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HOME > La Nota della Settimana > N° 3/2013

“NESSUNO PUÒ IGNORARE O SOTTOVALUTARE
IL RUOLO DECISIVO DELLA FAMIGLIA”

 

«Nessuno può ignorare o sottovalutare il ruolo decisivo della famiglia, cellula base della società dal punto di vista demografico, etico, pedagogico, economico e politico. Essa ha una naturale vocazione a promuovere la vita: accompagna le persone nella loro crescita e le sollecita al mutuo potenziamento mediante la cura vicendevole. In specie, la famiglia cristiana reca in sé il germinale progetto dell’educazione delle persone secondo la misura dell’amore divino. La famiglia è uno dei soggetti sociali indispensabili nella realizzazione di una cultura della pace. Bisogna tutelare il diritto dei genitori e il loro ruolo primario nell’educazione dei figli, in primo luogo nell’ambito morale e religioso.» Questo è quanto ha scritto, a proposito della famiglia, Benedetto XVI nel Messaggio per la Giornata mondiale della pace dello scorso 1° gennaio. Un passaggio ripreso e commentato da don Enrico Carulli, vicario parrocchiale della nostra Comunità pastorale, durante la Messa di domenica 27 gennaio, alle ore 9,30 in prepositurale, giornata in cui, in tutta la diocesi ambrosiana, si è celebrata la Festa della famiglia. Nei tre oratori cittadini, la festa ha coinvolto, nel pomeriggio, numerose famiglie con le tombolate animate dai ragazzi e dai loro educatori.

La famiglia è la grande assente nelle preoccupazioni vere - Don Enrico, durante la sua omelia, ha denunciato, prima di tutto, l’isolamento in cui oggi si trova la famiglia e poi ha invitato i cristiani a testimoniare la loro gioia di vivere insieme. “Nonostante i proclami a favore della famiglia che ci arrivano da ogni parte politica – ha detto il vicario parrocchiale - purtroppo essa è la grande assente nelle preoccupazioni vere. Il Papa (nel messaggio per la Giornata mondiale della pace) riconosce il valore fondamentale della famiglia nel compito dell’educazione, cioè della formazione delle generazioni future, ma a quanto pare questo non interessa a nessuno. Non interessa non perché non interessano i giovani, ma perché non interessano formazione ed educazione. Abbiamo masse di giovani disoccupati, cioè senza lavoro, ma abbiamo anche masse di giovani senza valori. Ma nessuno nella società attuale dà degli orientamenti chiari. Dare questi orientamenti sarebbe compito della famiglia, che però non riceve alcun aiuto concreto. La famiglia nella società attuale non esiste sia perché non si fa nulla per aiutarla nei suoi innumerevoli problemi sia perché non è riconosciuto il suo ruolo educativo.”

Famiglia, luogo di educazione all’amore -  “Ci sono però – ha aggiunto don Enrico - la Chiesa e le sue istituzioni che ricordano il ruolo importante della famiglia. Una famiglia deve essere innanzitutto un luogo di educazione all’amore”, “un luogo in cui ogni persona impara a donare senza ricevere nulla in contraccambio e dove si insegna il vero senso della vita.”

Nella società attuale, “in un contesto in cui ogni impegno che dura per sempre, ogni legame indissolubile, sono visti come un peso, una limitazione della propria libertà e quindi della propria felicità”, “il cristiano, che ancora oggi considera la famiglia come un valore che dura tutta la vita, non è certamente capito. Il messaggio che ogni famiglia cristiana deve trasmettere a tutti è che la famiglia non è il luogo in cui ci si trova perché si ha bisogno dell’altro, per i propri comodi o per una sognata felicità, ma è il luogo in cui tutti si mettono a disposizione degli altri e donano la propria disponibilità come dono d’amore. Credere e testimoniare oggi questo espone il cristiano al rischio di essere giudicato fuori dalla realtà, perché lo stile di vita suggerito dai mass-media è quello di una vita in cui si hanno solo dei diritti, in cui conta il guadagno, il divertimento, le emozioni del momento.”

In senso della festa -  “La famiglia cristiana – ha concluso don Enrico - è chiamata oggi a fare festa per annunciare a tutti la propria gioia di essere insieme, per dire a tutti che è bello vivere e affrontare insieme i momenti belli, ma anche quelli difficili e più duri. Fare festa vuol dire essere consapevoli che vivere in famiglia è il compimento di un disegno, di un progetto voluto da Dio per il bene della persona umana.”

Il “Forum delle famiglie”, consapevole che le famiglie sono strategiche per la società italiana, in occasione delle prossime elezioni politiche ha illustrato una piattaforma (disponibile integralmente su www.forumfamiglie.org) programmatica con sette “sì”:

- sì alla cittadinanza della famiglia, per investire su chi genera capitale umano e sociale per il Paese;
- sì alla centralità della famiglia, per cercare un’equità fiscale e valutare l’impatto delle politiche sui nuclei familiari;
- sì al sostegno alla vita, alla natalità, alle famiglie giovani, per invertire il trend della denatalità nel nostro Paese;
- sì allo sviluppo, per investire sul lavoro in armonia con le responsabilità di cura e delle relazioni;
- sì a un Paese sussidiario, per un sistema di welfare che coinvolga le realtà del territorio;
- sì alla libertà di educare, perché ogni famiglia possa godere di un’alta qualità dell’offerta formativa per i propri figli sia nelle scuole statali che paritarie;

- sì a un’Europa che riconosce e promuove la famiglia, per sostenere una rete delle associazioni familiari europea e per favorire la consapevolezza che la famiglia è un soggetto di cittadinanza attiva.

Teniamoli presenti questi “sì” e ricordiamoceli al momento di esprimere il nostro voto.

 

Buona settimana!

Carlo & Ambrogio

Cernusco sul Naviglio, 28 gennaio 2012

 

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