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HOME > La Nota della Settimana > N° 41/2014

IL NATALE: L’ECCESSO CHE SALVA

In uno degli ultimi corsi di Esercizi predicati dal Card. Martini, durante il suo ritiro a Gerusalemme, parlando del dramma della fede, l’Arcivescovo emerito di Milano si esprimeva così: «Dobbiamo riconoscere che nel mondo è presente un eccesso di male. Quando si oltrepassa la pura stupidità umana – che causa danni anche gravi, ma per incuria, per inettitudine, per negligenza, per debolezza – e si arriva alla pianificazione del male fatta con cinismo e crudeltà, per godere del disagio altrui, dello schiacciamento dell’altro. Nel mondo c’è tuttavia anche un eccesso di bene. Si verifica nel momento in cui si supera la relazione di stretta giustizia, il puro contatto paritario: “io ti do, tu mi dai”. Allora si dona in totale gratuità, si dà in pura perdita – dando a chi non merita, a chi è ostile – oltrepassando le buone maniere, il buon senso, il senso comune della misura. È il superamento delle abitudini mondane, il calpestamento di ogni convenzione, potremmo dire una “trasgressione” senza la valenza negativa del termine».

L’eccesso di male – Che nel mondo ci sia un eccesso di male non è difficile da vedere. Basta leggere il giornale o ascoltare un qualsiasi notiziario televisivo per apprendere dai fatti di cronaca l’enorme quantità di ingiustizia e di violenza che si riversa ogni giorno sulla nostra terra. Purtroppo non c’è nessuna realtà che ne viene esclusa: dalle vicende personali e familiari ai drammi mondiali e di intere nazioni, dalle relazioni sociali e politiche a quelle religiose, dalle violenze quotidiane e nascoste agli eventi catastrofici e naturali. Di fronte a tutta questa realtà di male rimaniamo come muti e allibiti e ci interroghiamo sulla bontà di Dio, se non, addirittura, sulla sua esistenza, dimenticandoci che questo male non sta fuori di noi, ma esce “dal di dentro” e “dal cuore dell’uomo”, anche dal nostro.

L’eccesso di bene – Per questo è necessario essere capaci di vedere anche l’eccesso di bene che c’è nel mondo. Questo è qualcosa di più nascosto e silenzioso – perché sempre il bene agisce così, senza mettersi in mostra – ma è ciò che riesce realmente a cambiare il corso della storia. Il Natale di Gesù, che ricordiamo ogni anno, ne è un esempio. In mezzo a un eccesso di male che anche “in quel tempo” – il tempo visitato da Dio – esisteva sulla faccia della terra, in una sperduta e nascosta regione dell’Impero Romano, alle periferie del mondo, Dio ha scelto di inviare il suo unico Figlio, come bambino, in una famiglia completamente sconosciuta e insignificante agli occhi degli uomini. Neppure sappiamo se i suoi genitori abbiano fatto in tempo a scrivere il suo nome nei registri del censimento indetto dall’imperatore Augusto. Eppure lì il bene ha iniziato la sua vittoria.

Il mistero del Natale – È proprio questa nascita “singolare”, infatti, che ha cambiato il corso dell’umanità, al punto che proprio partendo da essa facciamo riferimento per contare gli anni della nostra storia. Nel mistero del Natale, con la nascita di Gesù, ci vengono offerti tre doni che ci aiutano a vivere questo eccesso di bene manifestato “nel bambino che è nato”: la gratuità, la gentilezza e la gioia.

Il Natale è, anzitutto, il dono della gratuità di Dio. Nella sua nascita, Gesù non chiede nulla in cambio: semplicemente si dona e condivide con noi la nostra esistenza. E lo fa offrendo la propria vita a chi non lo attendeva. Anzi, la offre anche a chi lo respinge e lo rifiuta. È questo “l’eccesso che salva”: la capacità di donarsi senza pretendere nulla.

Il Natale è anche il dono della gentilezza di Dio. Il suo modo di manifestarsi e di rivelarsi a noi non incute alcuna paura. L’unico modo di Dio per mostrarsi all’uomo peccatore senza che questi potesse nascondersi a Lui, come era avvenuto nel giardino dell’Eden, era quello di presentarsi con un volto gentile e affidabile: per questo si è fatto bambino, perché di un bambino non si può avere paura.

Il Natale è, infine, il dono della gioia di Dio. Una gioia che nasce dall’annuncio che Dio è con noi, è a favore dell’uomo, e mai contro di lui: ama talmente l’uomo che ha creato da condividerne la sua stessa esistenza. È questa la sua risposta all’eccesso di male che c’è nel mondo.

Un augurio per noi – Il mistero del Natale invita ciascuno di noi ad accogliere l’eccesso di bene che Dio riversa nella nostra vita, per poterla redimere e salvare dall’interno. Allo stesso tempo, con l’incarnazione del suo Figlio Gesù, il Padre ci dona la possibilità di una nuova esistenza, vissuta nello Spirito, per poter eccedere anche noi nella gratuità, nella gentilezza e nella gioia. È questo l’augurio che ci scambiamo e che, come Comunità cristiana, rivolgiamo a tutta la città di Cernusco sul Naviglio. La “Famiglia di Nazaret”, che è patrona della nostra Comunità e ci accompagna nel mistero del Natale, ci aiuti a vivere quell’eccesso di bene che salva e che rende il mondo migliore. Auguri!

 

don Ettore Colombo
responsabile della Comunità pastorale “Famiglia di Nazaret”
Cernusco sul Naviglio

 

 

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