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HOME > La Nota della Settimana > Settimana 9/2010

Spostare oppure no l’IPSIA di via Volta?

 

C’è una proposta che di tanto in tanto ritorna d’attualità nella vita amministrativa della nostra città: ci riferiamo al trasferimento della sede dell’istituto professionale di via Volta nella zona di via Masaccio, che il vigente PRG destina a campus scolastico.

Ricordiamo cosa hanno scritto nei loro programmi, su questo argomento, in occasione delle ultime elezioni comunali,  le tre maggiori coalizioni. Quella capeggiata da Daniele Cassamagnaghi ha dichiarato di voler la “realizzazione del nuovo polo per la formazione superiore con lo spostamento dell’Ipsia accanto all’Itsos”; quella guidata da Claudio Cogliati si è limitata a confermare il “rispetto del PRG che prevedeva in quella zona (via Masaccio) servizi scolastici e campus dedicati alla scuola e all’istruzione”, senza citare esplicitamente l’Ipsia; mentre quella dell’attuale sindaco, Eugenio Comincini, si è impegnata a “riqualificare la scuola media di piazza Unità d’Italia e l’Ipsia, mantenendone l’attuale collocazione.”

 

La ripresa della discussione su questa proposta di trasferimento è scaturita dalla discussione ed approvazione,

nella seduta del consiglio comunale dello scorso 18 febbraio,  della deroga alle disposizioni del PRG vigente per consentire alla Provincia di Milano di procedere, a proprie spese, all’adeguamento e ampliamento, previa parziale demolizione, di una porzione dell’edificio attualmente utilizzato dall’IPSIA. Si tratterrebbe di demolire parzialmente un capannone, posto a nord, per poi procedere alla successiva ricostruzione ricavando due laboratori, tre aule, servizi igienici, oltre ad altri locali tecnologici; con l’occasione si interverrebbe anche per eliminare infiltrazioni d’acqua, per rimuovere coperture in eternit e per adeguare gli impianti.

La minoranza si è dichiarata contraria a questi interventi, perché da tempo sostiene la necessità di un trasferimento della scuola in zona via Masaccio e, quindi, ritiene che eseguendo i lavori richiesti si “butterebbero via soldi pubblici”. Ha rivolto l’invito  ai consiglieri di maggioranza a ripensare questo intervento, anche perché l’edificio nel suo complesso è considerato degradato. In particolare, per il consigliere Angelo Rocchi (Lega) “è miope non vedere il ruolo strategico dell’area attualmente occupata dall’IPSIA nello sviluppo di Cernusco. La cosa migliore da farsi sarebbe quella di spostarlo vicino all’ITSOS, che così potrebbe diventare un polo scolastico d’eccellenza.” Il consigliere leghista ha anche proposto di “mettere in gioco un’area AS del Comune in modo da ricuperare le risorse necessarie per il trasferimento”, pronto anche a rivedere l’iniziale avversione del suo partito alla realizzazione di una strada di collegamento tra viale Assunta e via Mazzini.

Diversa invece la posizione della maggioranza che si è detta favorevole alla deroga. Adriana Guzzi (PD) ha affermato che “la scuola potrebbe non essere bella, ma se neghiamo la possibilità di fare alcuni interventi di riqualificazione certamente non miglioriamo la situazione. Tra le aspirazioni ci potrebbe essere anche quella di spostarla, ma non è una cosa che si possa fare dall’oggi al domani.”

Per il Sindaco, “la deroga non preclude in alcun modo la possibilità di fare scelte future diverse, da parte di amministrazioni comunali diverse dalla mia. La Provincia spenderà circa 3 milioni di euro, per questi e altri lavori.” Comincini ha pure reso noto che, mantenendo fede ad un impegno assunto negli scorsi mesi, ha scritto alla Provincia  per sollecitare una risposta in merito alla possibilità di trasferire altrove la scuola, su un’area messa a disposizione dal Comune, ma ha avuto una risposta negativa, motivata anche dall’attuale ubicazione della sede dell’IPSIA “ottimamente servita dal trasporto pubblico”.

A chi poi ha sostenuto la necessità di realizzare una nuova strada di collegamento tra viale Assunta e via Mazzini, che dovrebbe passare proprio sull’area ora occupata dall’IPSIA, così da far diventare zona a traffico limitato il parallelo tracciato di via Cavour, Comincini ha risposto di non ritenerla necessaria, perché con l’entrata in funzione del sistema di videosorveglianza ai varchi della città, il traffico passante dovrebbe diminuire (i momenti di punta attuali sarebbero, sempre a parere del Sindaco, solo mezz’ora al mattino e altrettanto alla sera); perché sarebbe uno sfregio al “cannocchiale” di Villa Alari, anche se realizzata in trincea e potrebbe incontrare l’ostacolo insormontabile del vincolo posto dalla Sovraintendenza; perché in via Cavour, dai giardini in poi, si metterebbe una zona a traffico limitato davanti a residenze private e non ci sarebbe alcuna utilità per attraversamenti pedonali.

