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HOME > La Nota della Settimana > N° 43/2012

LE RICHIESTE DEI BISOGNOSI
E LA CONCRETEZZA DELLA CARITAS
 

Annuncio della Parola, celebrazione dei Sacramenti e servizio della carità, ricorda il Papa, sono “compiti che si presuppongono a vicenda e non possono essere separati l’uno dall’altro”, così come aveva già affermato  nell’enciclica “Deus caritas est”. Benedetto XVI lo scrive nel Motu proprio, per “ordinare” il “servizio della carità” della Chiesa, dal titolo “De caritate ministranda” entrato in vigore lo scorso 10 dicembre -
Espressione dell’essenza della Chiesa. “Il servizio della carità”, sottolinea il Pontefice, “è una dimensione costitutiva della missione della Chiesa ed è espressione irrinunciabile della sua stessa essenza”. “Tutti i fedeli – precisa – hanno il diritto e il dovere d’impegnarsi personalmente per vivere il comandamento nuovo che Cristo ci ha lasciato”, “offrendo all’uomo contemporaneo non solo aiuto materiale, ma anche ristoro e cura dell’anima”. “All’esercizio della diakonia della carità – prosegue il Santo Padre – la Chiesa è chiamata anche a livello comunitario, dalle piccole comunità locali alle Chiese particolari, fino alla Chiesa universale”; per questo serve una “organizzazione quale presupposto per un servizio comunitario ordinato”, che abbia pure “espressioni istituzionali”.

Una speciale attenzione per la persona. “L’attività caritativa della Chiesa”, mette in guardia il Pontefice, “deve evitare il rischio di dissolversi nella comune organizzazione assistenziale, divenendone una semplice variante”. “Pertanto, nell’attività caritativa, le tante organizzazioni cattoliche non devono limitarsi a una mera raccolta o distribuzione di fondi, ma devono sempre avere una speciale attenzione per la persona che è nel bisogno e svolgere, altresì, una preziosa funzione pedagogica nella comunità cristiana, favorendo l’educazione alla condivisione, al rispetto e all’amore secondo la logica del Vangelo di Cristo”. Un compito al quale già rispondono differenti “iniziative organizzate”, in primo luogo la Caritas, “che si è giustamente guadagnata l’apprezzamento e la fiducia dei fedeli e di tante altre persone in tutto il mondo per la generosa e coerente testimonianza di fede, come pure per la concretezza nel venire incontro alle richieste dei bisognosi”.
Il Motu proprio invita il vescovo a favorire “la creazione, in ogni parrocchia della sua circoscrizione, d’un servizio di ‘Caritas’ parrocchiale o analogo.

La Caritas cittadina – Nella nostra comunità pastorale, come ben sappiamo, è attiva da anni la Caritas cittadina, particolarmente impegnata in questo periodo ad aiutare le persone in difficoltà a causa della perdurante crisi economica. «Ancor prima che si muovessero Stato ed enti locali – ha scritto la Caritas cittadina su Voce Amica di novembre (testo completo dell’articolo in allegato) - la Chiesa ha fatto proprio il problema e si è andata interrogando su come rispondere a questa grave emergenza che, oltre colpire dal punto di vista puramente economico le nostre città, sta producendo fenomeni di disorientamento e disgregazione sociale. Di fronte a questa situazione che, ormai da tempo, tocca anche Cernusco, la nostra comunità pastorale si è messa a ragionare su quali fossero le azioni concrete e immediate da mettere in campo per cercare di attenuare il disagio crescente generato da vecchie e nuove povertà. Stimolato anche dalla Caritas cittadina, il consiglio pastorale ha così deciso di promuovere sei raccolte straordinarie durante l’anno, per far fronte almeno alle prime e più impellenti necessità dei nostri concittadini in difficoltà.» Da febbraio a settembre la nostra comunità pastorale ha offerto, quale risposta concreta alle difficoltà di molti cernuschesi, 27.233 euro e la Caritas ha dato un resoconto puntuale di come sono stati spesi questi soldi. «Ora la Caritas, perché purtroppo la “crisi” non è ancora passata (se mai si è fatta ancora più grave), riproporrà al buon cuore di tutti una nuova serie di iniziative di raccolta per non far mancare il sostegno a chi ne ha davvero bisogno. Vista la generosità di così tante persone, ora si parte più fiduciosi, certi che si potrà così portare un aiuto e, soprattutto, un barlume di speranza a chi ce lo chiederà.»

Questo è ciò che riscalda veramente il nostro cuore e ci riempie di speranza nell’attesa del Santo Natale. E questo ci sembra anche la miglior risposta a un tentativo di polemicuccia, durata lo spazio di un giro di pagina, di un settimanale locale. Educare alla carità non è certamente cosa facile e immediata, è un’azione pedagogica che richiede tempo e pazienza, è un impegno che deve superare anche resistenze (di chi fa fatica a pensare oltre la propria parrocchia, il proprio quartiere, la propria città …) non sempre facili a morire. Ma oggi c’è qualcosa di facile a farsi?

Buona settimana!

Carlo & Ambrogio

Cernusco sul Naviglio, 17 dicembre 2012    

 

 

 

LA COMUNITÀ PASTORALE HA MOSTRATO
IL SUO LATO MIGLIORE NEL MOMENTO PEGGIORE
 

La crisi colpisce anche la nostra benestante città. Ecco il resoconto delle offerte raccolte nel 2012 e la loro destinazione. La Caritas riproporrà al buon cuore di tutti una nuova serie di iniziative di raccolta per non far mancare il sostegno a chi ne ha davvero bisogno, perché purtroppo le difficoltà e le emergenze non sono ancora passate, se mai si sono fatte ancora più gravi. 

