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HOME > Papa Francesco > 18 Novembre 2013

CREATIVITÀ E CONCORDIA NECESSARIE PER LO SVILUPPO

 

“Vorrei idealmente bussare alla porta di ogni abitante di questo Paese, dove si trovano le radici della mia famiglia terrena, e offrire a tutti la parola risanatrice e sempre nuova del Vangelo”: così si è rivolto Papa Francesco nel suo saluto al Presidente della Repubblica, durante la recente visita al Quirinale del 14 novembre scorso.

 

Due i temi principali richiamati da Papa Bergoglio nel suo saluto: il lavoro e la famiglia. “Tante sono le questioni - ha proseguito il Pontefice - di fronte alle quali le nostre preoccupazioni sono comuni e le risposte possono essere convergenti. Il momento attuale è segnato dalla crisi economica che fatica ad essere superata e che, tra gli effetti più dolorosi, ha quello di un’insufficiente disponibilità di lavoro. E’ necessario moltiplicare gli sforzi per alleviarne le conseguenze e per cogliere ed irrobustire ogni segno di ripresa. Il compito primario che spetta alla Chiesa è quello di testimoniare la misericordia di Dio e di incoraggiare generose risposte di solidarietà per aprire a un futuro di speranza; perché là dove cresce la speranza si moltiplicano anche le energie e l’impegno per la costruzione di un ordine sociale e civile più umano e più giusto, ed emergono nuove potenzialità per uno sviluppo sostenibile e sano.”

 

La famiglia ha bisogno della stabilità e riconoscibilità dei legami reciproci - Il Papa, dopo aver ricordato che nelle sue recenti visite a Lampedusa, Cagliari e Assisi ha avuto modo di toccare “con mano le ferite che affliggono oggi tanta gente”, ha continuato dicendo che “al centro delle speranze e delle difficoltà sociali, c’è la famiglia. Con rinnovata convinzione, la Chiesa, continua a promuovere l’impegno di tutti, singoli ed istituzioni, per il sostegno alla famiglia, che è il luogo primario in cui si forma e cresce l’essere umano, in cui si apprendono i valori e gli esempi che li rendono credibili. La famiglia ha bisogno della stabilità e riconoscibilità dei legami reciproci, per dispiegare pienamente il suo insostituibile compito e realizzare la sua missione. Mentre mette a disposizione della società le sue energie, essa chiede di essere apprezzata, valorizzata e tutelata.”

 

Infine, Papa Francesco ha formulato “l’auspicio, sostenuto dalla preghiera, che l’Italia, attingendo dal suo ricco patrimonio di valori civili e spirituali, sappia nuovamente trovare la creatività e la concordia necessarie al suo armonioso sviluppo, a promuovere il bene comune e la dignità di ogni persona, e ad offrire nel consesso internazionale il suo contributo per la pace e la giustizia.”

 

Una visita segnata da parole semplici, gesti normali, richiami a problemi seri: lavoro e famiglia. Insomma, una bella lezione per i nostri politici in tutt’altro affaccendati, anche a livello locale.  

 

 

 

Cernusco sul Naviglio, 18 novembre 2013

 

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