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HOME > La Nota della Settimana > Settimana 7/2011

«CERNUSCOINSIEME, STRUMENTO INSOSTITUIBILE
PER LA COMUNITÀ: BUON ANNIVERSARIO!»


 

Il disagio per l’attuale situazione socio-politica italiana - I vescovi delle nostra regione hanno espresso il loro “forte disagio per l’attuale situazione socio-politica, per i temi e i toni del dibattito pubblico, per l'inquietudine diffusa, per i problemi drammatici e le manifestazioni violente che tormentano molti Paesi del mondo”. E’ quanto si legge nel comunicato della sessione della Conferenza episcopale lombarda, svoltasi la scorsa settimana a Somasca di Vercurago (Lecco) e presieduta dal card. Dionigi Tettamanzi. I vescovi lombardi - esprimono “particolare preoccupazione per la condizione giovanile” attuale, che - la denuncia della nota – “risulta come mortificata: sono infatti diffuse la sfiducia nel futuro a motivo della crisi del modello di sviluppo sinora dominante, la confusione morale ingenerata anche dalla tendenza a giustificare l'incoerenza tra i valori proclamati in pubblico e i comportamenti privati, la sfiducia nelle istituzioni motivata anche da atteggiamenti di insofferenza verso le regole della democrazia, avvertite più come un intralcio che come garanzia di libertà e di uguaglianza”. In questo contesto, i vescovi lombardi sentono “il dovere di offrire il loro specifico contributo annunciando il Vangelo e indicando a tutti i fedeli, ai giovani in particolare, il cammino della speranza, il carattere promettente della coerenza morale, la responsabilità di tutti a porsi al servizio gli uni degli altri”. Per questo “apprezzano e incoraggiano la dedizione di molti amministratori locali che con passione, competenza e disinteresse personale si fanno carico del bene comune”, riconoscendo “in questo impegno, spesso ingrato, molteplici segni di un’autentica attenzione al vissuto concreto della gente: ciò apre alla speranza che questo stile di vita possa essere contagioso e ampiamente condiviso”. I vescovi lombardi invitano pertanto “tutti i cristiani e gli uomini di buona volontà a farsi carico di quell'agenda di speranza per il futuro del Paese che è stata discussa e condivisa nella Settimana Sociale dei Cattolici Italiani celebrata a Reggio Calabria nello scorso ottobre”. In linea con il cammino pastorale della Chiesa in Italia per il decennio 2010-2020 è l’auspicio - espresso nella nota – che “ci deve vedere tutti impegnati ad educare alla vita buona del Vangelo, in particolare sollecitando e accompagnando i giovani a vivere la vita come una vocazione e a guardare al futuro con la forza di una speranza responsabile”.
 

Buon anniversario! - Non possiamo lasciar passare inosservata una data che ci riguarda direttamente: il 17 febbraio 2001, al Centro cardinal Colombo, veniva ufficialmente presentato il nostro sito web. Siamo quindi al compimento, tra pochi giorni, del suo 10° anno di attività.

Come è nato Cernuscoinsieme?Le nostre parrocchie – così si legge su Voce Amica del febbraio 2001 - si sono fatte una domanda molto semplice: ma internet serve alle nostre comunità cristiane, alla nostra città? La risposta non c'è stato nemmeno bisogno di darla. E allora via a capire cosa volevamo realizzare … Un progetto che partiva da tutte le comunità cristiane della città non per rinchiudersi nelle nostre sacrestie, ma per aprirsi a tutti, non un sito parrocchiale, ma un portale per tutta Cernusco.”