Molto volte da situazioni negative, si riesce a tirar fuori qualcosa di buono. Ovviamente la cosa non viene da sola. Ha bisogno di cuori attenti, sensibili, capaci di guardare oltre a se stessi. Così avviene anche in questi anni faticosi, difficili, carichi di incertezza, apparentemente poveri di speranza. La “crisi” colpisce ovunque e raggiunge anche la nostra benestante città. Già negli anni passati i dati emersi dalle ricerche socio-economiche commissionate dal Comune di Cernusco e il “polso” della situazione chiaramente percepito dalle varie associazioni presenti sul territorio che si occupano di aiutare le persone in difficoltà, ci hanno raccontato di un disagio crescente che va a colpire le famiglie, prima quelle meno abbienti ed oggi persino quelle del ceto medio. Ancor prima che si muovessero Stato ed enti locali, la Chiesa ha fatto proprio il problema e, partendo dal nostro arcivescovo emerito, Dionigi Tettamanzi, promotore del Fondo Famiglia e Lavoro, si è andata interrogando su come rispondere a questa grave emergenza che, oltre colpire dal punto di vista puramente economico le nostre città, sta producendo fenomeni di disorientamento e disgregazione sociale.

Di fronte a questa situazione che, ormai da tempo, tocca anche Cernusco, la nostra Comunità pastorale si è messa a ragionare su quali fossero le azioni concrete e immediate da mettere in campo per cercare di attenuare il disagio crescente generato da vecchie e nuove povertà. Stimolato anche dalla Caritas cittadina, il consiglio pastorale ha così deciso di promuovere sei raccolte straordinarie durante l’anno, per far fronte almeno alle prime e più impellenti necessità dei nostri concittadini in difficoltà. Questi gli esiti dell’iniziativa: febbraio 5.193 €, aprile 5.044 €, maggio 4.174 €, giugno 7.400 € (di cui 200 € raccolti dall’Azione Cattolica), settembre 3.650 €, per un totale di 25.461 €; la raccolta di luglio è stata sospesa per lasciar spazio ad un’altra raccolta benefica. Inoltre per tenere aperto questo “canale” di generosa solidarietà, sono state poste nelle tre chiese delle cassette apposite, riportanti tre diverse “emergenze”: “Fondo Famiglia e Lavoro” della Diocesi, pagamento di “affitti e utenze” e “pane per i poveri”. Nel periodo da giugno a settembre sono stati depositati nelle suddette “cassette”, 1.260 € in Santa Maria Assunta, 307 € a San Giuseppe Lavoratore e 205 € alla Madonna del Divin Pianto.

In definitiva, da febbraio a settembre, la nostra Comunità ha offerto, quale risposta concreta alle difficoltà di molti cernuschesi, 27.233 euro, una cifra davvero significativa. Come promesso al momento della presentazione di queste raccolte straordinarie, la Caritas intende dare un resoconto puntuale di come sono stati spesi questi soldi.

L’intera cifra raccolta nel mese di giugno, 7.400 €, è stata devoluta alla Caritas di Ferrara per soccorrere quella comunità colpita dal terremoto del maggio scorso mentre 500 € sono andati al Centro di Ascolto, 2.000 € alle emergenze gestite dalla San Vincenzo e 1.000 € all’AIBI (Associazione Amici dei Bambini, costituita da famiglie adottive e affidatarie che combattono l’emergenza abbandono). 1.966 € sono serviti per acquistare generi alimentari per la cena del martedì e altri 325 € sono stati impegnati nel progetto “Dai un calcio alla povertà” per fornire ad alcune famiglie rom, materiale scolastico, abbigliamento e generi alimentari di prima necessità. Sono state anche aiutate 7 famiglie in grave difficoltà (3.500 €) ed è stato evitato lo sfratto esecutivo di un’altra famiglia (2.000 €). Infine la spesa di euro 1.553 per la predisposizione delle cassette posizionate nelle nostre chiese.

La cifra impegnata ad oggi risulta ammontare a 20.244, con un residuo di 5.217 €. Questa rimanenza verrà utilizzata per costituire un “fondo affitti”, necessario per rispondere a situazioni particolari relative all’emergenza abitativa, sempre più grave e sentita.

Al di là delle cifre, che pur hanno un grande valore perché danno una risposta tangibile e immediata alla richiesta di aiuto di alcune famiglie, è importante avvalorare il senso di questo “donare” da parte di tanti parrocchiani. Si temeva che, di fronte ad una crisi tanto diffusa la riposta potesse essere limitata e invece, ancora una volta, la nostra Comunità ha mostrato il suo lato migliore nel momento peggiore. Abbiamo testimonianze di persone che, se pur toccate anch’esse dalle difficoltà, non ha fatto mancare il loro contributo. Non importa il “tanto” o il “poco”: molti, moltissimi hanno sentito forte il richiamo ad una solidarietà fattiva, concreta. E’ la testimonianza di un “farsi prossimo” che diventa segno di grande speranza. Ora la Caritas, perché purtroppo la “crisi” non è ancora passata (se mai si è fatta ancora più grave), riproporrà al buon cuore di tutti una nuova serie di iniziative di raccolta per non far mancare il sostegno a chi ne ha davvero bisogno. Vista la generosità di così tante persone, ora si parte più fiduciosi, certi che si potrà così portare un aiuto e, soprattutto, un barlume di speranza a chi ce lo chiederà.

 

Caritas cittadina
(Voce Amica, novembre 2012)

 

 

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