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HOME > La Nota della Settimana > N° 6/2012

CINQUE ANNI DI GIUNTA COMINCINI TROVANO SINTESI
 NEL BILANCIO SOCIALE DI MANDATO

 

Per la prima volta, al termine del mandato di un’amministrazione comunale in carica, è stato discusso e votato in consiglio comunale il Bilancio sociale di mandato. Nella tornata precedente, il documento era stato esaminato e approvato dalla sola giunta Cassamagnaghi e poi distribuito ai Cernuschesi. Lo scorso 31 gennaio i consiglieri hanno dedicato quasi due ore al vaglio del documento preparato da assessori e dirigenti comunali in collaborazione con una società appositamente incaricata. Il dibattito è stato ricco di spunti interessanti, utili pure per la successiva lettura del Bilancio, quando giungerà nelle case di tutti i Cernuschesi, anche se già sin d’ora, per chi fosse interessato, è possibile consultarlo sul sito internet del Comune. Il documento si sofferma, in particolare su quattro macroaree (territorio, persona, sviluppo economico e funzionamento macchina comunale), analizzando la situazione di partenza, poi le cose fatte e infine delineando gli scenari futuri. Una Nota insolitamente lunga, quella di questa settimana, ma giustificata dal desiderio di offrire ai nostri lettori delle indicazioni che possano facilitare la consultazione del Bilancio quando lo avranno sotto i loro occhi.   

 

L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE - Il Sindaco, Eugenio Comincini, introducendo la discussione sul Bilancio sociale di mandato, ha precisato che il punto di partenza per redigere il documento sono state le linee programmatiche presentate dalla sua giunta nell’ottobre 2007. È stata quindi fatta una verifica del programma e degli obiettivi raggiunti, ma anche di ciò che non è stato fatto con le relative motivazioni. «È un documento – ha sostenuto il Primo cittadino – molto trasparente che si presta ad essere consegnato in sintesi alle famiglie cernuschesi perché possano in maniera corretta farsi un’idea del lavoro fatto dall’amministrazione comunale in questi cinque anni.»

L’assessore Emanuele Vendramini, che ha la delega in questa materia, si è detto “particolarmente contento” del lavoro svolto perché “Cernusco è uno dei pochi comuni italiani che ha adottato fino in fondo le linee guida e di indirizzo del Bilancio sociale elaborate dall’apposito Gruppo di lavoro nazionale”, per “la metodologia seguita”, perché “è uno strumento che ha visto in azione un gruppo di lavoro comunale (assessori e dirigenti comunali)”.

Vendramini ha poi affermato che “è uno strumento al 100% della macchina comunale; non è uno strumento politico”, ma ha anche aggiunto che è “un documento complesso, perché è stata ricca di azioni e di risultati l’attività dell’amministrazione comunale in questi cinque anni.”

 

LA MAGGIORANZA – Il giudizio delle tre formazioni che la compongono è stato ovviamente positivo, e non poteva essere diversamente, ma con sottolineature significativamente diverse: c’è chi ha posto più enfasi sulle cose fatte, chi ha fatto un’analisi più ponderata e chi si è limitato ad alcune considerazione sulla natura del documento in esame.     

