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HOME > La Nota della Settimana > Settimana 51/2010

BUON ANNO, IN UN MONDO
CHE OGGI COME MAI HA BISOGNO DI PACE


 

«Gesù è venuto nel mondo perché diventiamo capaci di Dio e così possiamo entrare nella vita autentica, nella vita eterna. Infatti, è venuto perché possiamo conoscere la verità, perché possiamo toccare Dio, perché la porta si è aperta per noi, perché troviamo la vita vera che non è più sottomessa alla morte.» Questo è l’augurio che il Prevosto della nostra città, don Ettore Colombo - citando un passaggio del libro-intervista di Benedetto XVI, recentemente pubblicato - ha rivolto ai fedeli presenti, a quelli in ascolto alla radio, a tutti i Cernuschesi, durante la messa di mezzanotte, nella Notte di Natale, celebrata in prepositurale.

All’inizio della sua omelia, il responsabile della nostra Comunità pastorale ha ricordato il significato del Natale. «Lo sappiamo tutti – ha detto don Ettore - che il cuore della fede cristiana non è il Natale ma è la Pasqua di Gesù, il suo essere morto e risorto per noi. È questa la festa che dà origine alle altre feste. Se celebriamo il Natale del Signore, cioè la nascita di Gesù, del figlio di Dio come uomo in mezzo a noi, è solo perché questo Gesù oggi è il vivente, è colui che ha superato definitivamente la barriera della morte. Tuttavia anche se la notte di Pasqua è la più importante, la notte di Natale ci vede riuniti insieme attorno al Bambino che è nato, magari con maggiore intensità rispetto alla Pasqua stessa. Molti di noi sono venuti qui in chiesa, in questa notte, con qualche attesa e con qualche speranza in più nel cuore, forse solo con il desiderio di assaporare la semplicità della nostra infanzia e il gusto delle cose vere.»

Il Prevosto ha poi commentato il passo del Vangelo di Giovanni - proposto dalla liturgia ambrosiana nella solenne celebrazione della Notte Santa, una delle pagine più alte delle sacre scritture - in cui è scritto che “il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi e noi l’abbiamo contemplato la sua gloria.”

«Il Verbo si fece carne significa – ha spiegato don Ettore - che Dio, per esempio, si è fatto lacrime e pianto, gioia e tenerezza, tristezza e paura, esultanza e indignazione nella nostra umanità. Colui che è inaccessibile, che è totalmente altro rispetto a noi si è fatto un Dio tra noi, un Dio per noi, addirittura un Dio in mezzo a noi: questo è il mistero del Natale. Questa notte noi celebriamo il mistero di Dio nella nostra storia concreta di uomini, un Dio che prende su di sé le nostre debolezze quotidiane e condivide con noi la nostra esistenza spesso segnata dalla fatica e dalla stanchezza, ma soprattutto ci dona la sua esistenza. E tutto ciò avviene realmente nelle parole e nei segni che egli ci ha lasciato per rimanere sempre con noi. Ad esempio, Dio continua a manifestarsi nel nostro tempo con il conforto della sua Parola, con i gesti del perdono e della misericordia che affida alla sua Chiesa, con l’offerta della sua vita nei segni del pane e del vino che nutrono la nostro esistenza. In tutto questo noi contempliamo la gloria di Dio.»

Prima dell’augurio finale, che abbiamo già anticipato all’inizio di questa nota, il Prevosto ha anche ricordato che «il presepe che quest’anno è stato allestito all’altare di San Giuseppe, per mettere davanti ai nostri occhi l’annuncio del Messia, ha al suo interno un torrente d’acqua viva che ci richiama la stessa persona di Gesù, che è l’autore della vita, è la sorgente, è l’acqua della vita.»


 

GIORNATA MONDIALE DELLA PACE - Si apre con un pensiero alla “cara terra dell’Iraq” il messaggio di Benedetto XVI per la Giornata mondiale della pace che si celebrerà il 1° gennaio 2011 ed ha quest’anno per tema: “Libertà religiosa, via per la pace”.

Benedetto XVI commenta: “I cristiani sono attualmente il gruppo religioso che soffre il maggior numero di persecuzioni a motivo della propria fede”. “Tutto ciò non può essere accettato, perché costituisce un’offesa a Dio e alla dignità umana; inoltre, è una minaccia alla sicurezza e alla pace e impedisce la realizzazione di un autentico sviluppo umano integrale”.
Bene essenziale. “La libertà religiosa – fa notare Benedetto XVI – non è patrimonio esclusivo dei credenti, ma dell’intera famiglia dei popoli della terra”. “Essa – spiega – è un bene essenziale: ogni persona deve poter esercitare liberamente il diritto di professare e di manifestare, individualmente o comunitariamente, la propria religione o la propria fede, sia in pubblico che in privato, nell’insegnamento, nelle pratiche, nelle pubblicazioni, nel culto e nell’osservanza dei riti. Non dovrebbe incontrare ostacoli se volesse, eventualmente, aderire ad un’altra religione o non professarne alcuna”. Inoltre, prosegue il Santo Padre, “è innegabile il contributo che le comunità religiose apportano alla società. Sono numerose le istituzioni caritative e culturali che attestano il ruolo costruttivo dei credenti per la vita sociale. Più importante ancora è il contributo etico della religione nell’ambito politico. Esso non dovrebbe essere marginalizzato o vietato, ma compreso come valido apporto alla promozione del bene comune”.