Cosa voleva essere Cernuscoinsieme? – “Cernuscoinsieme vuole essere – così scrissero i promotori - un servizio a tutta la comunità. Non lasciatevi ingannare da chi dice che riduce i rapporti, da chi dice che non ci si incontrerà più in piazza; anzi internet aumenta le relazioni e ne migliora le frequenze. Noi di Cernuscoinsieme ci crediamo e se abbiamo speso tanto del nostro tempo libero per realizzarlo (e ne spenderemo ancora di più per aggiornarlo) è perché vediamo un ottimo strumento per confrontarci su quanto accade nella nostra città, nelle nostre parrocchie, oratori, associazioni. Per provare a crescere insieme. Non vogliamo che tutti la pensino allo stesso modo, ma aprire tante finestre dove si possa dialogare, dove ognuno possa trovare un suo spazio. E' difficile dire con le parole cosa vogliamo veramente realizzare; il nostro desiderio è che chi entra in www.cernuscoinsieme.it e naviga tra le sue pagine non si senta un semplice utente, ma ne diventi protagonista e si senta coinvolto a costruire una comunità migliore.”

Oltre internet – “Se anche avessimo fatto, e riuscissimo a fare un bel prodotto per i navigatori della rete – spiegavano gli ideatori del sito nel 2001 - ma tutto questo non servisse a crescere, sia come comunità che come singoli, non avremmo raggiunto il nostro obiettivo. Cernuscoinsieme vuole essere e andare oltre internet. E' perché crediamo in questo strumento che affermiamo questo. Uno strumento fantastico, che non cambia solo il modo di comunicare, ma che diventa esso stesso un progetto culturale. Una cosa stupenda di internet (che qualsiasi altro mezzo non possiede) è che può ascoltare tutti e dare spazio a tutti. Noi vorremmo essere capaci di ascoltare veramente tutti. Certo, esprimendo anche delle nostre opinioni, ma con il desiderio di non dare mai delle certezze, stimolando semmai il desiderio di ricerca della verità e del bene.”
 

Dieci anni dopo – Voce Amica dello scorso gennaio ha dedicato l’intero primo piano al nostro sito. Riprendiamo alcuni commenti che sono stati pubblicati per aggiungere poi qualche nostra considerazione.

“A distanza di dieci anni - ha scritto un redattore del sito - credo si possa affermare che questo strumento oltre che essere apprezzato da molti venga anche riconosciuto come un luogo di incontro virtuale dove si possono trovare oltre a notizie e informazioni che riguardano la comunità cristiana anche uno spazio per poter dibattere ed approfondire argomenti di natura sociale.”

«In questi ultimi tempi – ha commentato uno dei promotori del sito, che poi ha lasciato la redazione - è “meno sulla notizia” e più sulla riflessione. Certo è un po’ meno da “portale” di come dovrebbe esserlo, ma quando c’è un problema in città la Piazzetta è sempre punto di riferimento e sempre citata da altri organi di informazione cittadina.»

A questa considerazione si può rispondere prendendo a prestito quanto scritto dal primo direttore di questo sito, don Luigi Caldera, su Voce Amica di gennaio 2001: “innanzitutto ho sempre tenuto presente e segnalato che anche il portale, come tutti gli altri mezzi di comunicazione a nostra disposizione, doveva essere uno strumento attraverso il quale annunciare Cristo morto e risorto e il suo Vangelo. Una comunità cristiana non può avere questi strumenti per fare concorrenza ad altri, li gestisce nel modo più competente e qualificato possibile e si vanta della disponibilità e generosità delle tante persone che li mandano avanti in modo del tutto gratuito.”

E poi aggiungere che il panorama dei siti web locali oggi è profondamente cambiato rispetto al 2001: allora erano ancora pochi e il Comune non ne aveva ancora uno proprio. A nostro parere, adesso, nel diluvio di notizie che ognuno può ricercare facilmente, è importante offrire tempestivamente il punto di vista della comunità pastorale su quanto accade in città.

C’è anche chi ha paragonato la nostra “Nota” a un “fondo” e ha invitato a “pubblicare fondi di autorevolezza diversi”, perché così non si potrebbe che “allargare la visione in tutti i campi”. Per questo, rispondiamo, c’è apposta “la piazzetta”, come ha scritto un altro lettore: spazio in cui trova espressione la libertà d’opinione, “libertà d’opinione, purché non offensiva”, aggiungendo che è “davvero importante che trovi spazio in un sito cattolico; cattolici spesso e impropriamente accusati di essere restii ad un vero confronto.”