Per il capogruppo del PD, Raffaele Di Bello, “il segreto di questi cinque anni di buon governo è tutto nella squadra e quindi nelle persone che la compongono.” Dopo i ringraziamenti di rito, ha aggiunto che “leggere il documento sembrerebbe che tutto sia stata una passeggiata, ma personalmente non dimenticherò facilmente tutti i problemi che man mano sono sorti e le capacità e professionalità dimostrate dagli assessori nell’affrontarli e superarli.” Ha quindi parlato di “buona politica e di buona amministrazione” dell’attuale giunta, ricordando che “il grande ostacolo che abbiamo dovuto affrontare in questi cinque anni è sicuramente quello della sempre maggiore carenza di risorse finanziarie che di anno in anno si sono sempre più ridotte, senza ovviamente dimenticare il famigerato patto di stabilità ed i suoi meccanismi perversi.”
Per il capogruppo del PD, “la cura del territorio di questa amministrazione si ritrova tutta nel PGT”, nella “grande importanza data fin da subito alla viabilità e agli spostamenti delle persone” (asse Dante-Vespucci  e strada Falcone-Borsellino); mentre la “cura della persona” si è manifestata nell’aiutare “le persone in difficoltà, aumentate purtroppo con la crisi economica, con la ricerca di un alloggio, nel condominio solidale, nel fondo anticrisi, nell’assistenza domiciliare …” e poi negli interventi a favore della scuola. Per Di Bello, l’attuale amministrazione ha disegnato anche la “Cernusco del domani”, con l’uso di internet, i punti wifi in giro per la città, l’energia alternativa e sostenibile. Infine ha parlato della “partecipazione, con la creazione di consulte ed il bilancio partecipato.”

 

Per Fabio Colombo, capogruppo di Vivere Cernusco, “la giunta Comincini ha lavorato tanto, su tutti i campi, con l'intelligenza del mantenere e fare leva sulle buone eredità del passato e con il coraggio e la capacità di cambiare e cancellare le brutte eredità delle precedenti amministrazioni. In tutti i campi si è lavorato molto bene dai servizi alla persona, alla scuola, al territorio e agricoltura, all'attenzione ai fondi e al bilancio del Comune, alla viabilità a motore e quella dolce, alla cultura, alla cooperazione internazionale.” Ha, quindi, parlato del PGT “di cui andiamo particolarmente orgogliosi perché è stato partecipato nella sua stesura e poi molto apprezzato anche fuori Cernusco. Proseguendo nel suo intervento, il capogruppo della lista civica ha rivendicato alla maggioranza di aver “spesso fatto scelte coraggiose. Sempre si è operato con determinazione, portando a casa gran parte degli obiettivi del programma del sindaco”, ma anche riconoscendo realisticamente che “qualcosa non è stato realizzato, ed è una piccola parte delle cose promesse, e qualcosa non è ancora stato realizzato. Posso serenamente affermare che sarebbe stato quasi materialmente impossibile realizzare tutto il programma e rispondere a tutte le esigenze e le emergenze palesatesi nel frattempo anche a causa di fenomeni di portata nazionale ed oltre. Lo riconosciamo onestamente.” Riassumendo l’esperienza fatta, Colombo ha detto che “cinque anni fa, da neofiti del governo della città, visto che nessuno di noi aveva esperienze amministrative ma solo esperienze consiliari, avevamo tanti sogni, tanti progetti e qualche preoccupazione e, in sintesi, l'ambizione di migliorare la qualità della vita di Cernusco. Ci siamo riusciti!”

 

Per Ermes Severgnini (Rifondazione comunista) la discussione non doveva concentrarsi sulla realizzazione o meno dei singoli progetti, ma sulle finalità del documento, che è quella di “informare sullo stato di coerenza tra obiettivi e risultati conseguiti, spiegando anche i motivi della mancata attuazione di alcuni di essi.” Ciò premesso, ha sostenuto Severgnini, visto che “tutti, seppure con accenti diversi, hanno affermato che il documento è fatto bene, mi aspetto un’approvazione a larga maggioranza.”

 

LE MINORANZE – Da tutte le componenti dell’opposizione è stato riconosciuto che il “documento è fatto bene”, qualcuno si è spinto oltre apprezzandone anche la trasparenza e coerenza. Questo però non ha impedito alle minoranze di criticarlo perché “si tratta pur sempre di un atto politico” e perché ha evidenziato alcuni importanti obiettivi non raggiunti: riutilizzo di Villa Alari, riqualificazione della Vecchia Filanda, creazione del polo tecnologico (area ex Garzanti).   

