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HOME > La Nota della Settimana > Settimana 44°/2008

Bibbia, lampada nel cammino dell’esistenza

 

Si è concluso ieri, domenica 26 ottobre 2008, il Sinodo dei Vescovi della Chiesa Cattolica, convocato dal Papa sul tema: “La parola di Dio nella vita e nella missione della Chiesa”.

Un avvenimento che ha avuto scarsa eco sui mezzi di comunicazione sociale, se si eccettua la stampa di ispirazione cattolica, e che sta rischiando di passare inosservato anche nelle nostre comunità parrocchiali. Eppure l’argomento posto al centro dei lavori è fondamentale per la vita del credente. Non dovrebbe, quindi, essere difficile ritagliarsi il tempo necessario per approfondire quanto discusso e proposto dai nostri Pastori.  

“La Bibbia - scrivono i padri sinodali, nel loro messaggio finale - deve entrare nelle famiglie, perché genitori e figli la leggano, con essa preghino e sia per loro una lampada per i passi nel cammino dell’esistenza”. Ma “le Sacre scritture – aggiungono i vescovi riuniti in Vaticano – devono entrare anche nelle scuole e negli ambiti culturali perché per secoli sono state il riferimento capitale dell’arte, della letteratura, della musica, del pensiero e della stessa etica comune. La loro ricchezza simbolica, poetica e narrativa le rende un vessillo di bellezza sia per la fede sia per la stessa cultura, in un mondo spesso sfregiato dalla bruttezza e dalle brutture”.

Per “delineare l’anima e la sostanza” del testo biblico, il messaggio fa ricorso a quattro “punti cardinali”. Innanzitutto “la Voce divina”, che “risuona alle origini della creazione” e “penetra poi nella storia, ferita dal peccato umano e sconvolta dal dolore della morte” per scendere “nelle pagine delle Sacre scritture”.

Secondo pilastro è “il Volto”, cioè Gesù Cristo, che “rende perfetto il nostro incontro con la Parola di Dio” e “ci svela il senso pieno e unitario delle Sacre scritture”.

In terzo luogo “la Casa della Parola divina, cioè la Chiesa”, sorretta da quattro “colonne ideali”: “l’insegnamento”, “la frazione del pane”, “le preghiere”, “la comunione fraterna”.

Infine, “la strada su cui s’incammina la Parola di Dio”. “Quello che ascoltate all’orecchio predicatelo sulle terrazze” scrive l’evangelista Matteo: ecco dunque che “la Parola di Dio deve correre per le strade del mondo”, comprendendo la comunicazione “informatica, televisiva e virtuale”.

“Lungo le strade del mondo – prosegue il testo – incontriamo spesso uomini e donne di altre religioni che ascoltano e praticano fedelmente i dettami dei loro libri sacri e che con noi possono edificare un mondo di pace e di luce, perché Dio vuole che «tutti gli uomini siano salvati e giungano alla conoscenza della verità»”.

Infine, l’invito a tutti i fedeli: “Custodite nelle vostre case la Bibbia, leggete, approfondite e comprendete pienamente le sue pagine, trasformatele in preghiera e testimonianza di vita, ascoltatela con amore e fede nella liturgia”. “Create il silenzio per ascoltare con efficacia la Parola del Signore”, “fatela risuonare all’inizio del vostro giorno” e “lasciatela echeggiare in voi alla sera”.

 

Le nostre settimane stanno scorrendo all’insegna delle forti preoccupazioni generate dalla crisi finanziaria mondiale.

«La crisi finanziaria attuale - ha scritto Jean-Dominique Durand, storico e docente dell’Università di Lione - è il frutto della follia dei mercati, della globalizzazione senza controlli dell'economia, di un'economia cosiddetta virtuale che, anche in Europa, ha perduto il senso dell’economia reale, dei risultati concreti e precisi delle imprese. Ma è soprattutto il frutto della follia degli uomini che hanno perduto il senso della persona umana. Non sappiamo come usciremo da tale crisi, se i politici e gli economisti sapranno trarre qualche insegnamento dagli avvenimenti. Ma già possiamo osservare l’abbandono dei dogmi liberali e il ritorno all’intervento dello Stato, anche negli Stati Uniti e in Inghilterra, per salvare ciò che può essere salvato. Forse è il momento di riproporre i principi dell'economia sociale di mercato, cioè di un’economia umana, che fu la politica economica dei partiti democratici cristiani durante tanti anni dopo la seconda guerra mondiale. La dottrina economica di questi partiti europei, ispirata alla dottrina sociale della Chiesa, era fondata su quattro principi base:
1) l’organizzazione dell’economia deve garantire il diritto naturale fondamentale di possedere un bene, di associarsi, di procurarsi il necessario per una vita dignitosa;
2) l’economia non è fine a se stessa, ma deve porsi al servizio dell’uomo;
3) la necessità di ricercare un ordine socio-economico che ponga al centro la nozione di responsabilità, sia che si tratti di rispetto dell’ambiente, cioè della Creazione, sia che si tratti dei rapporti tra lavoratori e datori di lavoro, o della solidarietà;
4) l’intervento dello Stato quando il mercato non fa il suo dovere, per colmare le deficienze del sistema concorrenziale.
Non si tratta oggi di tornare indietro e di proporre una politica legata a un momento storico. Ma questa politica dimostra che è possibile congiungere la libertà economica con il rispetto della persona umana e con l'efficienza economica. Ma con una condizione: non perdere mai di vista che la persona umana deve essere al cuore di ogni decisione.» (il testo integrale dell’articolo di Jean- Dominique Durand dell’Università di Lione, Francia, si può leggere sul sito www.chiesadimilano.it)

