronte della concessione di un aumento volumetrico residenziale di 3300 mc, portando così – in aggiunta alle già esistenti ali edificate poste ad est e ad ovest della villa- la volumetria sfruttabile sull’area ad un totale di oltre 19000 mc. Questo induce a quantificare in circa 400 nuovi abitanti ed almeno 250 autovetture il carico destinato a gravare sul tratto di via Cavour compreso fra l’attuale Villa Gervasoni e Villa Alari. Di più: l’ordine FBF ha ottenuto l’autorizzazione a costruire una nuova palazzina per
complessivi 5500 mq di superficie per la realizzazione della nuova Curia, visto che la Villa Alari è stata ceduta; altro cemento sulla già congestionata strada per Ronco.

Ricapitolando:

• L’accordo di Programma prevedeva il recupero di Villa Alari attraverso il restauro a cura e spese dell’ordine dei FBF, che se la sarebbe tenuta per trasferirvi i propri uffici
• L’Amministrazione decise nel 2004 di autorizzare i FBF a vendere la villa per ricavarne un’ottantina di appartamenti di lusso
• Oggi la stessa Amministrazione rivede parzialmente il proprio atteggiamento, autorizzando una cinquantina di appartamenti, alcuni negozi e la costruzione di un fabbricato di 5500 mq sull’area su cui sorge il nuovo centro psichiatrico
• In cambio, il Comune riceve il corpo centrale della villa ai lati del quale sorgeranno gli appartamenti ed i negozi
• Nessuno, all’interno dell’Amministrazione, è stato finora in grado di proporre un progetto di utilizzo della struttura ed il relativo piano dei costi per la collettività
ACQUISIZIONE DI VILLA ALARI: FU VERA GLORIA?


Partito della Rifondazione Comunista
Cernusco sul Naviglio

 

CernuscoInsieme non si assume nessuna responsabilità legata al presente comunicato