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HOME > La Nota della Settimana > N° 7/2014

“LA FAMIGLIA OGGI È DISPREZZATA E MALTRATTATA”

 

“La famiglia oggi è disprezzata, è maltrattata, e quello che ci è chiesto è di riconoscere quanto è bello, vero e buono formare una famiglia, essere famiglia oggi; quanto è indispensabile questo per la vita del mondo, per il futuro dell’umanità”. Con queste parole, lo scorso 20 febbraio, il Papa ha indicato ai cardinali, nel Concistoro straordinario, convocato in vista del prossimo Sinodo sulla famiglia di ottobre, il compito che spetta loro. Papa Francesco ha poi ricordato che “ci viene chiesto di mettere in evidenza il luminoso piano di Dio sulla famiglia e aiutare i coniugi a viverlo con gioia nella loro esistenza, accompagnandoli in tante difficoltà”. “In questi giorni - ha continuato - rifletteremo in particolare sulla famiglia, che è la cellula fondamentale della società umana. Fin dal principio il Creatore ha posto la sua benedizione sull’uomo e sulla donna affinché fossero fecondi e si moltiplicassero sulla terra”. http://piwik1.glauco.it/piwik.php?idsite=9“La nostra riflessione - ha quindi aggiunto il Papa - avrà sempre presente la bellezza della famiglia e del matrimonio, la grandezza di questa realtà umana così semplice e insieme così ricca, fatta di gioie e speranze, di fatiche e sofferenze, come tutta la vita”.

Contro la famiglia “è in atto una strategia persecu­toria” - Sulla tema della famiglia è intervenuto anche il presidente della Conferenza Episcopale Italiana, cardinale Angelo Bagnasco, lo scorso 15 febbraio, sottolineando che contro la famiglia «è in atto una strategia persecu­toria, un attacco per destrut­turare la persona e quindi de­strutturare la società e met­terla in balia di chi è più forte e ha tutto l'interesse a che la gente sia smarrita». Infatti «nel torbido il male opera meglio, e la crisi della famiglia ha que­sta matrice culturale».

Lavoro e famiglia - Sono le priori che la Chiesa in Italia indica già da diverso tempo a chi ha responsabilità di governo. Il segretario della Conferenza Episcopale Italiana, mosignor Nunzio Galantino, lo scorso 18 febbraio, lo ha ricordato ancora una volta. «Su ogni rinnovamento - ha detto il segretario generale della Cei - abbiamo il diritto di avere delle attese. Per quanto ci riguarda le attese forti sono per la fa­miglia e per il lavoro». Galantino ha anche chiesto «un riequilibrio delle realtà che costituiscono la società, evitando ideo­logismi, a partire dalla famiglia». Sono infatti proprio «gli ideologismi quelli che stanno rovinando la nostra nazione», ha aggiunto. «Per esempio – ha evidenziato – oggi sembra quasi che una famiglia normale, composta da un padre, da una madre e dai figli debba quasi chiedere scusa di esistere. Fermo restando la necessità di dare a tutti i diritti, è necessario un riequilibrio», anche per verificare dove debbano essere allocate eventuali disponibilità economiche.

«Una politica familiare seria non è una questione “cattolica”» - «Mettere al centro dell’azione di governo i giovani e la famiglia - ha scritto Mauro Magatti, preside della Facoltà di Sociologia dell’Università Cattolica di Milano, su Avvenire di sabato 22 febbraio - non è qualcosa che riguarda una parte politica. È una emergenza nazionale, un modo per tenere insieme l’intera compagine sociale e soprattutto per restituirla a quel dinamismo senza il quale non ci può essere alcun rilancio. Se l’Italia ha smesso di crescere, ciò dipende prima di tutto dal fatto che ha cessato di pensare, di desiderare il proprio futuro. E il futuro dei propri figli.» Per poi concludere che se il nuovo governo vorrà essere davvero rivoluzionario, cominci a riconoscere «che una politica familiare seria non è una questione 'cattolica' ma un tema strategico di interesse nazionale: è la cura della vita di ogni persona, in fondo, l’unica via per rinnovare la nostra attesa di futuro.» Una priorità che non ci dobbiamo mai stancare di proporre, sia a livello nazionale che cittadino.

Buona settimana!

Carlo & Ambrogio

Cernusco sul Naviglio, 24 febbraio 2014​

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