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HOME > La Nota della Settimana > Settimana 47/2010

NELLA CRISTI ATTUALE,
I VALORI COOPERATIVI SONO UN PUNTO FERMO

 

Un sabato mattina ben speso! È quanto possiamo dire dopo aver partecipato - all’Agorà, lo scorso 27 novembre - al convegno promosso dalla locale Banca di Credito Cooperativo sulla “Attualità dei valori cooperativi nel mondo che cambia”. Un tema trattato da due prestigiosi relatori, il professor Giulio Sapelli, docente di Storia economica all’Università degli Studi di Milano, e il professor Stefano Zamagni, economista e docente di Economia politica all’Università di Bologna oltre che presidente dell’Agenzia nazionale delle ONLUS.

Un sabato mattina ben speso per l’importanza del tema trattato, per la stimolante lettura che ne hanno fatto i qualificati relatori, per l’analisi dell’attuale situazione economica e sociale proposta, per gli interessanti spunti di riflessione emersi e per le provocazioni lanciate.

Ricordiamo che le cooperative si fondano sui valori dell’autosufficienza, dell’auto-responsabilità, della democrazia, dell’eguaglianza, dell’equità e della solidarietà. I soci delle cooperative aderiscono ai valori etici dell’onestà, della trasparenza, della responsabilità sociale e dell’altruismo.


 

All’inizio del convegno, il presidente della BCC, Giuseppe Milan, forse un po’ deluso per la scarsa presenza dei soci, ha detto: “Abbiamo sbagliato a fare un convegno sull’attualità dei valori cooperativi. Avessimo proposto di parlare del modo di fare soldi in un periodo di crisi avremmo avuto il pienone.” Sicuramente sarebbe stato così, ma a nostro parere la strada intrapresa dalla BCC è quella giusta e su questa, siamo ormai alla terza edizione di questo convegno annuale, bisogna insistere.

Nella sua relazione introduttiva il presidente della BCC ha dapprima invitato a riflettere sull’educazione al risparmio e sul senso del nostro agire economico, per poi soffermarsi sui tre pilastri che dovrebbero guidare il credito cooperativo: identità, cultura e partecipazione.

Per Milan, le potenzialità del credito cooperativo locale sono aumentate rispetto al passato. “Non siamo fermi – ha poi proseguito il Presidente – ma stiamo continuando nell’opera di consolidamento. Prosegue l’attività di formazione del personale e si sta pensando all’apertura di un nuovo sportello. Stiamo anche procedendo all’acquisizione degli immobili dove sono collocate attualmente le nostre filiali. Il risultato del corrente esercizio sta andando verso un segno positivo, seppure ridotto rispetto a quello degli anni precedenti. Teniamo però conto di quale crisi stiamo vivendo.”


 

A portare il saluto dell’amministrazione comunale c’era l’assessore all’educazione, Maurizio Magistrelli. Il suo non è stato certamente un saluto formale, e non poteva essere altrimenti, essendo lui stesso un cooperatore. “Credo - ha detto Magistrelli - che si avverta la necessità di un supplemento di cooperazione, sia come stile che come impresa, anche nella nostra città. Penso, infatti, che la cooperazione sia uno degli strumenti più importanti per risolvere la crisi attuale, perché è un modo di operare che punta sulla qualità delle relazioni sociali e non solo economiche.”


 

È stata, quindi, la volta dei due docenti. Il professor Sapelli ha posto inizialmente la sua attenzione sui cambiamenti che hanno interessato in questi ultimi decenni le banche, a cui si è accompagnata la trasformazione morale dell’economia. Netta la sua valutazione: “Quando si afferma un’antropologia negativa dell’essere umano, mosso solo dall’interesse economico, si comprendere come si possa poi generare una situazione mostruosa.”

I valori cooperativi – individuati da Sapelli soprattutto nell’uguaglianza e nella solidarietà tra i soci – sono purtroppo minoranza nella società. Le cooperative sono importanti perché pongono attenzione alle persone - al loro interno si distingue il principio della proprietà da quello del merito (che non può essere disgiunto dall’inclusione sociale) – e perché aiutano a far emergere i migliori, eleggendo i propri dirigenti sulla base del principio “un socio, un voto”.

Per il docente milanese “i valori cooperativi sono ancora scandalo evangelico, nel senso buono. Essere soci di una cooperativa vuol dire essere persone con una forte dose di moralità, essere promotori di cultura e avere a cuore la formazione delle persone.”

L’uscita dall’attuale crisi, per Sapelli, è possibile solo se ci si convince che “bisogna ancora dare scandalo. Bisogna convincersi che l’economia non è guidata da una mano invisibile, ma è fondata sulla qualità delle relazioni sociali. Abbiamo davanti ancora anni duri, ma l’ancoraggio a valori solidi è importante per le persone e per la vostra BCC.”


