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HOME > La Nota della Settimana > Settimana 43°/2007

Africa, continente dimenticato!

 

Per l’ottantesima Giornata missionaria mondiale, che si celebra domenica 21 ottobre, il Papa ha scelto come tema “Tutte le Chiese del mondo per tutto il mondo”. È un invito alle Chiese di ogni continente a una “condivisa consapevolezza circa l’urgente necessità di rilanciare l’azione missionaria di fronte alle molteplici e gravi sfide del nostro tempo.” Benedetto XVI ricorda che “l’impegno missionario resta il primo servizio che la Chiesa deve all’umanità d’oggi, per orientare ed evangelizzare le trasformazioni culturali, sociali ed etniche e offrire all’umanità del tempo, in tante parti del mondo umiliata e oppressa, la salvezza di Cristo.”

In preparazione a questa Giornata, a livello cittadino si sono tenuti due incontri con missionari Cernuschesi. In particolare, a quello di venerdì 19, al Centro cardinal Colombo, hanno partecipato don Luciano Farina, padre Efrem Tresoldi ed un giornalista di Mediaset.

La serata è iniziata con la proiezione di un documentario sul genocidio, nel 1993, tra hutu e tutsi in Ruanda. Il filmato ha preso però avvio dalla visita, in questa nazione e nel confinante Burundi, di Giovanni Paolo II (settembre 1990).

L’incontro è stato un’occasione importante di contro-informazione. Don Luciana Farina ha proposto una rilettura di quell’immane tragedia (si contarono sino a due milioni di vittime!) sulla base della sua conoscenza diretta dei fatti, dei luoghi e delle persone. E, dicendosi non del tutto d’accordo con quanto narrato nel documentario, ha invitato a evitare facili generalizzazioni: tutti i buoni da una parte e i cattivi dall’altra, perché la situazione è molto più complessa.

Certo - ha ricordato il nostro concittadino, con alle spalle oltre trent’anni di impegno missionario in Burundi  - colpisce ed addolora il fatto che questo genocidio sia avvenuto in nazioni a maggioranza cristiana. Questo ci dice che c’è un cammino di evangelizzazione da continuare, perché per essere cristiani, per gli africani come per noi , non basta aver ricevuto il Battesimo, ma occorre la disponibilità ad un autentico cammino di conversione quotidiana.

L’Africa è un continente dimenticato perchè, sui media, non fa ascolto. Padre Efrem ha invitato ad informarsi, a prestare attenzione, a mettersi in ascolto per cercare la verità delle cose che accadono, senza accontentarsi dei facili cliché che ci vengono proposti dagli organi di informazione. Le diversità – ci ha ricordato il nostro missionario comboniano, da anni in Sudafrica – non sono barriere, ma ricchezze che aiutano le persone a conoscersi meglio. Alla Chiesa in Africa è chiesto di essere veramente segno di umiltà e di riconciliazione, di aiutare a creare condizioni di giustizia e di ridistribuzione delle ricchezze, di vigilare sul rispetto dei diritti umani.   

 

È in corso di svolgimento - dal 18 al 21 ottobre a Pistoia e Pisa - la 45^ Settimana sociale dei cattolici italiani sul tema “Bene comune oggi: un impegno che viene da lontano”. A distanza di cento anni dalla prima edizione, il compito affidato a questo incontro è quello di “elaborazione e proposta culturale attraverso il confronto delle idee e delle esperienze”, nello sforzo per cercare “con fatica e lungimiranza di saper pensare in grande e guardare lontano”. 

Monsignor Bagnasco, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, aprendo i lavori ha detto che occorre “ridare al concetto di bene comune un’attualizzata efficacia operativa” con “una forte proposta educativa in grado di introdurre alla vita e alla realtà intera, capace di giudizio, di proposte alte, di impegno concreto e continuo, cordialmente aperta al bene di tutti e di ciascuno a prezzo di interessi individuali o particolari, a prezzo del proprio personale sacrificio”. 

L’invito è quello di seguire lo svolgimento delle giornate con gli ampi approfondimenti che il quotidiano Avvenire vi dedica ogni giorno oppure visitare il sito www.settimanesociali.it. Sull’argomento ritorneremo nelle prossime settimane.

 

A proposito di corretta informazione, merita di essere segnalato il fatto che sul numero in distribuzione da venerdì 19 ottobre del settimanale locale gratuito, l’articolo più importante di “Voce Amica” di ottobre, degno di citazione, non è quello del parroco della città, don Luigi Caldera («Dimmi perché”. Basta con gli attacchi del tutto ingiustificati alla comunità cristiana, alle sue persone e alle sue strutture. Chiedo lo stesso rispetto che abbiamo per gli altri»); testo ripreso anche da un quotidiano nazionale e dall’altro settimanale locale. Ad attirare l’attenzione di quella Redazione è stata, invece, la lettera di una cernuschese che chiede al mensile cattolico di non pubblicare più le pagine sulla città. Chissà perché questo strabismo? Per cancellare un concorrente o per non dar dispiacere a qualcuno?

 

Sulle nuove rotte aeree, bisognerà attendere il prossimo 6 novembre per capire se esistono oppure no delle possibilità per ritornare alla situazione precedente al 27 settembre scorso. In quella data si dovrebbero conoscere gli esiti della sperimentazione in corso e le risposte alle proteste dei Sindaci dei comuni interessati alle nuove direttrici di volo. Giovedì 18 il nostro Sindaco, Eugenio Comincini, insieme ad altri primi cittadini dei paesi limitrofi, è stato ricevuto dal direttore dell’aeroporto di Linate, dal rappresentante del Ministero dell’Ambiente e da quello della Regione Lombardia, ma non, come si pensava in un primo tempo, dalla Commissione tecnica aeroportuale. Alle autorità incontrate sono stati esposti i notevoli disagi che stanno subendo i cittadini ed è stato fatto presente che anche sul nostro territorio esistono strutture sanitarie da tutelare (Ospedale Uboldo, Soggiorno Biraghi, Centro Sant’Ambrogio dei Fatebenefratelli, Residenza “La Parolina”). Quel che sembra di cogliere è la forte determinazione dei nostri amministratori e consiglieri comunali nel non voler subire passivamente questa situazione.

 

“Via Monza ti chiama”, la manifestazione organizzata dall’associazione O.C.A. – orticoltori, commercianti, artigiani – ha avuto il consueto successo. Domenica 14, infatti, sono stati in molto a passeggiare lungo questa strada, per curiosare tra le tante bancarelle, per acquistare prodotti biologici o per far divertire i bambini con i gonfiabili. La mancata disputa del palio dell’oca, per motivi sanitari, è stata la sorpresa della giornata, a cui si è rimediato con una gara di abilità per cani.

Nelle ultime edizioni si sta però assistendo ad una sempre minor partecipazione diretta delle persone che abitano nella via - e chi scrive è una di queste - alla manifestazione, con qualche iniziativa, semplice e spontanea: per esempio, dalla mostra di antichi attrezzi agricoli, alle fotografie di famiglia; dall’esposizione dei prodotti che vi si commercializzano o producono all’abbellimento della propria casa. Occorre ricuperare questo coinvolgimento, altrimenti la festa rischia di perdere la sua anima autenticamente popolare, che ha fatto il successo delle prime edizioni.

 

                                                                                                                                  Carlo Guzzi

Sabato 20 ottobre 2007

 

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