CernuscoInsieme

Condividi il contenuto di questa pagina con i tuoi amici:

Torna alla pagina precedente

comunità pastorale

voce amica agorà oasi cVillage

piazzetta

dalla città

CernuscoInsieme.it - Il Portale della tua Città

Stai navigando in
HOME > La Nota della Settimana > Settimana 49°/2007

Martini “politico”: una miniera di idee!

 

Un incontro letterario ha caratterizzato la serata dello scorso 26 novembre. Nell’accogliente sede della Libreria del Naviglio, in via Marcelline, Giovanni Bianchi, autore di «Martini “politico” e la laicità dei cristiani», ha presentato il suo libro, discutendone poi con i presenti.

È stato innanzitutto ricordato il particolare legame che - per ventidue anni, tanto è durata la sua presenza a Milano - ha legato la nostra città al cardinal Martini. Da arcivescovo, è venuto ben quattordici volte a Cernusco: la prima nel settembre del 1980, all’inizio del suo mandato; l’ultima nell’agosto del 2002, un mese prima di lasciare la diocesi.

Dall’omelia tenuta durante quest’ultima visita, è stata letta una citazione, che ben si ricollega a quanto scritto nel libro di Bianchi. “Quando ci troviamo in una difficoltà - ci disse Martini - la prima cosa da fare non è di lamentarci o di spaventarci, ma di aprire gli occhi su ciò che innanzitutto abbiamo già a disposizione e di usarlo con amore riconoscente. Il lamento chiude alla possibilità di trasformare le situazioni in meglio, riduce vie ancora aperte a vicoli ciechi. Invece, il ringraziamento, la benedizione che pone ogni fiducia in Dio apre le situazioni umane alla generosità divina permettendo al Signore di sbloccare le nostre situazioni.”

 

Il Prevosto ha poi presentato l’autore. Da vecchio amico di Bianchi, ha esordito con una battuta, che ben fotografa i “duri” tempi che viviamo in città. “Giovanni ci hai fatto un bel scherzo: due giorni prima di venire da noi ti sei fatto eleggere coordinatore provinciale del Partito Democratico. Chissà adesso cosa diranno i cosiddetti cattolici moderati di questa città, che non perdono occasione per accusare la Chiesa locale di sostenere il centrosinistra.” Ma subito dopo, don Luigi ha aggiunto: “Se devo essere sincero ti devo dire che di queste accuse non me ne importa proprio niente, tanto sono gratuite”.

Passando, quindi a parlare dell’autore, don Luigi ha sottolineato che “Bianchi non è mai banale, ha la capacità di analizzare in profondità i problemi. Sa dialogare con tutti.”

 

Ha portato, quindi, la sua riflessione il Sindaco della città. “Martini - ha detto Eugenio Comincini - è un profeta, nel senso di colui che sa leggere la realtà.” E il suo motto, “Pro veritate adversa diligere”, a giudizio del nostro Primo cittadino, ben si adatta a chi è impegnato in politica, perché il politico “deve saper dire anche dei no, ed essere pronto a rispondere con progetti a lunga scadenza.” Comincini ha anche ricordato due parole caratteristiche del magistero di Martini: educare e discernere. Parole che, a parere del Sindaco, hanno a che fare anche con la politica, perché se è la politica che guida una città, allora guidare è un po’ educare.

 

Giovanni Bianchi ci ha detto che è “tornato a rileggere Martini spinto da un bisogno e da un cruccio. Il bisogno di trovare un qualche fondamento ad una politica che dà l’impressione di volersi rinnovare senza prendersi il disturbo di pensare. Il cruccio che Milano e la diocesi l’abbiano più ammirato che capito e seguito.”

Muovendo da questi passi, l’autore ha ripercorso il cammino di Martini in diocesi e ha sostenuto che non ha fondamento il tentativo, sempre in agguato, di schierare, a tutti i costi, il cardinale da una parte o dall’altra. Perchè Martini ha sempre parlato a tutti.

Due sono le piste di lavoro ed esperienza, prendendo le mosse dai vincoli e dalle sollecitazioni della società multietnica, che Bianchi snocciola lungo il libro e che propone alla fine come ulteriore possibilità di approfondimento: “come realizzare un consenso etico tra culture diverse onde evitare che la multietnicità si trasformi in una sequenza di cesure sul territorio metropolitano. Il secondo è politico: come, sempre nel medesimo contesto, sia possibile la mediazione politica al posto del confronto muro contro muro.”

 

Delle tante sollecitazioni scaturite dal dialogo con l’autore, ne riprendiamo una. Nel rileggere Martini, Bianchi è partito da un’affermazione del cardinale fatta a Vimercate nel 1985, che invitava il credente a trovare “il punto di leva della sua presenza nella società nella propria comunità”. Gli è stato, quindi, chiesto come una comunità cristiana può aiutare chi è impegnato in politica?

Per Bianchi sono necessarie innanzitutto due cose. Primo: riscoprire il valore della comunicazione all’interno della comunità cristiana; occorre tornare a riflettere, pensare e trasmettere esperienze. Secondo: vivere la fraternità, avendo il coraggio anche della sperimentazione e confidando nell’azione dello Spirito. Ha quindi invitato ad andarsi a rileggere gli Atti degli apostoli (fine del 4° capitolo ed inizio del 5°).