 

Molto più ampia e densa di considerazioni la relazione del professor Zamagni. Ovviamente ne accenniamo solo ad alcune. Il docente ha esordito dicendo che “il mondo cambia sempre, ma oggi cambia più rapidamente rispetto al passato.” E’ per questo che adesso siamo disorientati e preoccupati.

Ha posto poi l’accento su tre paradossi da lui riscontrati nella società attuale. Il primo: mentre aumenta il reddito pro-capite, le diseguaglianze sociali aumentano ancora di più. Il pericolo insito in tutto questo è nell’allontanamento dei cittadini dalla vita democratica, senza tacere del possibile pericolo di guerre civili. Il secondo: stiamo assistendo ad una crescita economica senza occupazione; dovuta non tanto agli effetti della globalizzazione, quanto piuttosto a quelli prodotti dal diffondersi delle nuove tecnologie informatiche. Ricorrendo alle immagini, si può dire, sempre secondo Zamagni, che siamo passati dalla piramide sociale alla clessidra, con la strozzatura rappresentata dalla diffusa condizione di precarietà del ceto medio, composto per la maggior parte di laureati. Il terzo paradosso è quello della felicità: non è vero che un maggior reddito produce più felicità, perché quest’ultima non si fonda sulle relazioni tra una persona e le cose, ma tra una persona e le altre persone.

Per l’economista bolognese questi tre paradossi hanno un elemento in comune: non sono dovuti a scarsità materiale ma sociali, a partire dalle relazioni umane e culturali carenti.

Zamagni ritiene che i valori fondativi della cooperazione servono a risolvere i paradossi illustrati. Infatti, nelle regioni dove la cooperazione è più sviluppata le diseguaglianze sono minori: l’esempio che ha fatto è quello del distretto di Imola. A suo parere, inoltre “lo strumento per ridurre le diseguaglianze non è nell’aumento dei trasferimenti statali ai soggetti deboli ma è nel creare le condizioni perché la cooperazione possa crescere e svilupparsi.”

E ancora, dove la cooperazione è più diffusa maggiore è la partecipazione democratica, perché i soci sono abituati a decidere insieme le scelte che riguardano la loro impresa.

L’economista non ha mancato di fare anche una tiratina d’orecchio. “L’investimento in formazione dei soci e dei dipendenti va fatto - ha osservato Zamagni - ma ci vuole anche un polmone capace di riflettere sulla declinazione dei valori cooperativi nella situazione odierna. Se non c’è una sorgente di elaborazione culturale, i valori dopo un po’ languiscono.”

A conclusione del suo intervento, il docente bolognese ha lasciato una bella ed efficace immagine: ha paragonato la cooperazione a due cavalli da far andare sempre di pari passo, uno chiamato a rappresentare l’efficienza, l’altro l’adesione ai valori cooperativi (primo fra tutti quello della mutualità). In caso contrario, ci possono essere solo guai. E noi Cernuschesi ne sappiamo qualcosa, per i frutti amari che un recente passato ha prodotto.


 

Al presidente della nostra BCC, e ovviamente all’intero consiglio, va l’apprezzamento anche per quanto stanno facendo. Iniziative che incoraggiano a guardare con sempre più attenzione e con particolare simpatia al credito cooperativo.

Nel corso del convegno "Responsabilità sociale d'impresa", tenutosi lo scorso 19 novembre sempre a Cernusco e organizzato dalla BCC e dal Comune, è stato sottolineato che il credito cooperativo, oltre a collaborare con la pubblica amministrazione, con le scuole, con le associazioni locali, ha erogato risorse per finanziare l'installazione di un impianto fotovoltaico al gruppo di cooperative sociali di Cascina Nibai ed è in avanzatissima fase di perfezionamento di un mutuo con la cooperativa sociale Comin che ha in progetto la costruzione di una casa alloggio per famiglie affidatarie, per mamme e ragazzi in difficoltà. Un progetto, presentato nel corso del convegno, da 2,1 milioni di euro che saranno coperti per almeno il 75% dal mutuo della BCC a tassi assai vantaggiosi. La nuova comunità, chiamata La Girandola, sorgerà sull'ex oratorio femminile di via Briantea, da oltre vent'anni in disuso, e ospiterà cinque appartamenti, quattro mini alloggi e uno spazio comune. La nuova costruzione richiederà nove mesi di lavori (previsione di fine lavori: autunno 2011) e sarà interamente in legno nel rispetto dei più avanzati dettami della bioedilizia..

Infine, nell'ambito delle attività e dei progetti dedicati ai giovani, Credicoop ha sviluppato con l'ITSOS della nostra città una convenzione per facilitare l'acquisto di netbooks da parte degli studenti delle prime classi superiori.

Buona settimana!

Carlo & Ambrogio

Cernusco sul Naviglio, 29 novembre 2010

 

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