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HOME > La Nota della Settimana > Settimana 46°/2009

Buon Natale!

«Il Natale è festa cara e attesa per tutti: è il Natale nella storia del Signore del tempo. Nasce alla vita terrena Colui che è Signore della vita eterna. Senza Gesù il Natale sarebbe solo una festa. Egli è venuto per la salvezza del mondo, per riaprire la terra al Cielo, l’uomo a Dio; perché nessuno sia solo …

Quando gli uomini si aprono a Dio, allora si aprono tra di loro e fioriscono sentieri di giustizia e di pace, si fa l’esperienza dell’amore vero che supera interessi individuali e si esprime nella misericordia e nel perdono vicendevole, nella valorizzazione dei fratelli e nella parressia che non demolisce ma costruisce.
Quanto bisogno abbiamo dell’amore per la nostra vita personale e per la vita della società e del mondo! Per questo non possiamo ridurre il Natale a una festa senza Cristo, a una reviviscenza momentanea di buoni sentimenti, ad una pur bella occasione di incontri, ad un lieto e sobrio scambio di doni. E’ necessario innanzitutto lasciarci interpellare dal Mistero fatto carne; lasciarci richiamare alla responsabilità piena della nostra fede: essa illumina l’intero orizzonte della nostra vita – privata e pubblica - sicché nulla è zona neutra. Alla luce diffusa del presepe, ricordiamo che Dio ha assunto la nostra umanità nella sua interezza, elevando tutto il mondo dell’umano a cominciare dal dono straordinario della ragione. Ecco perché nell’orizzonte della fede non vi è solo la fede ma anche la ragione, e perché il Vangelo ci parla di Dio e dell’uomo, e – come afferma il Concilio Vaticano II – sul volto di Cristo crocifisso risplende il vero volto di Dio e il vero volto dell’uomo. Per questo non possiamo mai mettere tra parentesi la fede quasi dovessimo vivere una schizofrenia che è umanamente impossibile; ed è per questo che la fede cristiana non è divisiva rispetto a ciò che è autenticamente umano, ma, al contrario, è dialogo onesto e capacità di giudizio per costruire insieme.
Ed è per questa ragione che la Chiesa è vicina a tutti, a tutti annuncia il Signore e il suo Vangelo; quel Vangelo che, nella storia, ha generato civiltà e cultura per tutti … “Lasciamoci incontrare da Cristo! Fidiamoci di Lui, ascoltiamo la sua Parola. In Lui non c’è soltanto un essere umano affascinante. Certo, Egli è pienamente uomo, e in tutto simile a noi, tranne che nel peccato. Ma è anche molto di più: Dio è fatto uomo in Lui e pertanto è l’unico Salvatore, come dice il suo stesso nome: Gesù, ossia Dio salva”» (
Dall’omelia del cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, durante la Messa per i parlamentari in preparazione al Natale, 16/12/2009).

A commento dell’intervento del cardinale Bagnasco, è stato osservato che, nell’attuale situazione italiana, è chiesto, in particolare ai cattolici, “un supplemento di impegno culturale e di preghiera per contribuire a rasserenare il clima, è chiesto di essere protagonisti di un dialogo serio e sereno tra le diversità, è chiesto di di far comprendere attraverso la propria testimonianza che l’altro, con i suoi pensieri diversi se non opposti, è sempre una persona da rispettare e non un avversario da ferire.

Questo è un grande compito, che comincia in famiglia, nelle comunità cristiane, nelle associazioni: occorre assumerlo con convinzione per evitare che il nostro Paese rimanga nelle spirali della menzogna, dell’insulto, della violenza.”

Il prossimo Natale ci aiuti anche in questo impegno e in questo compito.

 

Nella nostra città, sabato scorso, 19 dicembre, nel pomeriggio, si è svolto il presepe vivente, a cura della scuola paritaria Aurora-Bachelet, promosso per evitare che il Natale diventi “sempre più spesso un evento esclusivamente mondano, nutrito solo di consumismo e di luci artificiali e, passo dopo passo, sempre più povero e più vuoto di senso. È dunque necessario e urgente  riproporre a tutti i livelli il contenuto vero di questo evento, affinché ogni uomo possa liberamente porsi di fronte alla Buona Notizia che ha cambiato la storia e che interpella ciascuno di noi per dare una risposta libera e personale.”

Il presepe vivente, a giudicare dalla partecipazione della gente, tanta nonostante il freddo pungente di questi giorni, ha riscosso vivo interesse È stata apprezzata la cura nell’allestimento e nella rappresentazione, a testimonianza dell’impegno che la scuola ci ha messo in tutti questi mesi per prepararlo. Un bel segno per tutta la città.

“Un presepio itinerante - hanno scritto i promotori - che si pone come desiderio quello di invitare tutti a guardare a quel Dio che si fa uomo per essere amico di ogni uomo.” Questo desiderio è anche il nostro augurio. 

Buon Natale!

Carlo & Ambrogio

Lunedì 21 dicembre 2009

 

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