C’è anche un dato inquietante - condiviso da tante autorevoli personalità, da non sottovalutare - messo in evidenza dall’autore: “la società politica è messa male, ma quella civile forse è messa peggio!”

Un merito del libro di Giovanni Bianchi è certamente quello di ricordarci la direzione tracciata da un maestro vero, il cardinal Martini. Una direzione fatta di confronto, dialogo, di fatiche di pensare e credere, di discernimento. Una direzione valida sia per la comunità civile che per quella ecclesiale. Un libro che ci permettiamo di consigliare di leggere.

Il consiglio comunale si è riunito mercoledì 28 novembre e senza dubbio la parte più interessante della seduta è stata quella relativa alle interrogazioni che i consiglieri hanno rivolto al Sindaco. Numerose le questioni poste, tanto da occupare un’ora. E, ormai, sembra una costante di questo avvio di consiglio, la dialettica, in alcuni casi garbata in altri pungente, tra l’attuale e l’ex Sindaco della città.

Daniele Cassamagnaghi ha interrogato Eugenio Comincini sulla questione sicurezza: “sull’abbandono e conseguente trasferimento ad altro ente del comandante della polizia locale, Maurizio Pennati”, sulle dimissioni del coordinatore del nucleo di protezione civile Mario Gobbi; sulla costruzione della nuova caserma della Guardia di Finanza; sulla realizzazione del terzo lotto delle telecamere per la videosorveglianza in città; sul ridimensionamento del ruolo dell’architetto Angelo Cantù (dirigente dell’area urbanistica del nostro Comune).

Un’altra interrogazione l’ha fatta sui P.I.I. (Programmi Integrati d’Intervento) per sapere se è vero che gli operatori del P.I.I. “Mat Plast” hanno presentato due ricorsi al T.A.R. Lombardia contro la bocciatura definitiva del loro Piano nella seduta dello scorso 2 agosto, accompagnandola con una richiesta di risarcimento danni non inferiore ad euro 300.000,00 (euro trecentomila). “In merito al P.I.I. Garzanti – ha poi detto Cassamagnaghi - sono a chiederle se corrispondono al vero le voci di incontro di alti vertici dell’amministrazione comunale con la dirigenza della Constantes nel corso del quale l’amministrazione comunale avrebbe esercitato pressioni sulla cooperativa per evitare che presentasse il ricorso contro la bocciatura del P.I.I. A fronte del mancato ricorso sarebbe stato promesso uno scambio di aera, una variante o un eventuale risarcimento urbanistico in zona da identificare.”

Il Sindaco ha risposto dicendosi “dispiaciuto che il comandate Pennati abbia deciso di chiedere la mobilità”  e di cambiare lavoro; ha precisato che il coordinatore della protezione civile locale aveva chiesto fin dalla scorsa primavera di essere sostituito; ha comunicato di essersi già incontrato tre volte con il Generale Lo Russo per esaminare il progetto della nuova caserma della Guardia di Finanza e che “il progetto non si ferma”; ha informato che sono entrati recentemente gli oneri per finanziare il terzo lotto e, quindi, i lavori per l’installazione di altre telecamere procederanno.   

Il Primo cittadino ha poi confermato che sono arrivati due ricorsi per quanto riguarda il Piano “Mat Plast”; mentre “smentisco nel modo più categorico le gravi affermazioni che lei ha fatto, sono anche stupito del fatto che lei presti credito a voci che lei dice di aver raccolto in paese. Chiedo che quando si fanno accuse di questo genere si abbia l’accortezza prima di tutto venire e verificare che quanto si dice corrisponda al vero.”

Il Sindaco ha, quindi, confermato che la “Constantes” non ha presentato ricorso.

 

Segnaliamo, infine, che, a seguito di un’interrogazione del consigliere Marco Erba (Margherita), Daniele Cassamagnaghi si è dissociato dal volantino di Forza Italia, che riportava anche i simboli di altre forze politiche tra le quali “Il Naviglio”, nel quale si accusava l’attuale giunta di aver “affondato il progetto Garzanti” e di aver invece “dato via libera a 200.000 mc di ville, villotte, palazzine in aree ancora intatte (PA1, PA2, PA3).”

“Voglio scusarmi con il Sindaco, con l’amministrazione comunale e con il consiglio - ha affermato Cassamagnaghi - perché il volantino mi ha dato fastidio, perchè ci sono scritte cose non vere, perchè il PA1 non è stato approvato, mentre il PA2 e il PA3 sono stati approvati dalla mia amministrazione. Non c’è stato coordinamento, chi ha scritto certe cose se ne assumerà la responsabilità. Si tratta palesemente di una topica.”

Il Sindaco ha così concluso: “Ringrazio Cassamagnaghi per l’onestà intellettuale dichiarata pubblicamente e non aggiungo altro.”   

 

Carlo & Ambrogio

Cernusco sul Naviglio, 1 dicembre 2007 

 

Sito continuativamente attivo dal 1 gennaio '01  -  Best View:  800x600 - IE 6