Per Mario Oriani (PD) il Bilancio presentato “evidentemente non può non essere politico, perché è l’esplicitazione del programma del sindaco presentato nel 2007 e della sua concretizzazione, perché indica anche le linee guida per il futuro. Se non è un’anticipazione del programma di Comincini per il prossimo mandato non capisco che cosa possa essere?”

Addentrandosi nell’esame del documento, Oriani ha evidenziato un aumento, a suo parere, delle spese correnti, un’utilizzazione degli oneri di urbanizzazione (grazie alle opere programmate dalla precedente amministrazione) per quindici milioni di euro per finanziare le spese. Ma la sua critica più forte ha però riguardato lo scorso rilievo dato ai temi del lavoro e dell’economia. “L’amministrazione comunale in carica – ha sostenuto Oriani - ha fatto poco, veramente poco, per la crescita dell’economia locale, per il sostegno delle imprese: questo non è stato un suo impegno centrale. Il mitico polo tecnologico non è stato realizzato.” Oriani ha anche riconosciuto che nel corso dei due incontri con i “portatori di interessi” sono emerse delle criticità “correttamente riportate e quindi non è tutto rose e fiori!” Per il consigliere Pdl, il Bilancio sociale di mandato, “documento dovuto da un’amministrazione comunale”, potrebbe essere fatto anche annualmente per evitare che, redatto al termine dei cinque anni, diventi propagandistico e elettoralistico.

 

Daniele Cassamagnaghi (Il Naviglio) ha parlato di un “documento equilibrato”, che fornisce dati anche alla minoranza per un dibattito politico, che “rispetta anche il principio della trasparenza”. L’ex sindaco ha ricordato che , nell’ambito delle politiche del lavoro, aveva chiesto in sede di stesura del PGT, di favorire gli insediamenti industriali e commerciali con una politica aggressiva, perché “portatori di ICI pesante per i bilanci comunali”, ma questa sua richiesta è rimasta inascoltata.

 

Il consigliere indipendente Claudio Gargantini ha inteso compilare una pagella per ciascun assessore, evidenziandone meriti e criticità. Ci limitiamo a riprendere solo le due pagelle date ai vertici dell’amministrazione, accomunati dal richiamo per il mancato spostamento dell’IPSIA di via Volta in zona via Masaccio. Al vice sindaco e assessore all’urbanistica, Giordano Marchetti, ha riconosciuto il merito dell’ampliamento del Parco delle cave, di aver contenuto lo sviluppo edilizio della città e di aver consentito all’Aurora-Bachelet di costruire la nuova scuola. Gli ha però rimproverato i mancati riutilizzi di Villa Alari e dell’area ex-Garzanti. Il Sindaco, per Gargantini, non ha “saputo mettere da parte qualche posizione ideologica su alcune scelte fatte in campagna elettorale per assumere decisioni diverse nell’interesse della città” e “non ha saputo fare autocritica quando era necessario.” Ha invece espresso il suo apprezzamento per la “forte presenza e lo spirito di abnegazione che ha messo nello svolgere il mandato affidatogli.” 

Per Gargantini nel lavoro fatto sul Bilancio è mancata la “terzietà”, vale a dire una parte indipendente che potesse mettere in luce, anche nei casi dei risultati raggiunti, le eventuali criticità determinatesi con l’attuazione dei nuovi provvedimenti.

 

