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HOME > La Nota della Settimana > Settimana 4/2010 > dalle Piccole sorelle del Vangelo

La fraternità delle Piccole Sorelle del Vangelo, che si ispirano a Charles de Foucauld, è presente ad Haiti da circa 24 anni .

In un quartiere popolare della periferia di Port au Prince, in un contesto di grande povertà e precarietà, le piccole sorelle vorrebbero testimoniare l’amore di Gesù e la speranza che Dio ripone in ogni uomo, senza distinzioni di cultura, di razza o di condizione sociale.

La loro missione è di  ascoltare, accompagnare, formare le persone e lavorare con loro perché migliorino le loro condizioni di vita e la loro dignità sia rispettata e valorizzata.

Di fronte alle richieste pressanti delle famiglie del quartiere che chiedevano di poter dare un’istruzione ai loro figli, le piccole sorelle hanno aperto una scuola primaria(pre-scuola. elementari e medie) frequentata da più di 300 bambini dai 5 ai 15 anni circa.(vedi documento a parte)

Inoltre data la precarietà economica di molte famiglie, le piccole sorelle hanno aiutato nella formazione di una cooperativa di ricamo formata dalle donne del quartiere.

Le piccole sorelle sono pienamente inserite nella Chiesa locale. Al loro arrivo nel quartiere, costituito prevalentemente da baracche, si è formata una piccola comunità cristiana cattolica, che è andata poi crescendo nel tempo. Una decina di anni fa la comunità è stata riconosciuta come parrocchia (la prima in zona di bidonville!), la diocesi ha inviato un parroco ed è stata costruita la chiesa.

Il terremoto del 12 gennaio 2010 ha distrutto una grandissima parte del quartiere, che per altro era costituito da costruzioni precarie, formate il più delle volte da un unico vano e ammassate le une alle altre.

Dopo tre giorni senza notizie abbiamo saputo finalmente che le piccole sorelle sono vive, anche se molto scioccate. Questo è quello che ci hanno scritto:

“La nostra casa è rimasta in piedi, anche se all’interno ci sono stati danni. Una parte della scuola è crollata. Nei quartieri tutti intorno ci sono moltissimi morti. Non ci suono luoghi che non siano stati colpiti, tutto è distrutto. Inimmaginabile e impressionante da vedere, ci sono cadaveri ovunque…

Cerchiamo di soccorrere i feriti come possiamo e col materiale che abbiamo.

Le scosse continuano a farsi sentire e si è abitati continuamente dalla paura. A questo si aggiunge l’angoscia per la mancanza di acqua e di alimenti

Dormiamo fuori con la gente, perché le case non sono sicure. I sopravvissuti vivono per strada e la capitale sembra un immenso campo di rifugiati. Si calcola che siano all’incirca 3 milioni i senza-tetto

Le comunicazioni nel quartiere sono interrotte, ma,come per miracolo in alcuni momenti il telefono funziona.

La scuola è in parte crollata.

E’ il caos totale, gli aiuti umanitari tardano a raggiungere la gente e l’organizzazione locale è molto deficitaria. Haiti sembra abbandonata a se stessa.

L’ambasciata francese ci ha contattato per rispondere alla nostra richiesta di acqua. Speriamo che arrivi presto e che con l’acqua giungano anche i viveri, che cominciano a scarseggiare.

Tutti i soccorsi sono bloccati all’aeroporto e non vengono distribuiti  per mancanza di sicurezza e di organizzazione.  La gente del quartiere cerca di organizzarsi mettendo in comune quel poco che ha salvato dalla distruzione.

Tutti quelli che hanno dei parenti in campagna lasciano la città .”

 

 

20 gennaio 2010

E’ già passata una settimana dal terribile terremoto che ha colpito il popolo Haitiano.

Abbiamo cercato di tenervi al corrente man mano che ci giungevano notizie e dal canto vostro continuata a informarvi con i media.

Più il tempo passa e più ci rendiamo conto della vastità del dramma, ma constatiamo anche la resistenza e la forza di vita di questo popolo già così martoriato!

Abbiamo appena parlato al telefono con le nostre sorelle di Haiti, che stanno bene. Stanno organizzando la distribuzione di cibo nel quartiere. Gli aiuti vengono dai Gesuiti e dal consolato italiano, che si trova vicino al quartiere. Aspettano con impazienza la consegna del riso, perché …è ciò che la gente aspetta e che calma lo stomaco.

Il clima generale è quello della solidarietà e dell’aiuto reciproco, che non assomiglia per niente alla forte tensione che regna nel centro di Port-au-Prince.

Uno staff di medici si è installato da poco di fronte alla casa, il quartiere si organizza, le vendite al mercato sono riprese, la gente incomincia a sgomberare, a lavare, a pulire.

