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HOME > Papa Francesco > 24 Febbraio 2014

“RICORDARE CHE LE PAROLE UCCIDONO”

 

Nella visita ad una parrocchia romana, domenica 16 febbraio, Papa Francesco, ha molto insistito sulla necessita di cancellare dal nostro cuore sentimenti di odio e di rancore. Partendo, innanzitutto dal «dire la verità a noi stessi», cosa che Bergoglio riconosce non essere «facile!»

 

Non è facile dire la verità a noi stessi, perché – sottolinea Papa Francesco - «noi cerchiamo di coprirci quando vediamo qualcosa che non va bene dentro di noi, no?” Poi ha invitato i presenti a domandarsi: «io amo i miei genitori, i miei figli, mia moglie, mio marito, la gente del quartiere, gli ammalati?»

Quando diciamo «“Io amo tutti tranne questo, questo e questa!”», il Papa si domanda «Questo è odio, no? Che cosa c’è nel mio cuore, perdono?» E aggiunge: «C’è un atteggiamento di perdono per quelli che mi hanno offeso, o c’è un atteggiamento di vendetta – “me la pagherai!”. Dobbiamo domandarci cosa c’è dentro, perché questo che è dentro viene fuori e fa il male, se è male; e se è buono, viene fuori e fa il bene. Ed è tanto bello dire la verità a noi stessi, e vergognarci quando ci troviamo in una situazione che non è come Dio la vuole, non è buona.»

 

“Conoscere cosa c’è nel mio cuore, per non ingannarci!” - Papa Francesco ha quindi ricordato le parole di Gesù: «Avete inteso che fu detto agli antichi: “Non ucciderai”. Ma io vi dico, chiunque si adira con il proprio fratello, lo ha ucciso, nel suo cuore». Per poi spiegare che «chiunque insulta suo fratello, lo uccide nel suo cuore, chiunque odia suo fratello, uccide suo fratello nel suo cuore; chiunque chiacchiera contro suo fratello, lo uccide nel suo cuore. Noi forse non ci accorgiamo di questo, e poi parliamo, “spediamo” all’uno e all’altro, sparliamo di questo e di quello … E questo è uccidere il fratello. Per questo è importante conoscere cosa c’è dentro di me, cosa succede nel mio cuore. Se uno capisce suo fratello, le persone, ama, perché perdona: capisce, perdona, è paziente … E’ amore o è odio? Dobbiamo, questo, conoscerlo bene. E chiedere al Signore due grazie. La prima: conoscere cosa c’è nel mio cuore, per non ingannarci, per non vivere ingannati. La seconda grazia: fare quel bene che è nel nostro cuore, e non fare il male che è nel nostro cuore. E su questo di “uccidere”, ricordare che le parole uccidono. Anche i cattivi desideri contro l’altro uccidono. Tante volte, quando sentiamo parlare le persone, parlare male di altri, sembra che il peccato di calunnia, il peccato della diffamazione siano stati tolti dal decalogo, e parlare male di una persona è peccato. E perché parlo male di una persona? Perché ho nel mio cuore odio, antipatia, non amore. Chiedere sempre questa grazia: conoscere cosa succede nel mio cuore, per fare sempre la scelta giusta, la scelta del bene.»

 

 

Cernusco sul Naviglio, 24 febbraio 2014

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