Forte denuncia. “Fondamentalismo religioso e laicismo sono forme speculari ed estreme di rifiuto del legittimo pluralismo e del principio di laicità”. È una delle denunce più forti presenti nel messaggio per la Giornata della pace. “Entrambe, infatti – osserva il Pontefice –, assolutizzano una visione riduttiva e parziale della persona umana, favorendo, nel primo caso, forme di integralismo religioso e, nel secondo, di razionalismo”. E aggiunge: “La società che vuole imporre o, al contrario, negare la religione con la violenza, è ingiusta nei confronti della persona e di Dio, ma anche di se stessa”. E se “nel mondo ancora oggi si registrano persecuzioni, discriminazioni, atti di violenza e di intolleranza basati sulla religione”, vi sono – afferma papa Benedetto– “forme più sofisticate di ostilità contro la religione, che nei Paesi occidentali si esprimono talvolta col rinnegamento della storia e dei simboli religiosi nei quali si rispecchiano l’identità e la cultura della maggioranza dei cittadini”.

Bisogno di Dio. “Il mondo ha bisogno di Dio. Ha bisogno - scrive il Papa - di valori etici e spirituali, universali e condivisi, e la religione può offrire un contributo prezioso nella loro ricerca, per la costruzione di un ordine sociale giusto e pacifico, a livello nazionale e internazionale”. Per le comunità cristiane che “soffrono persecuzioni, discriminazioni, atti di violenza e intolleranza”, il Pontefice chiede ai responsabili “di agire prontamente per porre fine ad ogni sopruso contro i cristiani, che abitano in quelle regioni.

C’è anche un parola forte per l’Occidente, “specie in Europa”: “Cessino l’ostilità e i pregiudizi contro i cristiani per il fatto che essi intendono orientare la propria vita in modo coerente ai valori e ai principi espressi nel Vangelo. L’Europa, piuttosto, sappia riconciliarsi con le proprie radici cristiane, che sono fondamentali per comprendere il ruolo che ha avuto, che ha e che intende avere nella storia.”


 

La Giornata mondiale della pace 2011 sarà preceduta, come tradizione, dalla 43ª Marcia per la pace, organizzata dalla Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, la giustizia e la pace, da Caritas italiana e da Pax Christi, che si svolgerà il prossimo 31 dicembre ad Ancona. Diverse tappe scandiscono questa marcia: un momento di preghiera ecumenica, una riflessione sulla “carità nella verità”, una tavola rotonda interreligiosa su sviluppo umano e libertà religiosa, un’adorazione eucaristica e infine la celebrazione eucaristica nella cattedrale di San Ciriaco. In queste soste si possono cogliere i tre atteggiamenti che il Papa suggerisce nel messaggio per la Giornata della pace: ascolto, dialogo, rispetto nella ricerca comune.

Come ogni anno, il Circolo ACLI della nostra città propone la partecipazione a questa marcia e mette a disposizione un bus, che partirà nella mattinata del 31 dicembre.


 

CONSIGLIO COMUNALE - In questi giorni tradizionalmente dedicati agli affetti famigliari, alla riflessione e anche alla vacanza, facciamo solo un brevissimo accenno alle ultime vicende della vita amministrativa della nostra città. Lo scorso 21 dicembre, in un’unica seduta del consiglio comunale, sono state esaminate e approvate parecchie delibere. Prime fra tutte, quelle in tema di Bilancio: confermate, anche per il 2011, le aliquote ICI e l’addizionale IRPEF in vigore nel 2010; approvato invece un “aggiustamento minimale” della tariffa igiene ambientale, riguardante la ripartizione fra utenze domestiche e imprese; mentre non sono state individuate, rispetto a quelle già indicate nel PGT, aree per l’edilizia convenzionata e da destinare a attività produttive e terziarie; via libera anche per gli schemi di programma triennale 2011/2013 ed elenco annuale 2011 dei lavori di competenza comunale (in rilievo: la costruzione del nuovo polo scolastico, interventi sull’illuminazione pubblica e la manutenzione di strade e marciapiedi, la sistemazione della Vecchia Filanda e la riqualificazione del Parco Trabattoni e di via San Francesco); a conclusione di questo gruppo di delibere, è stato approvato, dalla sola maggioranza, il Bilancio previsione 2011 e il Bilancio pluriennale 2011/2013. In precedenza i consiglieri avevano approvato l’acquisizione a patrimonio pubblico, a titolo gratuito, dopo il positivo collaudo, di via Madre Tersa di Calcutta e delle altre opere di urbanizzazione del comparto (parcheggio) e di un tratto della via Falcone-Borsellino; adottato la proposta di un piano di ricupero in cascina Besozzi; approvato l’atto di indirizzo con il quale l’amministrazione comunale rinuncia alla prelazione in caso di vendita di alloggi in edilizia convenzionata nel lotto PZ 2 CE 24 di via Negri e confermata, in via definitiva, la proposta di ricupero di immobili ubicati in via Amendola-Diaz.

Era stato invece rinviato l’aggiornamento del regolamento comunale per la gestione dei rifiuti urbani.

Approvato, infine, l’adeguamento dell’indennità di funzione al presidente del consiglio comunale e del gettone di presenza per i consiglieri, atto dovuto a seguito del cambio di classe demografica del nostro Comune (oltre 30.000 abitanti) e il regolamento per l’istituzione ed il funzionamento del consiglio tributario, con “l’impegno politico” preso dall’assessore Maurizio Rosci, che lo trasmetterà al Sindaco, “di proporre all’ANCI di farsi promotrice della richiesta al ministro competente di soppressione di questo consiglio, in modo che l’accertamento tributario rimanga in capo alla struttura comunale.”

Buona settimana e soprattutto buon anno.

Carlo & Ambrogio

Cernusco sul Naviglio, 27 dicembre 2010

 

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