Per intenderci, siamo convinti che l’autorevolezza non dipenda certamente dal titolo della rubrica sotto la quale l’intervento viene pubblicato.
 

Guardando al futuro - «Tra i numerosi strumenti a disposizione della Comunità pastorale nel campo della comunicazione – ha scritto don Ettore Colombo, attuale direttore del sito - Cernuscoinsieme ha un proprio valore insostituibile. Per questo vale la pena festeggiare il suo decimo anniversario. Mi auguro, anzitutto, che lo strumento in sé continui ad essere segno di comunione e di dialogo all'interno della realtà ecclesiale e nello stesso vivere civile della città, facendo sorgere il bisogno di relazioni sempre più reali tra le singole persone e la capacità di ascolto reciproco. A livello di linguaggio, l'utilizzo e la gestione di un sito parrocchiale ci spinge a uscire dal nostro solito modo di esprimerci e di affrontare i problemi - in stile "ecclesialese" - per parlare la lingua degli uomini e delle donne di oggi, accostando gli interrogativi e le domande che portano nel cuore, insieme ai problemi che affrontano nella vita concreta.

In merito allo stile della comunicazione, dovrebbe sempre più risultare evidente quella capacità di ascolto e di confronto che ha reso la comunità cristiana "affabile" e "attraente", fin dagli inizi della sua storia. Di questo, in una società così conflittuale come la nostra, vi è un estremo bisogno. Infine, il campo della comunicazione - come molti altri che hanno a che fare con la vita quotidiana - è luogo proprio di espressione e di intervento dei laici … La pazienza e la fiducia nel comunicare non devono mai venire meno, neanche davanti ai numerosi fallimenti o fraintendimenti. Dio stesso ha impiegato quasi duemila anni per comunicare tutto se stesso nell'umanità di Gesù e tale comunicazione, a distanza di altri duemila anni, continua tutt'oggi nella Chiesa. Noi siamo solo agli inizi.»

Benedetto XVI nel messaggio per la 45ª Giornata mondiale delle comunicazioni sociali (5 giugno 2011), dal titolo “Verità, annuncio e autenticità di vita nell’era digitale” ha scritto che “comunicare il Vangelo attraverso i nuovi media” significa non “solo inserire contenuti dichiaratamente religiosi sulle piattaforme dei diversi mezzi, ma anche testimoniare con coerenza, nel proprio profilo digitale e nel modo di comunicare, scelte, preferenze, giudizi che siano profondamente coerenti con il Vangelo, anche quando di esso non si parla in forma esplicita”. Anche nel mondo digitale “non vi può essere annuncio di un messaggio senza una coerente testimonianza da parte di chi annuncia”. A tal proposito, il Papa sottolinea la necessità di “essere consapevoli che la verità che cerchiamo di condividere non trae il suo valore dalla sua ‘popolarità’ o dalla quantità di attenzione che riceve. Dobbiamo farla conoscere nella sua integrità, piuttosto che cercare di renderla accettabile, magari ‘annacquandola’ (…).”

Questo è quello che ci sforziamo di fare ogni volta noi e gli altri collaboratori di questo sito. Ribadiamo ancora quanto abbiamo scritto qualche mese fa. Noi cerchiamo di offrire una lettura diversa, critica, dei fatti. È uno sforzo che continueremo a fare, pur sapendo anche di correre qualche rischio, perché a volte potrebbe trattarsi di richiamare principi rifiutati dalla maggioranza delle persone, altre volte di esprimere semplicemente opinioni più o meno condivisibili o minoritarie. In particolare, cerchiamo di guardare in faccia alla realtà cittadina con l’unico metro di giudizio possibile, anche se controcorrente, quello del bene comune: saremo noiosi nel ripeterlo ma è proprio così! Disposti a rischiare persino di andare controcorrente, forse anche in mezzo al sarcasmo o alle beffe, pur di dire e scrivere quello che sinceramente pensiamo.

