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HOME > La Nota della Settimana > Pasqua 2009

Riproponiamo un testo di Don Primo - come augurio pasquale ai visitatori di questo sito - pubblicato su "La Voce Cattolica" (settimanale della diocesi  di Brescia) il 27 marzo 1937 e ripreso dal sito web dell’attuale periodico cattolico bresciano (www.lavocedelpopolo.it).

(Carlo & Ambrogio) 

La Pasqua del contadino
 

La Pasqua è la nostra festa…

Finalmente usciamo, incontro alla primavera, alla fa­tica che è pane, incontro alla vita che è Cristo.

Non ci sono più nebbie: l'aria ha trasparenze delicate, il cielo schiarite seducenti, qualche tiepido bacio di sole.

Bassi e rapidi lungo le siepi volano i merli e le "gardene"; il frin­guello sulla cima dell'ontano guarda passar le nubi; in alto trilla l'allodola.

Tempo di marzo, tempo di Pasqua. Per noi la primavera è Pasqua e la Pasqua è prima­vera, poiché non abbiamo che una sola memoria, un solo sentimento, una sola fede. La primavera è per noi sospesa sull'alleluia pasquale come sopra una fronda di eternità: il suo breve sorriso di luce, di verde, di fiori, di
canti, di vita, si apre sul cielo del Risorto.

Tempo di marzo, tempo di innamoramento tra noi e la terra: sposalizio di speranza che le campane di Pasqua salutano giubilando.

Cristo balza dal sepolcro chiuso, ci spalanca il cuore con la sua pace, viene a stare con noi con la sua Pasqua.

Pasqua del Signore, Pasqua nostra.

 

Domani non avremo l'occhio chiaro come oggi; domani avremo paura del cielo, della brina, della tempesta, dell'acqua, del sole, paura di tutto, mentre oggi tutto è promessa e tutto è benigno.

Il germoglio che cresce e diviene pianta si porta via ogni giorno un po' di speranza e di promessa.

La spiga è bella, non più però di questo campo di frumento marzolino che il vento don­dola e scapiglia e su cui le campane di Pasqua cantano la ninna nanna.

Vi sono dentro più granelli adesso che a giugno, poiché le speranze sono tante quando è Pasqua.

Pasqua è la festa della nostra speranza.

Don Primo Mazzolari

 

Il 12 aprile 1959 don Primo Mazzolari, nato a Cremona il 13 gennaio 1890, si spegneva a Bozzolo (Mantova). Quest’anno il 12 aprile 2009 è il giorno di Pasqua ed è anche il 50° della morte del prete della Bassa Mantovana,  che Giovanni XXIII definì la “tromba dello Spirito Santo”.

 

 

 

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