CernuscoInsieme

Condividi il contenuto di questa pagina con i tuoi amici:

Torna alla pagina precedente

comunità pastorale

voce amica agorà oasi cVillage

piazzetta

dalla città

CernuscoInsieme.it - Il Portale della tua Città

Stai navigando in
HOME > Parrocchie > Santa Maria Assunta > don Luigi Caldera > Omelie > 25/02/07

25 FEBBRAIO 2007
BENEDIZIONE DEI CROCIFISSI COMUNALI

L'Omelia di Don Luigi alla S. Messa con le Autorità
 

Oggi compiamo il gesto di benedire i crocifissi che poi verranno messi nei luoghi pubblici .

Sono tante le domande che mi sono state fatte in questi giorni:
perché la benedizione? perché i crocifissi nei luoghi pubblici? perché adesso?
Sinteticamente rispondo:

- si benedicono bandiere, ambulanze, anelli, auto, animali, non vedo perché non si possano benedire i crocifissi,

- già nel 1988 il Consiglio di Stato scrisse che “il Crocifisso…, a parte il significato per i credenti, rappresenta il simbolo della civiltà e della cultura cristiana come valore universale, indipendente da specifica confessione religiosa. La Costituzione repubblicana non prescrive alcun divieto alla esposizione nei pubblici uffici di un simbolo che per i principi che evoca fa parte del patrimonio storico.”

Del resto è questo il contesto in cui si muove anche il Concordato del 1984 che riconosce il Cattolicesimo parte integrante del patrimonio storico e culturale del popolo italiano.

Nel 2006 il Consiglio di Stato completa questo ragionamento scrivendo: “In una sede non religiosa l’esposizione del crocifisso per credenti e non credenti assumerà un significato non discriminatorio sotto il profilo religioso,… in grado di richiamare i valori (che sono) il fondamento del nostro vivere civile. In tal senso il crocifisso potrà svolgere, anche in un orizzonte laico, … una funzione simbolica altamente educativa a prescindere dalla religione professata dagli alunni.”

- quanto alla possibile strumentalizzazione di questo gesto, sarei tentato di cavarmela dicendo che le giunte passano e i crocifissi restano.

Mi permetto invece di argomentare di più chiedendo a tutti, assolutamente a tutti, di svelenire il clima di questi prossimi mesi in vista delle elezioni.

 Assistiamo a un fenomeno stranissimo, la corsa a identificarsi come più cattolico degli altri
            - qualcuno lo dice perché compie gesti ufficiali e rischia di intrappolarsi nelle esteriorità

            - qualcuno lo dice perché fa scelte francamente incomprensibili e dettate solo dalla paura
               (come il rifiuto pregiudiziale del villaggio solidale), dicendo che le fa per motivi di carità cristiana.

            - qualcuno rischia di pensare che, perché va a Messa alla domenica, è messo meglio di altri.

A tutti coloro che sono impegnati in politica io chiedo in questi mesi di vivere la propria fede nel silenzio e nell’umiltà. A tutti ricordo che essere cattolici vuol dire rispondere a dei criteri precisi, che sono quelli presenti negli Atti degli Apostoli, quando si dice che i primi cristiani erano “perseveranti nell’ascoltare l’insegnamento degli Apostoli, nella vita comune, nella celebrazione dell’Eucarestia, nella preghiera”.

Per non essere “cristiani fai da te” è perciò indispensabile:

1)   confrontarsi con l’insegnamento del Papa e dei Vescovi sempre, non solo a correnti alternate o quando fa comodo,
ben sapendo che dietro questi insegnamenti non c’è alcun altro interesse che  il bene delle persone

2)  vivere la vita della comunità cristiana, coltivando con cura la comunione al suo interno e con intelligenza la testimonianza all’esterno

3)   celebrare con gli altri l’Eucarestia domenicale: senza Messa della domenica dimentichiamoci di essere cristiani!

4)   coltivare un clima intenso di spiritualità (ma devo dire che per quell’unica mattina all’anno che viene proposta come ritiro spirituale per gli impegnati nel sociale e nel politico non ho mai visto la ressa di tutti coloro che si proclamano cattolici)

Questi sono i criteri di sempre (ieri, oggi, domani) per vivere da cattolici.

Oggi inizia la Quaresima.

A. Al termine della Messa ci sarà l’imposizione delle ceneri: viviamolo tutti come un invito forte alla conversione e chiedendo perdono per ogni intolleranza. Vale anche per chi è impegnato in politica (scelta peraltro non facile) quanto scrive san Paolo: “Gareggiate nello stimarvi a vicenda”, “Considerate gli altri superiori a voi stessi”. Stiamo attenti a non ledere la dignità e l’onore delle persone: in questo periodo ho già sentito frasi e affermazioni che non vanno nella direzione del rispetto della dignità delle persone.

B. Se prima sul crocifisso ho fatto un discorso, per cosi dire, laico, adesso dico che questi quaranta giorni per chi crede devono avere al centro Gesù, il Crocifisso Risorto. “Volgeranno lo sguardo a Colui che hanno trafitto” ci ha ricordato il Papa nel suo messaggio per la Quaresima invitando alla penitenza e a scelte vere di carità. Che questi quaranta giorni non siano come il resto dell’anno: ciascuno oggi elabori un suo programma Quaresimale scegliendo due o tre cose in ordine all’ascolto della Parola, alla Penitenza (digiuniamo dagli eccessi di qualunque tipo, anche verbali) alla Carità da verificare giorno per giorno nell’esame di coscienza serale. 

C. Non è la paura di chi professa altre religioni (mussulmani o altro) che dobbiamo avere, ma la paura del vuoto di valori dentro di noi! Il Papa continua a dire che questo è il problema vero dell’Occidente e noi possiamo dire che questo è anche il problema di Cernusco. E allora la Quaresima sia per tutti tempo di cambiamento del cuore e di ripensamento sulle nostre scelte di vita fondamentali. La grazia di Dio, più forte anche delle nostre durezze, ci aiuti in questo.

 

 

Sito continuativamente attivo dal 1 gennaio '01  -  Best View:  800x600 - IE 6