CernuscoInsieme

Condividi il contenuto di questa pagina con i tuoi amici:

Torna alla pagina precedente

comunità pastorale

voce amica agorà oasi cVillage

piazzetta

dalla città

CernuscoInsieme.it - Il Portale della tua Città

Stai navigando in
HOME > La Nota della Settimana > Settimana 5°/2009
 

“La vita umana è un bene inviolabile e indisponibile”

 

Per la 31^ Giornata per la vita – celebrata ieri in tutta Italia, domenica 1 febbraio – il Consiglio episcopale permanente della CEI ha diffuso un messaggio, “La forza della vita nella sofferenza”, su temi di drammatica attualità: l’assistenza ai malati terminali, le cure da riservare a queste persone, la sofferenza delle donne che scelgono di abortire. E poi l’eutanasia, l’accanimento terapeutico, l’abbandono delle cure. Su questo punto il messaggio dei vescovi italiani è quanto mai chiaro. No a forme “più o meno esplicite” di eutanasia per i malati in “stato permanente di sofferenza”. E, allo stesso tempo, riconoscimento del ruolo di chi sta loro vicino, famigliari o “persone giunte dall’estero”, che “con competenza e dedizione” li assistono. No all’accanimento terapeutico, ma no anche all’abbandono del paziente.

“La vita è fatta per la serenità e la gioia – si legge ancora nel messaggio – Purtroppo può accadere, e di fatto accade, che sia segnata dalla sofferenza. Ciò può avvenire per tante cause.” I vescovi invitano a non “rispondere a stati permanenti di sofferenza, reali o asseriti, reclamando forme più o meno esplicite di eutanasia.” È una risposta “falsa”, perché “la vita umana è un bene inviolabile e indisponibile”. “la strada da percorrere è quella della ricerca, che ci spinge a moltiplicare gli sforzi per combattere e vincere le patologie – anche le più difficili – e a non abbandonare mai la speranza.”

 

Nella scora settimana, il cardinale Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e Presidente della Conferenza Episcopale Italiana, nella sua prolusione al Consiglio permanente della CEI, ha parlato di “Un altro tema cruciale, quello di una legge sul fine vita, resasi necessaria a seguito di alcune decisioni della giurisprudenza. Anche qui l’enfasi posta sull’adeguarsi al trend altrui è un argomento che pare avere larga presa sui  media, quasi che l’Italia abbia il complesso di esser in ritardo su un’altrui discutibile modernità. Con questa tecnica si sta cercando di far passare nella mentalità comune una pretesa nuova necessità, il diritto di morire, e si vorrebbe dare ad esso addirittura la copertura dell’art. 32 della Costituzione. Il vero diritto di ogni persona umana, che è necessario riaffermare e garantire, è invece il diritto alla vita che infatti è indisponibile.”

Dall’arcivescovo di Genova è venuto l’invito a “adoperarsi per un impiego largo e rasserenante della medicina palliativa, così da dare sicurezza al cittadino che non avrà un destino di dolore grave e incontrollabile. Come pure è urgente impegnarsi per una diffusione territoriale di strutture tipo hospice in grado di accompagnare le persone in coma irreversibile o in stato vegetativo, sollevando da carichi ardui le rispettive famiglie.”

A questo proposito segnaliamo che su Avvenire – da venerdì 30 gennaio – è partita un’inchiesta su “Ospedali religiosi: le eccellenze”. Scrive il quotidiano cattolico: “Quando si parla di sanità privata si pensa a un servizio per malati benestanti, disposti a versare fior di quattrini pur di assicurarsi le cure migliori. Esistono invece numerosi istituti socio-sanitari di ispirazione cristiana, in genere di medie dimensioni fortemente specializzati, convenzionati con il servizio sanitario nazionale – e quindi alla portata di tutti – che offrono prestazioni di ottima qualità e fanno ricerca scientifica ad altissimo livello.”

 

Il Presidente della CEI ha anche ricordato che “Quando la Chiesa segnala che ogni essere umano ha valore in se stesso, anche se appare fragile agli occhi dell’altro o che sono sempre sbagliate le decisioni contro la vita, comunque questa si presenti, vengono in realtà enunciati principi che sono di massima garanzia per qualunque individuo.” 