Il consigliere Fabrizio De Luigi (Pdl) ha posto particolare attenzione ai temi urbanistici. A suo parere, “la revoca iniziale dei due PII (Matpalst e Garzanti), fatta per non cementificare la città, non è stata poi una scelta coerente con quanto è seguito: scambio di un’area di via Pasubio con le ali di Villa Alari, modifiche al PL64 a Ronco.” Ha quindi criticato il metodo seguito per il PGT, manifestatosi con una “posizione critica verso il vecchio PRG, che l’amministrazione comunale poteva anche azzerare e invece non l’ha fatto.”  Per De Luigi ritiene “la politica del territorio è stata un’occasione persa dall’amministrazione comunale per dimostrare di saper governare la città con coraggio e responsabilità, rischiando idee nuove.” Il consigliere Pdl ha anche fatto un lungo elenco, oltre una quindicina ne abbiamo contati, di punti del programma, a suo parere, non realizzati; ne segnaliamo solo alcuni: monolocali per giovani, potenziamento dei parcheggi, trasporto locale con bus più piccoli ed ecologici, biglietto unico per la metropolitana, sviluppo dell’Uboldo, patto d’onore con le banche locali per mutui a giovani coppie, centro diurno integrato per anziani non autosufficienti, riqualificazione della scuola media di piazza Unità d’Italia e dell’IPSIA.

 

Per Angelo Rocchi (Lega nord) i risultati per questa amministrazione non possono essere così soddisfacenti come emergono dal Bilancio e ha citato una serie di iniziative non realizzate; in particolare, il mancato utilizzo delle telecamere ai varchi della città per limitare la circolazione delle auto, la rinuncia al trasferimento IPSIA e la disattesa promessa di una sala a disposizione dei consiglieri comunali. Ha infine criticato la spesa sostenuta per redigere il Bilancio sociale di mandato, 16.000 euro. “I cittadini e i consiglieri - ha sostenuto Rocchi – sanno cosa ha fatto o non ha fatto questa amministrazione comunale, perché vivono la città” e non ci sarebbe quindi bisogno di un documento per ricordarglielo.        

 

“Oltre a quello che è scritto nel Bilancio - per Gianluigi Frigerio (Pdl) - ci sono altre questioni che sono rimaste nel libro dei sogni. È innegabile l’impegno che l’amministrazione comunale ci ha messo nel farlo, come pure lo scopo propagandistico che persegue, anche a fini elettorali.” Ha poi elencato dei temi lasciati in sospeso, a suo parere, dalla giunta Comincini: la riqualificazione del centro storico, della Vecchia Filanda e del Parco Trabattoni; lo sviluppo dell’ospedale Uboldo e la modifica della viabilità connessa; il lavoro e la crisi economica “non sono state tra le priorità”; “è stato fatto poco per rende attrattive le nostre aree industriali, come poco o nulla per il commercio.” Un’ultima sottolineatura ha riguardato “alcuni aspetti meno appariscenti, per i quali però ci aspettavamo un atteggiamento diverso dall’attuale amministrazione”, in particolare sulla capacità di rimettere in piedi cooperative di tipo B (per l’inserimento lavorativo di “soggetti mirati”), dopo la fine della positiva esperienza della Cooperativa Intermedia.

 

Ciro Angrisano (Lista Cassamagnaghi) non ha inteso “dare voti agli assessori”, ma ha apprezzato “il lavoro di sintesi fatto con trasparenza nel Bilancio. Certo governare non è facile, ma una nota di merito va data a questa amministrazione che ha governato per la prima volta questa città e averlo fatto in questi tempi critici è stato un duro esame. Poi decideranno gli elettori se promuoverla o meno.”

 

LA REPLICA DEL SINDACO - Il Sindaco, nel suo intervento finale, ha risposto alcuni rilievi mossi all’operato della sua amministrazione. A De Luigi ha replicato che “capisco che le minoranze devono cercare di randellare la maggioranza ma dire che non abbiamo coerenza nella gestione urbanistica è veramente difficile.”

A Frigerio, in merito alla mancata riqualificazione del centro storico, ha fatto presente l’intervento in “via Pietro da Cernusco, la chiusura del progetto della Vecchia Filanda con la riqualificazione anche del Parco Trabattoni.” Si è detto d’accordo con la sua proposta di riqualificazione di tre piazze cernuschesi (Ghezzi, Pirola e Filanda) ma ha aggiunto che “qualsiasi opera si voglia fare è sottoposta ad un duplice vincolo, che tutti devono tenere presente: bilancio e  patto di stabilità.”

