PARTECIPATE: ANCORA PROBLEMI

 

 

 

Oltre un mese fa agenti e sottufficiali della Guardia di Finanza si sono presentati in comune e negli uffici della partecipata Cernusco Verde per un sequestro di atti amministrativi, a seguito di un esposto denuncia effettuato del direttore generale della Cernusco Verde Rosaria Ciaffrone.

La presenza dei militari delle Fiamme Gialle è proseguita ininterrottamente nelle settimane successive fino a metà luglio. Sono stati posti sotto sequestro alcuni atti amministrativi e computers e sono stati posti i sigilli ad alcuni uffici della società. Ai dirigenti comunali sono stati richiesti documenti vari e determine relative ai rapporti con la Cernusco Verde.

Stupisce che il lavoro di controllo degli atti amministrativi della partecipata sia durato un mese. E non tranquillizza affatto l’affermazione del sindaco che si tratti di un “normale controllo”, come avviene per le aziende. Vedremo se la verifica a seguito di denuncia porterà ad ulteriori provvedimenti da parte della magistratura ordinaria oltre che all’intervento della Corte dei Conti, pure investita del contenzioso da parte dell’ex direttore generale della Cernusco Verde

La vicenda Cernusco Verde era stata portata alla ribalta ad opera di un settimanale locale, dopo che era trapelata la notizia che nei cassetti del competente assessorato in comune giaceva una relazione “esplosiva” del direttore generale della partecipata, protocollata il 30 marzo scorso, che evidenziava irregolarità e storture nella gestione della società.

A seguito delle notizie apparse sul settimanale il direttore generale veniva dapprima cautelativamente sospeso dalle sue funzioni da parte del consiglio di amministrazione e poi licenziato. Il primo provvedimento faceva scattare un esposto denuncia al comando della polizia locale che trasmetteva gli atti alla procura della repubblica, la quale provvedeva ad inviare la Guardia di Finanza.

Senza entrare nel merito delle contestazioni reciproche tra azienda e direzione generale, che saranno vagliate nelle opportune sedi, la crisi gravissima di immagine e di credibilità della Cernusco Verde, che versa in uno stato di pesante passivo, denota ancora una volta  l’incapacità dell’amministrazione comunale di scegliere amministratori delle partecipate all’altezza del proprio compito.

 Auguriamoci che non emergano rilievi di carattere penale e contabile e che l’improvvido licenziamento del direttore non venga a costare ai contribuenti cernuschesi, come già per il passato, qualche centinaia di migliaia di Euro. Resta comunque il fatto che il ripetersi di casi di malagestione, dopo quello clamoroso della Formest, non depone a favore di un’Amministrazione che si appresta a chiudere mestamente il proprio mandato.

 

Dario Collio

Coordinatore Democrazia Cristiana di Cernusco sul naviglio

CernuscoInsieme non si assume nessuna responsabilità legata al presente comunicato