L’arcivescovo di Genova ha anche espresso “la piena solidarietà al confratello Cardinale Severino Poletto, sconsideratamente attaccato attraverso i media, per aver ricordato quella che è una convinzione scientifica larghissimamente condivisa, e comunque una verità etica,  ossia che togliere l’alimentazione e l’idratazione ad una persona, per di più ammalata, è determinarla verso un inaccettabile epilogo eutanasico.” Al cardinale Poletto, arcivescovo di Torino, va anche tutta la nostra convinta solidarietà.

 

A chi decide di abortire, un “trauma” che genera “ulteriore sofferenza”, i vescovi ricordano che “Al dolore non si risponde con altro dolore: anche in questo caso esistono soluzioni positive e aperte alla vita, come dimostra la lunga, generosa e lodevole esperienza promossa dall’associazionismo cattolico.” Anche nella nostra città, da oltre vent’anni, è attivo un Centro di Aiuto alla Vita che svolge una preziosa attività per il sostegno alla maternità.

A questo proposito, con riferimento a quanto è stato discusso nella seduta del consiglio comunale del 5 marzo 2008 - quando era in esame la mozione presentata dal capogruppo di Forza Italia, Giorgio Monti, sulle “Iniziative per la prevenzione dell’aborto e il sostegno alla maternità” - ci piacerebbe sapere a che punto si è con gli impegni assunti in quell’occasione. 

Ricordiamo che nel dibattito intervenne Marco Erba, capogruppo del Partito Democratico, per dire che “dato che la legge 194 chiede agli enti locali di promuovere politiche in grado di prevenire l’aborto, noi approfittiamo della presenza dell’assessore alle politiche sociali per chiederle un impegno forte, pubblico e chiaro, affinché, anche a livello locale, si possa sviluppare un approfondimento su queste tematiche, sia attraverso la Commissione consiliare Affari sociali che con gli assessorati competenti con alcuni obiettivi chiari e precisi: analisi della situazione esistente e di come la legge 194 viene applicata sul nostro territorio; successivamente, esplicitare quali iniziative il nostro Comune potrebbe mettere in campo per prevenire l’aborto e sostenere la maternità, ovviamente in sinergia con altri enti locali e con le altre istituzioni socio-sanitarie che vi operano.”

L’Assessore alle politiche sociali, Rita Zecchini, presente in aula, raccolse l’invito di Erba e dichiarò di “prendere in prima persona questi impegni: capire come viene applicata la legge 194 nelle strutture preposte, con tutto l’aspetto di prevenzione (nelle scuole, a favore delle donne straniere … ); conciliazione e condivisione dei servizi di cura (per sollevare il più possibile le donne dall’accudire i propri famigliari con la necessità di dover lavorare); sostenere il reddito delle famiglie più deboli.”

Il Sindaco, Eugenio Comincini, a conclusione del dibattito, affermò che “L’invito del capogruppo del PD per un approfondimento nella competente commissione consiliare e per un impegno dell’assessore mi sembrano una misura più ampia di quelle indicate nella mozione presentata (che non fu approvata; il PD voto contro). Quando questi percorsi saranno conclusi, avremo materiale su cui riflettere e potremo anche pensare ad un dibattito in consiglio comunale e a misure concrete da assumere.”

A quasi un anno dagli impegni presi, ci sembra più che lecito domandare: che cosa è stato fatto?

A dir la verità ci saremmo aspettati che questa domanda fosse sollevata ben prima da chi presentò e sostenne quella mozione. Intendiamoci, una dimenticanza è sempre possibile! A meno di pensare che quel documento fu presentato non tanto per il vivo desiderio di sostenere le madri in difficoltà, quanto piuttosto per motivi politici: cercare di mettere in difficoltà l’attuale maggioranza che regge il nostro Comune, nella quale sembrano convivere orientamenti diversi sulla legge 194.

Buona settimana!

 

                                                                                                          Carlo & Ambrogio

 

Cernusco sul Naviglio, 2 febbraio 2009

 

Sito continuativamente attivo dal 1 gennaio '01  -  Best View:  800x600 - IE 6