Un SÌ per la LOMBARDIA

Il 25 e 26 giugno si svolge il referendum confermativo sulla riforma della Costituzione.

La riforma prevede, in particolare, la devoluzione di poteri esclusivi alla nostra Regione in materia di sanità, scuola e polizia locale.

• Ciò significa che, grazie alla riforma, la nostra Regione potrà offrire un servizio sanitario ancora più efficiente e all’avanguardia: già oggi la Lombardia ha realizzato il miglior servizio sanitario di tutta la penisola, ma senza l’autonomia completa prevista dalla riforma non potremo competere ancora a lungo con tutti gli altri poli sanitari d’eccellenza mondiali.

• Grazie alla devolution, inoltre, l’offerta scolastica pubblica della Regione Lombardia potrà indirizzarsi verso le reali necessità dei giovani e le concrete offerte del mondo del lavoro; una scuola pensata e organizzata a Roma è invece incapace di cogliere le tendenze e le esigenze del progresso e dell’economia lombarde.
La scuola va organizzata sul territorio, vicino al mercato del lavoro e alle molte sfide del mondo di oggi. Pensiamo ad esempio all’integrazione dei tanti immigrati che scelgono la Lombardia come propria nuova patria: se vogliamo farne dei cittadini lombardi a tutti gli effetti, dobbiamo poter organizzare il primo e più importante luogo di integrazione, ovvero la scuola pubblica di base, in modo efficiente, senza dipendere dalle scelte di un ministero lontano e burocratizzato.

• Grazie alla riforma, infine, potremo organizzare in completa autonomia la polizia locale: uno strumento importante per migliorare la tutela dell’ordine pubblico e garantire la sicurezza di noi cittadini.

La devoluzione è un nuovo, importante passo avanti verso l’autogoverno della nostra Regione.
Chi si oppone alla riforma costituzionale non vuole soltanto respingerne gli specifici contenuti: vuole anche respingerne lo spirito, che è quello di continuare il lungo e impegnativo cammino verso la costruzione di un federalismo compiuto per la penisola. Dire no alla riforma significa quindi dire no a un percorso di autogoverno regionale cominciato all’inizio degli anni novanta e ancora in pieno svolgimento.
In tutta Europa l’autonomia regionale si sta ampliando, perchè il miglior governo è quello più vicino alle persone e alle comunità locali: migliore perchè più attento agli effetti delle proprie scelte sulla vita quotidiana di ognuno di noi, migliore perchè più controllabile, partecipabile e democratico.

Il governo centrale italiano non può garantire lo sviluppo impetuoso delle Regioni più avanzate come la Lombardia: esso tende semmai a limitarlo e ad ostacolarlo, finendo per sprecarne le risorse e le energie in clientele e assistenzialismo nelle Regioni improduttive.
Per questo motivo le Regioni più avanzate come la Lombardia devono autogovernarsi: per poter affrontare la concorrenza delle altre Regioni più dinamiche sparse nel resto del mondo, Regioni che i governi centrali degli altri paesi favoriscono invece di penalizzare, come accade purtroppo da noi.

La nostra Regione ha bisogno dell’autogoverno, per poter continuare ad essere motore instancabile di una crescita economica e di uno sviluppo sociale che producono effetti positivi per tutti, anche per le altre zone della penisola.

La Lombardia deve autogovernarsi per poter continuare ad andare sempre più avanti, verso nuove mete di progresso.


Il 25 e 26 giugno votiamo SÌ al referendum confermativo della riforma costituzionale.

Diciamo SÌ alla devoluzione di poteri alla nostra Regione:
diciamo SÌ per continuare il cammino verso l’autogoverno della Lombardia.

Il 25 e 26 giugno scegliamo di andare avanti!
 

Candida Terraciano
Candida Terraciano per Cernusco


“L’eguaglianza nella povertà non è socialismo. E la prosperità simultanea per tutti è impossibile. Dobbiamo quindi incoraggiare individui e regioni ad arricchirsi per primi, così che poi la loro ricchezza possa diffondersi”

(dal discorso del capo della Repubblica popolare di Cina, Jiang Zemin, tenuto il 12 ottobre 1992 al XIV
congresso del Partito comunista cinese; Jiang Zemin è l’autore della riforma costituzionale che ha dato
avvio al grande sviluppo economico e sociale che sta trasformando la Cina in una potenza mondiale)
 

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