Poi, in tema di viabilità, ha informato che i dati raccolti dalle telecamere sono oggetto di studio e ha ricordato il rifacimento dell’asse viario Manzoni / Vespucci e la realizzazione della Falcone-Borsellino, ritenendo quindi “ingeneroso dire che non abbiamo fatto nulla” per migliorare la viabilità cittadina.

Alle osservazioni sollevate in tema di lavoro, sostegno alle imprese e mancata realizzazione del polo tecnologico, Comincini ha ribattuto che “non è vero che sul polo non si è fatto niente. Appurato che su quell’area la proprietà non era interessata a quel progetto, e non potevamo violentare nessuno a farlo, abbiamo allora, in maniera saggia, deciso di cercare aree comunali dove

poterlo realizzare: nel PGT ne abbiamo individuate due. Abbiamo quindi creato le condizioni perché in futuro, se ci saranno le collaborazioni necessarie, possa essere realizzato.”

In tema di lavoro ha aggiunto che “il tavolo sulla crisi, unico caso in Lombardia e forse in Italia, è riuscito a riunire i rappresentanti delle diverse categorie coinvolte e i soggetti interessati e continua a riunirsi per esaminare le situazioni e i dati prodotti dai singoli componenti. Rendiamoci conto però che un Comune non ha la bacchetta magica per risolvere i problemi dettati dalla crisi economica. Non mi vergogno a dire questa cosa, perché non rientra tra i nostri compiti quello di risolvere i problemi della crisi economica mondiale.”

Il Sindaco ha infine ricordato che “il Bilancio sociale di mandato non è un documento programmatico”, ma è stato fatto per consegnarlo ai Cernuschesi e per invitarli a leggerlo, così potranno “vedere se siamo stati più o meno fedeli a quello che ci eravamo impegnati a fare. Poi gli elettori decideranno. Certo che ci sono cose non fatte, ma è onesto dire che vi sono cose che hanno un valore e altre che ne hanno un altro.”

 

SECONDO NOI  - Ognuno, leggendo il Bilancio sociale di mandato,  potrà farsi un giudizio, più argomentato e consapevole, sull’operato dell’attuale amministrazione comunale, rispetto a quello basato magari su delle semplici sensazioni. Il documento è stato approvato dal consiglio comunale con 12 voti favorevoli (la maggioranza), 6 contrari e 2 astenuti (Gargantini e Angrisano).

Ciò che è emerso dalla discussione è che in questi cinque anni la città non è rimasta ferma, è cambiata, tanto o poco si tratta di valutarlo secondo i singoli punti di vista, non è sicuramente peggiorata nella sua qualità di vita: nessuno l’ha detto dei consiglieri intervenuti! L’amministrazione in carica ha dato spazio a delle priorità - territorio e persona – ma forse ce ne potevano essere anche altre altrettanto importanti: famiglia (quoziente famigliare), lavoro, economia, giovani … Anche per queste, ognuno in base alle proprie sensibilità saprà formulare il suo giudizio.

Le mutate condizioni della finanza pubblica, in un contesto di crisi mondiale, si sono fatte sentire anche a livello locale, con i sempre più stringenti vincoli di spesa. Questo è un dato di fatto che dovremo aver ben chiaro per il futuro, anzi nei prossimi mesi di campagna elettorale, per capire se ciò che ci sarà presentato dai diversi candidati è destinato a rimanere nel libro dei sogni oppure no. Probabilmente questo è il tempo in cui spendersi per la buona, oculata e corretta amministrazione delle tante piccole cose che fanno parte dell’ordinario quotidiano della nostra vita personale e civile: una categoria spesso sottovalutata forse perché sovente si è vittime della tentazione di essere profeti e condottieri verso chissà quali scenari futuri o futuribili.

Buona settimana!

Carlo & Ambrogio

Cernusco sul Naviglio, 13 febbraio 2012

         

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