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HOME > La Nota della Settimana > Settimana 8°/2009
 

Verso l’istituzione del “Parco est delle cave”

 

Con l’approvazione della convenzione, avvenuta nella seduta del consiglio comunale dello scorso 23 febbraio, finalmente il parco locale di interesse sovracomunale (PLIS) “Parco est delle cave” si avvia verso la sua istituzione. Analogo delibera dovrebbe essere approvata nelle prossime settimane anche dagli altri quattro Comuni interessati, per consentire poi all’amministrazione provinciale, con proprio atto, di costituire il parco.

 

«I PLIS sono parchi che nascono dalla decisione autonoma dei singoli Comuni. Essi rivestono una grande importanza strategica nella politica di tutela e riqualificazione del territorio, inquadrandosi come elementi di connessione e integrazione tra il sistema del verde urbano e quello delle aree protette di interesse regionale, e permettendo la tutela di vaste aree a vocazione agricola, il recupero di aree degradate urbane, la conservazione della biodiversità la creazione di corridoi ecologici e la valorizzazione del paesaggio tradizionale. In Provincia di Milano attualmente sono stati riconosciuti 17 parchi e altri 5 sono in fase di definizione da parte dei Comuni interessati.» (www.provincia.milano.it)

Il territorio del futuro “Parco est delle cave” «ha subito una quasi cancellazione del reticolo irriguo originale del tessuto agricolo tipico della zona. La grande presenza di depositi di materiali alluvionali ha prodotto l’insediamento di numerose attività estrattive e quindi di cave, molte ancora in attività.

Il Parco protegge anche una parte significativa del Naviglio Martesana con la sua pista ciclabile e preziosi giardini…  Alla rete dei fontanili si sovrappone un articolato sistema di rogge derivate dal naviglio Martesana e dal canale Villoresi, che completano la rete irrigua. Il paesaggio che caratterizza le aree ancora non densamente urbanizzate conserva i caratteri tipici del paesaggio agrario e dei suoi elementi costitutivi: sono diffuse piccole aree boschive, siepi e alberature di confine, filari di ripa e si riscontra la presenza di cascine storiche. In questo settore si sono conservati i segni di un’agricoltura tradizionale legata fortemente all’allevamento del bovino da latte e al prato tra le foraggere principali.

I complessi fenomeni di mutamento interni alla conduzione dei fondi, che si sono verificati nel secondo dopoguerra, hanno prodotto l’abbattimento e la mancata manutenzione di filari, la chiusura di rogge, l’abbandono di fabbricati rurali, con evidenti effetti di degrado delle strutture fondiarie e di maggior uniformità del paesaggio agrario, particolarmente evidenti negli ambiti in cui risulta compromessa la continuità di estensione del territorio agricolo.» (www.provincia.milano.it)

 

La convenzione che è stata approvata - come ha detto l’assessore Giordano Marchetti - ha come scopo l’organizzazione tecnica, amministrativa e di vigilanza del parco. La gestione dello stesso dovrà essere volta a promuovere lo studio, la conservazione e il miglioramento dell’ambiente; interventi sulle aree; forme di collaborazione con gli agricoltori per mantenere o introdurre colture locali e biologiche e per favorire la diversificazioni delle funzioni agricole, con associazioni ambientaliste, con le imprese sociali, con le scuole del territorio e con enti privati, per agevolare la fruizione pubblica delle aree.

Gli organismi del parco saranno il Comitato di gestione (formato dai sindaci dei Comuni aderenti o da loro rappresentanti), il Presidente (durerà in carica 3 anni e sarà nominato dal Comitato), il Comitato tecnico coordinato da un direttore e il Forum consultivo (composto dai rappresentanti delle associazioni ambientaliste, degli agricoltori e dei comitati di cittadini, da un consigliere di maggioranza e uno di minoranza di ciascun Comune). Il Forum  dovrà essere convocato almeno tre volte all’anno, da parte del Presidente, ed esprimerà il parere obbligatorio ma non vincolante sui bilanci di previsione del parco.

La quota di partecipazione al parco di ciascun Comune è stabilita in base alla popolazione (50% del parametro), alla quota del proprio territorio conferita nel parco stesso (30%) e all’estensione del territorio comunale (20%). Attualmente la quota di partecipazione di ciascun Comune è la seguente: Brugherio 30%, Cologno 23%, Vimodrone 19%, Cernusco 16%, Carugate 12%.

Il nostro Comune ha sinora conferito 732.100 mq (su una superficie complessiva attualmente fissata in 5.700.000 mq), ma con l’atto di indirizzo approvato nella stessa seduta è intenzione dell’attuale amministrazione comunale conferirne almeno altri 1.500.000 mq.

 

Sull’istituzione del parco, i consiglieri si sono detti tutti d’accordo (unico astenuto Giorgio Monti di Forza Italia); mentre sull’ulteriore conferimento di aree le minoranze si sono astenute.

L’assessore Marchetti ha fatto presente che il Parco est delle cave sarà cosa ben diversa dal parco lungo il naviglio, perché sarà a vocazione agricola e non per il tempo libero; in esso, saranno riattivati le strade vicinali, riqualificato il fontanile, ripiantati i filari, proseguirà anche l’attività di escavazione, almeno sino al 2016, ma i cavatori saranno coinvolti nell’opera di riqualificazione delle aree interessate dalle loro attività.

Il Sindaco ha precisato che il PLIS ha una funzione di protezione del territorio, più stringente di quella che si potrebbe avere dal futuro PGT; ma ha anche aggiunto che le infrastrutture viarie sovracomunali o provinciali hanno un valore superiore rispetto allo stesso parco, tale da consentirne, quindi, l’insediamento anche nelle aree ricompre in esso. Non escludendo così la possibilità di un eventuale futuro collegamento tra l’uscita dalla tangenziale e la Vimodrone-Mirazzano (il cosiddetto peduncolo).

 

Dell’istituzione di questo parco, che conclude un dibattito durato alcuni decenni e che ha raccolto il consenso unanime di tutte le forze politiche presenti in consiglio comunale, non si può che essere contenti. Le sue funzioni sono chiare - salvaguardia dell’ambiente, promozione dell’attività agricola, educazione al rispetto della natura, evitare la conurbazione con gli altri Comuni limitrofi - e ci assicurano della sua importanza.

Aggiungiamo solo che, in una società in cui il mezzo informatico rende sempre più superficiale e distratto il rapporto con l’altro, l’esperienza di avvicinarsi alla natura può essere, per tutti, un modo per riconoscere il valore della creazione.

 

Nella seduta del consiglio comunale dello scorso 23 febbraio sono state anche attribuite le onorificenze civiche per l’anno 2009 “Il Gelso d’oro - Premio città di Cernusco” e si è pure parlato del futuro utilizzo della Vecchia Filanda: ma di questo scriveremo prossimamente.   

 

Buona settimana!

 

Carlo & Ambrogio

 

Cernusco sul Naviglio, 2 marzo 2009

 

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