Quando ho telefonato Luisa stava cucinando, Milourde era nel quartiere per fare una lista dei bambini e delle persone in maggiore difficoltà, Chantal stava parlando con i medici. Si sentivano passare gli elicotteri, la vita riprende.

Le comunicazioni sono più facili da quando hanno installato un gruppo elettrogeno che permette di ricaricare i cellulari e per le nostre sorelle questo è un grande sollievo. La benzina per fare funzionare il gruppo elettrogeno ha dei prezzi esorbitanti, la si trova al mercato nero, che è l’aspetto oscuro della situazione. Ma accanto a questo c’è tanta solidarietà, non bisogna dimenticarlo.

Invece fanno fatica a ricevere la posta elettronica!

Questa mattina (20 gennaio) c’è stata un’altra forte scossa, la gente vive ancora fuori, hanno paura…

Oggi il sole brillava, dopo la giornata di ieri che è stata nuvolosa e che faceva temere la pioggia, che sarebbe stata una ulteriore complicazione. Tutti dormono fuori, senza alcun riparo. Nei prossimi giorni dovrebbero consegnare delle tende.

Abbiamo anche parlato con Armelle, che è a Pandiassou (sull’altopiano), con Maria (la sorella più anziana).Le Fraternità dell’Incarnazione pensano di poter accogliere 3000 rifugiati. Una delegazione dell’Ambasciata francese si trovava là per visionare e organizzare i luoghi di accoglienza e la distribuzione di cibo.

Sabato la città di Port-au-Prince si ritroverà per dare l’estremo saluto all’Arcivescovo e a tutti i religiosi che hanno perso la vita nel terremoto. La Chiesa di Haiti ha subito molte perdite.

Abbiamo rassicurato le sorelle della vostra solidarietà, della vostra preghiera. Lo sentono e ringraziano tutti.

Buona continuazione a ciascuna di voi, in comunione con le nostre sorelle                                   Carla

 

SOLIDARIETA’ PER HAÏTI

Molti di voi hanno manifestato il desiderio di aiutare finanziariamente le nostre sorelle di Port-au-Prince, per tutti i bisogni ai quali dovranno far fronte nel loro quartiere.
Abbiamo potuto parlarne con loro e ci dicono che per il momento bisogna lasciare il posto agli aiuti d’emergenza portati dalle grandi organizzazioni (ONU, Croce Rossa ecc.).
Invece, quando verrà il momento della ricostruzione i bisogni saranno enormi. Per ricevere donazioni a questo scopo apriamo un conto qui alla Fraternità Generale
Concretamente bisognerà ricostruire la scuola « La Fraternité » che è in parte distrutta, ma ci saranno anche moltissimi altri bisogni nel quartiere ai quali le sorelle non potranno far fronte unicamente con le loro forze. Allora se le donazioni supereranno le possibilità di gestione delle sorelle ci faremo indicare da loro stesse delle organizzazioni ben conosciute alle quali potremo trasferire gli aiuti, così da essere sicure che i soldi siano ben utilizzati al servizio delle gente. Eventualmente ci metteremo in contatto anche con l’associazione di Francklin , fondatore dei Piccoli Fratelli dell’Incarnazione, una congregazione religiosa locale, appartenente anch’essa alla spiritualità di Charles de Foucauld. E’ una congregazione che conosciamo bene e che lavora molto per lo sviluppo del paese con scuole primarie e professionali, mense per i poveri, centri per bambini di strada, centri nutrizionali.

 

Ecco dunque il conto bancario a cui potete inviare gli aiuti:


Conto corrente estero BANCA POPOLARE ETICA SCARL
C/C n. 000000511381
Intestato a : PETITES SOEURS DE L’EVANGILE
Codice banca:
CIN Z ABI 05018 CAB 11800 C/C 511381
IT BBAN : Z 05018 11800 000000511381
EU IBAN: IT 90 Z050 1811 8000 0000 0511 381

Se vi serve una ricevuta fiscale, per le donazioni potete fare un versamento sul
c.c.p. n. 12196226 intestato a “ASSOCIAZIONE IL GERMOGLIO ONLUS”
In ambedue i casi non dimenticate di mettere come causale del versamento “SOLIDARIETA’ PER HAITI”

Forse non potremo ringraziare ciascuno personalmente, ma vi ringraziamo già da ora per il vostro gesto di solidarietà verso il popolo di Haiti, anche da parte delle nostre sorelle là presenti, che cercano di far fronte come possono alla tragica situazione.

 

Le piccole sorelle del Consiglio Generale
Carla, Roswita e Armelle
 

 

 

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