 

A livello cittadino, registriamo con soddisfazione le dichiarazioni fatte dal Presidente della BCC di Cernusco sul Naviglio, Giuseppe Milan, nella conferenza stampa di venerdì 24 ottobre. A nome del consiglio d’amministrazione, Milan ha spiegato che “la banca si trova in una situazione di estrema tranquillità, non avendo fatto ricorso a strumenti finanziari particolari.”

Ha poi informato sull’esito positivo dell’ispezione periodica della Banca d’Italia, sull’ingresso nel comitato ristretto della Federazione Lombarda, che a sua volta partecipa al pool di banche per l’Expo 2015 di Milano, e sulla certificazione del Fondo di garanzia degli obbligazionisti per le proprie obbligazioni emesse.

 

Ci preoccupano, invece, le notizie che ci giungono in merito al cambiamento delle rotte aeree, per gli aeromobili in decollo da Linate. Negli scorsi giorni, abbiamo letto su Avvenire che è stato pubblicato dall'Enav il documento contenente le informazioni internazionali sui cambiamenti delle procedure di volo, con le nuove rotte dell'aeroporto di Milano Linate che dovrebbero essere seguite dai piloti a partire dal 20 novembre prossimo.
La pubblicazione fa seguito a una sperimentazione promossa dalla Commissione aeroportuale per minimizzare l'impatto acustico delle rotte aeree nei territori interessati, anche dopo le lamentele dei residenti. La sperimentazione ha riguardato una serie di rotte che transitano dall'aeroporto di Linate. Per quanto riguarda Milano verrebbe cambiata la rotta sperimentale 330 e ripristinata la vecchia rotta 340.
Sarebbe stata quindi accolta la richiesta del Comune di abbandonare la rotta 330 - che passava sul territorio milanese, in particolare sopra l'area Innocenti (fra via Rubattino, via Crespi e via Pitteri) e una parte di Lambrate - e ripristinare la rotta 340 che si limita a lambire la città.

Contro il piano delle rotte aeree di Linate si sta muovendo il comune di Cernusco che intenderebbe promuovere un'azione legale contro le competenti autorità aeroportuali. Il ripristino della vecchia rotta 340 è una scelta che non è stata gradita dal nostro sindaco, Eugenio Comincini. “Noto che quello che era stato deciso nella riunione della commissione aeroportuale di giugno – ha detto ad Avvenire dice Comincini - summit al quale ho potuto partecipare solo come uditore, è stato disatteso. Non si è tenuta in considerazione la richiesta proveniente dai piloti di spostare di mezzo miglio la virata, così come molte delle osservazioni che avevamo inviato sono state considerate carta straccia. Ed è per questo, per tutelare la salute dei cernuschesi, che ho dato mandato ieri ad un avvocato di promuovere un’azione legale”.

Se in queste ultime settimane i disagi provocati dal sorvolo degli aerei si sono un po’ attenuti, perché il cambio di stagione ci ha obbligato a chiudere le finestre, l’inquinamento acustico e quello atmosferico non sono certamente scomparsi. La modifica delle attuali rotte che sorvolano la nostra città è un tema sul quale deve rimanere alta l’attenzione degli amministratori locali e dei cernuschesi, perché non possono ricadere sul nostro territorio le conseguenze di scelte sbagliate fatte da altri comuni.

 

L’amministrazione comunale non ha certamente fatto una bella figura lunedì 20 ottobre, dopo la chiusura in direzione ovest di via Vespucci. La scarsa segnaletica predisposta ha mandato in tilt il traffico nella zona e disorientato gli automobilisti. Poi al tutto è stato posto rimedio nel giorno seguente.

La scorsa domenica è stata anche caratterizzata dalla Festa del donatore Avis, nel corso della quale è stato presentato il Bilancio sociale dell’associazione, e dalla Marcia missionaria, organizzata dalla Caritas cittadina e dall’associazione Kem Kogi in collaborazione con adolescenti e giovani degli oratori.

Buona settimana.

Carlo & Ambrogio

 

Lunedì 27 ottobre 2008

 

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