Possiamo anche comprendere che per qualcuno tutto questo risulti difficile da capire e cerchi sempre di appiccicarci addosso un’etichetta, un’appartenenza politica che non esiste. Insomma, per dirla tutta, per costoro, ancora legati alle vecchie e logore logiche di schieramento, vale quanto affermava l’economista J.M. Keynes: “la difficoltà non è tanto quella di sviluppare nuove idee, quanto quella di separarsi dalle vecchie.”


 

In città - La Provincia di Milano ha accordato al Comune un contributo di 3.000 euro a sostegno del progetto “Bianca”, il cortometraggio realizzato dai ragazzi del Centro di Aggregazione Giovanile “Labirinto” per parlare e riflettere delle conseguenze dell’uso della cocaina. Il progetto ha preso avvio con un training teatrale di 3 mesi al termine del quale oltre 40 giovani del “Labirinto” hanno realizzato il “corto” in tutte le sue fasi, dalla recitazione alla produzione, dal montaggio alla scenografia. Il film è stato interamente girato a Cernusco e racconta la storia di tre ragazzi che cedono al potere seduttivo di una coetanea - il cui allusivo nome è, appunto, Bianca - scoprendo poi quanto la ragazza si insinui nelle loro vite per rovinarle.

Segnaliamo inoltre che sono aperte le iscrizioni al secondo corso di formazione per “badanti”, già occupate oppure in cerca di occupazione e - se straniere - in regola con il permesso di soggiorno e con una buona comprensione della lingua italiana. La partecipazione al corso, organizzato in collaborazione con l’Enaip, offre la possibilità di ottenere una certificazione utile per il riconoscimento professionale e l’iscrizione ad un albo di categoria. Iscrizioni, entro il 24 febbraio, presso gli uffici dei Servizi Sociali.


 

Nella Comunità pastorale – In silenzio, senza clamore e lontano dalla solennità del passato, da giovedì 10 a domenica 13, sono state proposte le “Giornate eucaristiche”, con momenti di preghiera personale e di meditazione nelle tre parrocchie cittadine, ma con particolare rilievo nella chiesa di San Giuseppe Lavoratore. Al centro delle riflessioni serali di don Enrico ci sono state la vita e le opere di tre cristiani saliti agli onori degli altari: Gianna Beretta Molla, Piergiorgio Frassati e monsignor Oscar Romero.

Perché per il cristiano è importante l’Eucaristia? «L’amore all’Eucaristia c’insegna la giusta scala dei valori: a non mettere in primo piano la nostra volontà e le realtà terrene, ma la volontà di Dio e i beni celesti. Esso infatti c’insegna una “fame” che oltrepassa quella del cibo materiale e dei bisogni semplicemente umani, una fame che suppone il primato dello spirituale e ad esso c’indirizza come all’ordine veramente supremo della realtà e del valore. L’uomo infatti non vive di solo pane, ma della Parola che esce dalla bocca di Dio (cf. Dt 8, 3-16)… La parola “Eucaristia” significa ringraziamento, confessione di una riconoscenza senza riserve. È questo il gesto che deve caratterizzare il cristiano. Tale atteggiamento di gratitudine appare molto distante rispetto a quello di fatto prevalente nella nostra esistenza quotidiana, spesso affannosamente confrontata con ciò che manca, con ciò che, faticosamente cercato, smentisce poi le nostre attese e i nostri desideri. La gratitudine appare così ben lontana dal costituire la prima e fondamentale parola, intorno alla quale e su cui impostare la nostra relazione con Dio e con la comunità. L’uomo che sovente si lamenta, l’uomo che vede sempre e solo ciò che manca alla propria vita, è l’uomo che non sa vedere la propria esistenza come dono di un Amore infinito, ne sa cogliere la presenza della bontà divina nella comunità nella quale vive.» (Giovanni paolo II, Milano - venerdì, 20 maggio 1983).

La vita come dono è stato appunto il filo conduttore delle tre testimonianza proposte: esempi concreti di santità quotidiana per tutti noi.

 

Buona settimana!

Carlo & Ambrogio

Cernusco sul Naviglio, 14 febbraio 2011 

 

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