L'OMELIA DELLA VEGLIA PASQUALE DI DON LUIGI CALDERA
15 APRILE
2006 - Veglia di Resurrezione
Cara Maddalena,
ti sto cercando ma non ti vedo…
- come non mi vedi? Sono qui, fuori dal cenacolo, ho appena visto il Signore! All’inizio l’ho scambiato per il custode del giardino…
-
No, fermati, Maddalena. L’ abbiamo
appena sentito nel racconto del Vangelo. A dire il vero io ti stavo immaginando
in uno dei riquadri della nostra navata centrale. Si, perché l’anno prossimo
dovremmo intervenire sulla nostra chiesa per un rifacimento totale. A parte gli
aspetti tecnici (riscaldamento, illuminazione, pavimento, altare, etc) se
completiamo la decorazione il tema non può che essere la chiesa. La fede nel 3°
millennio non si giocherà su verità di fede o intuizioni ideologiche più o meno
profonde, si giocherà solo sull’appartenenza alla chiesa, sul riconoscerci come
chiesa, sulla consapevolezza lucida e dichiarata che un Gesù senza chiesa è un
Gesù di fantasia, non quello della realtà.
Dire “Cristo si, chiesa no” è come pensare a una testa che va in giro senza il
corpo.
- Molto bello, ma io che c’entro?
-
Tu c’entri: potrei dire perché il
Parroco ha una devozione speciale per te e per il Cireneo ed è vero, ma forse
non sarebbe sufficiente. Però basta il richiamo al Vangelo che è stato
proclamato questa sera per giustificare a pieno titolo la tua presenza.
Dimmi, piuttosto, come hai trovato i discepoli?
- Erano più spaventati di me, questi uomini, intimoriti e delusi, spenti. Hanno anche fatto fatica ad aprirmi ma quando io ho detto “ho visto il Signore”, dopo un attimo di smarrimento non stavano più nella pelle e non la finivano di farmi domande. La resurrezione di Gesù ha cambiato tutto. Io non so se da voi quest’anno la primavera è cominciata davvero il 10 aprile, ma per noi la resurrezione di Gesù è stata uno stravolgimento della vita.
- Vedi Maddalena, il rischio che corriamo noi, invece, è quello di far passare la resurrezione di Gesù come un fatto di ordinaria amministrazione: che ci sia o non ci sia, per noi sembra non cambiare molto. E’ gravissimo questo e non possiamo ammetterlo. E questa sera noi vogliamo rinnovare con forza la nostra fede in Cristo morto e risorto: lo facciamo anche per far sentire che Cristo vive nella comunità cristiana a ragazzo di 10 anni che tra poco battezzeremo.
- Ditegli che stare con Gesù è proprio bello: io ero disperata dopo la morte di Gesù sulla croce e non per nulla, dopo il sabato, mi sono precipitata al sepolcro a piangere.Quando mi sono sentita chiamare per nome (e tu dopo chiederai al ragazzo da battezzare che nome ha) il cuore non mi stava più nel petto! Poi Gesù mi ha parlato del padre suo e nostro, del Dio suo e nostro, di fratelli: non ho capito bene se non il fatto che si identificava con noi.
- Maddalena, mi incuriosisce la storia del incontro con Gesù. Com’è stato?
- “io non ricordo che giorno era | la prima volta che t’incontrai:| non ti ho cercato ma ti aspettavo | non ti ho mai visto, ma so chi sei…| e mi sorprende che dal profondo | del tuo mistero, Dio Tu mi abbia chiesto | di condividere con Te | la gioia immensa di poter dare l’annuncio | agli uomini che Tu sei lieto di avere figli | e che siamo noi.”
- Grazie, sentita questa storia e visto con quanto entusiasmo hai annunciato l’incontro con il Risorto hanno fatto bene i padri della chiesa a chiamarti l’Apostola degli Apostoli.
- Mi fa piacere che una donna sia stata la prima ad incontrare Gesù Risorto da morte e a comunicarlo ai discepoli: questo dice che ciascuno di noi può svolgere questo compito di essere missionario, testimone.
- Ma adesso devo farti una domanda imbarazzante: tu eri innamorata di Gesù?
- Oh si, ma non come dicono i vostri libri e film. Io ero così innamorata di Gesù che ho deciso di cambiare vita e di seguirlo davvero facendo mio il suo progetto che ha riempito la mia esistenza.
-
Adesso ti cito le parole di una
canzone che va per la maggiore: “voglio trovare un senso a questa storia, anche
se questa storia un senso non ce l’ha, voglio trovare un senso a questa vita,
anche se questa vita un senso non ce l’ha. Sai che cosa penso, che se non ha un
senso, domani arriverà lo stesso”.
Alla luce di quanto mi hai detto tu, non sono vere queste affermazioni: noi
sappiamo che tutto ha un senso e che Gesù risorto assume su di se tutte le
relazioni interpersonali, tutti i problemi sociali, tutto e fa diventare tutto
pieno di significati. Addirittura ci insegna a vivere tutto nella festa e nella
gioia.
- Si, domani arriva lo stesso, ma non è un domani carico di noia e di monotonia, domani sprizza gioia e festa da tutti i pori della pelle, perché la vita con la V maiuscola vince alla grandissima.
- Grazie di cuore, Maddalena, buona Pasqua... e a presto sui muri della nostra chiesa.