Su questo punto il consigliere Claudio Gargantini (PD), come si può leggere anche nella piazzetta di questo sito, ha espresso un voto diverso da quello della sua maggioranza, che ha invece approvato la deroga.

Secondo noi, su questo argomento, riteniamo si debba distinguere tra obiettivo strategico ed esigenze immediate. Perché se la proposta di accorpare in un unico polo scolastico le scuole superiori presenti nella nostra città risponderebbe  certamente all’esigenza di una razionalizzazione dei servizi, con la possibilità anche di crearne dei nuovi per un polo scolastico e sportivo che potrebbe diventare di rilevanza, come per esempio una nuova fermata della metropolitana, e offrirebbe la possibilità di ridisegnare meglio un’area, quella attorno alla stazione di viale Assunta, che appare disomogenea e congestionata, dall’altra occorre tener presente che la Provincia non ha - almeno secondo quanto scritto al Sindaco dall’assessore provinciale all’istruzione, di provenienza leghista - intenzione di prendere in considerazione la proposta del trasferimento e quindi di mettere a disposizione le risorse finanziarie necessarie. Con le attuali difficoltà della finanza pubblica, la strada per il trasferimento appare pertanto sbarrata, mentre rimane aperta la necessità di adeguare l’attuale edificio almeno alla normativa vigente.

Ritenere, infine, che il nostro Comune possa reperire parzialmente o totalmente i soldi necessari per il trasferimento, magari con un apposito Programma  Integrato d’Intervento (P.I.I.), non ci sembra una scelta percorribile, se dovesse comportare consumo di nuovo territorio.     

 

Un altro punto discusso e approvato all’unanimità, nella medesima seduta del consiglio comunale, ha riguardato il nuovo Regolamento per la formazione di una graduatoria per l’acquisto di alloggi in edilizia convenzionata.

Nella graduatoria ora vigente, che risale al 2003, sono state riscontrate delle carenze, come affermato dall’assessore all’urbanistica, Giordano Marchetti, che hanno creato problemi al momento di utilizzarla. Il nuovo regolamento, a differenza di quello precedente, attribuisce un differente punteggio agli appartenenti alle forze dell’ordine e alla presenza di un disabile nel nucleo famigliare e intende incentivare chi è in affitto in edilizia pubblica ad acquistare un alloggio; inoltre, se interpellati, chi è in graduatoria, avrà l’obbligo di risposta entro quindici giorni, con la possibilità di rinunciare una sola volta a un alloggio adeguato alle proprie esigenze, pena l’esclusione dalla lista.

Nel dibattito sono emerse osservazioni sul limite di reddito imponibile previsto per i richiedenti (euro 85.000 circa), considerato elevato, sull’importo in detrazione per ogni figlio a carico (poco più di 500 euro), giudicato troppo esiguo, e sulla composizione (solo dipendenti comunali) della commissione incaricata di redigere la graduatoria.

Il consigliere del PDL, Mario Oriani, ha anche espresso preoccupazione sull’intenzione dell’amministrazione comunale di inserire, in tutte le prossime convenzioni riguardanti l’edilizia convenzionata, una quota di assegnazioni riservata alla graduatoria comunale, perché se ciò avvenisse, quando l’operatore che costruisce è una cooperativa, significherebbe limitarne la sua funzione sociale e la sussidiarietà.

Adesso spetterà alla giunta comunale emettere il bando per consentire, a tutti coloro che sono interessati, di presentare domanda per l’acquisto di un alloggio in edilizia convenzionata, in previsione ce ne saranno una sessantina tra via Vespucci e via Negri. 

L’osservazione del consigliere Oriani ci trova pienamente d’accordo.

 

Non possiamo chiudere questa Nota senza rivolgere il nostro pensiero alla popolazione cilena colpita da un violento terremoto e alla drammatica situazione che i cristiani stanno vivendo in Iraq. “In questo momento – ha scritto il vescovo caldeo di Mosul in Iraq - non bisogna perdere la speranza. Stiamo vivendo, come cristiani iracheni, un deserto che dura ormai dal 2004, quando è iniziata la violenza contro di noi. In questi due ultimi anni si è acuita e stanno uccidendo i cristiani in continuazione entrando anche nelle nostre case. È difficile dire chi siano gli autori materiali di queste violenze, e i motivi che li spingono, anche se questi vanno ricercati specialmente nella politica e non tanto nella religione. Speriamo solo che questa fase drammatica finisca presto e che il nostro Paese si normalizzi. Io non ho tanta paura per la mia vita quanto per quella dei miei fedeli che vivono in questa situazione difficilissima. Chiedo alla comunità internazionale, all’Europa di fare pressioni sul nostro governo che non riesce a controllare la situazione. Bisogna muoversi subito, la violenza sta aumentando ogni giorno di più”.

Buona settimana!

Carlo & Ambrogio

Cernusco sul Naviglio, 1 marzo 2010

 

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