DON LUIGI E' STATO DIMESSO
 

Oggi don Luigi è stato dimesso dall'Ospedale Uboldo. Dovrà osservare qualche giorno di assoluto riposo.
Ringrazia tutti per l'affetto e le preghiere.

19/02/2007

DON LUIGI AVRA' IL PACEMAKER
 

“Essendosi riscontrate situazioni in cui il cuore batte troppo piano ed anche in maniera irregolare (bradicardia e bradiaritmia), si giustifica l’impianto di un pacemaker definitivo”

in seguito a questo comunicato dei medici dell’ospedale Uboldo, venerdì 16 febbraio a don Luigi è stato applicato il pacemaker di cui sopra. Seguiranno ora i normali giorni di degenza.

16/02/2007

DON LUIGI DALL'OSPEDALE UBOLDO:
"VI RINGRAZIO TUTTI PER L'AFFETTO DIMOSTRATO E PER LA PREGHIERA"
 

         Carissimi,

            da giovedì pomeriggio sono ricoverato all’ospedale Uboldo per accertamenti in seguito ad un paio di malori cardiaci.  Questi, peraltro, non mi avevano impedito nei giorni scorsi di tenere un ritmo normale.

Il medico stamane ha detto che non si è trattato né di un’ischemia, né di infarto, ma di una cardiomiopatia ipocinetica. Tradotto: il cuore si contrae poco e provoca affaticamento e fatica a respirare.
Se la causa potrebbe essere pressione alta e peso, la terapia andrà nella direzione contraria.

La coronarografia dice che le coronarie sono pulitissime e quindi non c’è bisogno di alcun intervento (palloncino o varie), gli esami sono nella norma e il colesterolo è lievemente sopra.

Ringrazio tutti per l’affetto dimostrato e per le preghiere. E’ bene che non ci siano visite: i sanitari dicono che devo riposare e che si dà fastidio agli altri degenti. Ringrazio anche tutti coloro che in questi giorni in ospedale si sono presi cura di me e ai preti, per il surplus di lavoro lasciato a loro.

                                                                                                                           don luigi
 

11.2.2007,  Anniversario della prima apparizione della Madonna a Lourdes

don Luigi saluta Papa Benedetto XVI dopo l'udienza di Mercoledì 7 Febbraio, il giorno prima del ricovero all'Uboldo (Fotografia L'O.R.)